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PREGHIERA PER L’ANNO SACERDOTALE
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LETTERA DEL SANTO PADRE AI PRESBITERI PER L'INDIZIONE DELL'ANNO SACERDOTALE: RASSEGNA STAMPA
Riceviamo e con gratitudine pubblichiamo:
DE GASPERI: D'ANGELO, DOPO TENSIONI PIO XII RICONOBBE SUO VALORE
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 20 giu.
Dopo il caso dell'udienza richiesta da Alcide De Gasperi in occasione del suo 30esimo anniversario di matrimonio, e per i voti perpetui di una figlia suora, e non concessa dal Papa, il premier dc e Eugenio Pacelli non ebbero ulteriori occasioni d'incontro ma "l'uomo politico mantenne la devozione verso il Papa e Pio XII riconobbe, alla fine, il valore dello statista.
Il giorno della morte di De Gasperi disse: 'Ha fatto la morte di un santo. E' stato un buon cristiano, un grande uomo'".
Lo ricorda lo storico Augusto D'Angelo, docente di storia contemporanea alla Sapienza di Roma.
Secondo D'Angelo, tra Pio XII e De Gasperi i momenti di intesa prevalsero sempre sulle tensioni, che mai spinsero l'uomo politico alla critica e alla disobbedienza.
"Fu Papa Pacelli, appena eletto - ricorda D'Angelo in un'intervista all'Agi - ad autorizzare l'assunzione in ruolo di De Gasperi come Segretario della Biblioteca Apostolica Vaticana. Là De Gasperi aveva lavorato sin dal 1929 come “avventizio", ed in dieci anni la sua posizione non era mai stata regolarizzata".
E grazie a questo, "De Gasperi si trovo' nuovamente nella condizione di poter guardare serenamente al futuro materiale suo e della propria famiglia". "Dopo la liberazione - poi - il rapporto tra De Gasperi e Pio XII fu caratterizzato dalla necessita' del primo di garantirsi l'appoggio della Santa Sede con un duplice obiettivo: da un lato non bisognava rimettere in discussione la pace religiosa e dall'altro bisognava favorire il sostegno della Chiesa alla rinascita della democrazia in Italia.
E De Gasperi seppe guadagnarselo con abilita', passando da uno status di sostanziale subalternita' a quello di autorevolezza, mostrando nelle sue scelte equilibrio e moderazione, sfruttando le elezioni del 1946 per convincere il Papa dell'utilita' del partito unico dei cattolici, a dispetto di quanti, anche accanto al Pontefice, avrebbero volentieri assecondato la prospettiva di due formazioni cattoliche, l'una di stampo conservatrice e l'altra di stampo progressista.
Tale scelta fu determinante nella vittoria della Democrazia Cristiana nell'aprile 1948". Dopo quella vittoria, "ottenuta anche grazia all'apporto dei Comitati Civici di Luigi Gedda, i vertici della Santa Sede avevano immaginato che De Gasperi instaurasse un governo forte, in grado di liquidare alla radice - anche con la messa fuori legge del Pci - il pericolo comunista". Ma De Gasperi, pur lasciando i comunisti fuori dal Governo, alle successive amministrative non volle concorrere con monarchici e missini alla difesa del Campidoglio, preferendo rispettare le idealita' del partito cattolico. E questo irrito' il Papa.
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