lunedì 16 febbraio 2009

Mons. Fellay: "Chiarimenti urgenti con il Papa sul Concilio Vaticano II"


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Monsignor Bernard Fellay, il superiore della Fraternità di San Pio X, afferma che le discussioni con la Santa Sede "cominceranno" e "potrebbero essere lunghe"

I lefebvriani sul Concilio Vaticano II
"Chiarimenti urgenti con il Papa"


Sul vescovo negazionista Williamson: "Bisogna lasciargli tempo e lui sarà in grado di assumersi le proprie responsabilità"

ROMA

Un pieno consenso dottrinale con papa Benedetto XVI ''sembra difficile'' e i testi del Concilio Vaticano II - Concilio ''pastorale e non dogmatico''- sono pieni di ''termini ambigui'' inseriti per ottenere una ''maggioranza più ampia''. I lefebvriani, per bocca del loro superiore monsignor Bernard Fellay, chiedono "chiarimenti urgenti" sulla revoca della scomunica e sulla reintegrazione nella Chiesa cattolica.
Intervistato dal quotidiano locale svizzero Le Nouvelliste, il massimo rappresentante della Fraternità sacerdotale di San Pio X, la componente ultratradizionalista di cui fanno parte i quattro vescovi a cui il Papa ha revocato la scomunica, torna sulle polemiche delle ultime settimane.
Da una parte monsignor Fellay assicura che, sebbene non sia stata fissata nessuna data, le discussioni tra lefebvriani e Santa Sede "cominceranno", ma dall'altra avverte che "potrebbero essere lunghe" a causa delle questioni di fondo da chiarire sul Concilio Vaticano II.
Nell'intervista il superiore della Fraternità dice di avere l'impressione che il Papa "sia vicino a noi sulla questione liturgica", ma che al contempo "egli sia profondamente attaccato alle innovazioni del Vaticano II".
Fellay dichiara di auspicare "una maggiore chiarezza dottrinale" per l'intera Chiesa. La Fraternità, dice, dovrà accettare la conclusioni del Concilio Vaticano II, "ma la Santa Sede non può conferire oggi al Concilio più autorità di quanto quest'ultimo abbia voluto concedersi".
Il superiore parla inoltre del vescovo lefebvriano Richard Williamson, al centro delle polemiche per le sue dichiarazioni negazioniste sulla Shoah. "Occorre lasciare tempo a monsignor Williamson", afferma Fellay, convinto che "lui sarà in grado di assumersi le proprie responsabilità".

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3 commenti:

gemma ha detto...

ma la santa dote del silenzio e della riflessione non ce l'ha più nessuno? Nemmeno chi è dedito alla tradizione? Quando si accetta un provvedimento di misericordia per il quale il Papa si è messo in gioco ed esposto in prima persona, che va avanti nonostante le disastrose dichiarazioni di alcuni sulle camere a gas, è lecito lanciare proclami ed esternazioni un giorno no e due si? Se poi non lo si ritiene un gesto di misericordia su cui meditare ma un atto dovuto su cui dettare le proprie irrevocabili condizioni lo si dica una volte per tutte e la si finisca qui. Sono tanto tollerante a disponibile verso tutti ma come direbbe una cara amica del blog i zainetti sono ormai ampiamenti riempiti, sia da destra che da sinistra.

euge ha detto...

Cara gemma come ti capisco!!!!!

Condivido e sottoscrivo.

Anonimo ha detto...

Care Gemma ed Euge,
condivido.
Questa situazione dipende anche dal fatto che molti di questi personaggi sono stati educati nell'ambito di modalità essenzialistiche anzicchè formali.
Eppure il concetto di forma, che è diverso da formalità, un tradizionalista dovrebbe comprenderlo meglio di un progressista!
Pazienza!!!
Piero