lunedì 16 febbraio 2009

Vescovi austriaci in rivolta (???), via il vescovo ausiliare di Linz


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Il testo integrale dell'intervista di Mons. Fellay a Le Nouvelliste (in francese). Attenzione: non dobbiamo fidarci delle riduzioni giornalistiche!

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Incredibile comunicato finale dei vescovi austriaci

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BENEDETTO XVI REVOCA LA SCOMUNICA AI VESCOVI LEFEBVRIANI: LO SPECIALE DEL BLOG

Papa/ Vescovi austriaci in rivolta,via ultraconservatore Wagner

Dimissioni, non ancora accolte, prima di riunione crisi a Vienna

Città del Vaticano, 16 feb. (Apcom)

Dal Vaticano non arriva nessuna conferma, ma le dimissioni del vescovo ausiliare di Linz, in Austria, appaiono ormai come l'irrevocabile conseguenza di quella che somiglia ad una rivolta dell'episcopato austriaco nei confronti del Papa tedesco.
Cinquantaquattro anni, Gerhard Maria Wagner era stato nominato lo scorso 31 gennaio dal Papa, suscitando, subito, le proteste di fedeli, sacerdoti e anche del Capitolo del Duomo di Linz. Il personaggio era infatti noto. Prete della parrocchia di Windischgarsten, le sue posizioni ultraconservatrici lo avevano proiettato sul proscenio dei mass media internazionali.

omissis

Ce n'era abbastanza per un malumore che è montato tra preti e fedeli austriaci al momento della sua promozione a vescovo. In segno di polemica, alcune decine di fedeli hanno abbandonato le chiese di Linz. "Se qualcuno nei giorni scorsi ha voltato le spalle alla Chiesa, vorrei invitarlo a tornare in ragione della fede nella comunità della Chiesa", afferma oggi il vescovo della cittadina austriaca, Ludwig Schwarz.
La perplessità si è andata poi a sommare alla sorpresa suscitata, in Austria, dalla revoca decisa dal Papa della scomunica ai lefebvriani. E così il cardinale Christoph Schoenborn, arcivescovo di Vienna, e il vescovo Egon Kappellari, entrambi amici di Ratzinger, si sono precipitati a Roma, la scorsa settimana, per convincere il Papa della necessità di una svolta. Consultazioni culminate in una riunione straordinaria dell'episcopato austriaco che si è svolta oggi a Vienna per affrontare la "crisi". "E' fuori questione - affermano i vescovi nel comunicato finale - che al Papa spetta la libera nomina dei vescovi. I vescovi non desiderano alcun ritorno al passato, nel quale - come accadeva nel 1918 - era il Kaiser a nominare i vescovi. Né un 'voto popolare' dei vescovi eviterebbe conflitti e partigianerie". I presuli, tuttavia, sottolineano che "prima che il Santo Padre prenda l'ultima decisione, ci devono essere fondamenti affidabili e ampiamente provati sui quali egli possa appoggiarsi".
Memori delle polemiche sollevate da alcune nomine episcopali di Wojtyla, e in vista di una serie di pensionamenti imminenti, evidenziano che "i fedeli attendono con ragione che il processo nella ricerca dei candidati, l'esame delle proposte e l'ultima decisione venga presa accuratamente e con sensibilità pastorale".
Monsignor Wagner, da parte sua, assicura di aver rassegnato le dimissioni - non ancora accolte dal Papa - di sua spontanea volontà e "nell'interesse e per il bene della Chiesa". Il sacerdote precisa di aver sentito fin dall'annuncio della sua nomina una diffusa "resistenza" che - "a essere sincero" - si è espressa "con modalità prive di amore e di misericordia". Il suo superiore, il vescovo di Linz, getta acqua sul fuoco. "L'immagine di vincitori e perdenti in questo momento non serve affatto", afferma, specificando che sulla scelta del suo ausiliare adesso è il momento di prendere una "pausa".
Nel Pontificato di Ratzinger c'è solo un precedente a questa decisione: quando, nel gennaio 2007, monsignor Stanislaw Wielgus, arcivescovo di Varsavia, fu costretto a poche ore dall'insediamento ufficiale in diocesi perché accusato di aver collaborato con i servizi segreti durante il periodo sovietico.
Tra Roma e Vienna, ad ogni modo, la tensione resta alta. I vescovi austriaci assicurano "stretta collaborazione" agli uffici vaticani responsabili delle nomine dei vescovi. E, tornando sull'affaire lefebvriani, auspicano - come già aveva fatto Schoenborn - "che si riescano a migliorare gli insufficienti processi comunicativi anche in Vaticano, in modo che il servizio universale del Papa non venga coperto da ombre".
I seguaci di Lefebvre? Gli è stata revocata la scomunica, ma non per questo sono "automaticamente" rientrati nella Chiesa, puntualizzano. Per essere ammessi devono "ovviamente" accettare il Concilio vaticano II.
Risponde, a distanza, il superiore dei lefebvriani.
Un consenso dottrinale col Papa "sembra difficile" a mons. Bernard Fellay. "Certo, abbiamo l'impressione che sia vicino a noi sulla questione liturgica", spiega in un'intervista al quotidiano svizzero 'Le Nouvelliste'. "D'altro canto tiene molto profondamente alle novità del Concilio vaticano II".
Poi lancia la sfida. "Nel momento in cui si parla di ritorno alla piena comunione, forse, in effetti, il Papa si sta domandando chi, tra certi vescovi e noi, è più vicino a lui".

© Copyright Apcom

L'arcivescovo di Vienna cosi' difese, tardivamente, il suo confratello Wagner: "Egli (Wagner) conduce la sua parrocchia in modo eccellente. Ha il miglior contatto con i giovani. La chiesa è piena. Che altro si potrebbe volere?" (clicca qui).
L'emorragia di fedeli colpisce la Chiesa Cattolica austriaca da decenni.
Una prova? Leggete questo articolo.
Il vescovo di Linz, Schwarz, vuole parlarci del seminario, vuoto, della sua diocesi? (clicca qui).
Per gli articoli in tedesco si puo' tentare con la traduzione automatica di google
:-)
R.

VATICANO: VESCOVI AUSTRIA, IMPARARE DA ERRORI NOMINA AUSILIARE LINZ

(ASCA) - Roma, 16 feb - ''Trarre dagli errori le giuste conseguenze per il futuro'': la riunione di emergenza dei vescovi austriaci, guidati dall'arcivescovo di Vienna card. Christoph Schoenborn, convocata dopo la tempesta scatenata dalla nomina da parte di papa Benedetto XVI di p. Gerhard Maria Wagner a vescovo ausiliare di Linz e le sue successive dimissioni, si e' conclusa con una lettera pastorale che chiede che il ''processo di scelta ed esame'' dei nuovi vescovi venga svolto ''accuratamente e con sensibilita' pastorale''.
I vescovi si sono riuniti a Vienna dopo la nomina di p. Wagner, molto controverso per aver giudicato l'uragano Katrina una ''punizione divina'' e la saga di Harry Potter un'opera ''satanica''. Una nomina che ha provocato una raffica di critiche, tanto che il vescovo-eletto ha annunciato oggi di voler rassegnare le proprie dimissioni.
''I vescovi - si legge nella lettera diffusa al termine dell'incontro - prendono atto della richiesta di ritiro della nomina avanzata al Papa da padre Gerhard Maria Wagner''.
Di fronte a questa situazione, i vescovi affermano di sperare ''che si riesca a migliorare gli insufficienti processi comunicativi anche in Vaticano, in modo che il servizio universale del Papa non venga coperto da ombre''.
Quanto alla ''questione della nomina dei vescovi'', si legge nella lettera, essa ''e' cosi' significativa, perche' a meta' degli anni Ottanta in Austria essa e' stata legata a parecchi problemi. Troppe sono state le controversie legate alla nomina di vescovi, troppo dolorosi i conflitti e le crepe esplose nella Chiesa. Per questo motivo c'e' tanta sensibilita' in materia. E' fuori questione che al Papa spetta la libera nomina dei vescovi''.
''I vescovi - prosegue il testo - non desiderano alcun ritorno al passato, nel quale, come accadeva nel 1918, era il Kaiser a nominare i vescovi. Ne' un 'voto popolare' dei vescovi eviterebbe conflitti e partigianerie. Noi vescovi siamo convinti che il processo di scelta e di esame dei candidati previsto dal diritto ecclesiastico da' buoni risultati se questo processo viene effettivamente viene rispettato. Perche' prima che il Santo Padre prenda l'ultima decisione, ci devono essere fondamenti affidabili e ampiamente provati sui quali egli possa appoggiarsi''. La lettera procede quindi a spiegare che ''in Austria nei prossimi anni verranno nominati una serie di vescovi. I fedeli attendono con ragione che il processo nella ricerca dei candidati, l'esame delle proposte e l'ultima decisione venga presa accuratamente e con sensibilita' pastorale. In tal modo si puo' dimostrare con sicurezza che i vescovi sono 'per' e non 'contro' una Chiesa locale. Noi vescovi faremo tutto il possibile per accompagnare la nomina dei vescovi nel senso di queste regole, in stretta collaborazione con i competenti uffici vaticani''.

© Copyright asp/sam/lv

14 commenti:

mariateresa ha detto...

l'APCOM è molto ideologica. Quello che "sembra" diventa certezza. Ma non c'è da meravigliarsi.
La rivolta deve esserci per forza, sennò domani cosa scrivono i giornali?
Tra stupri e la Sardegna, che scrivere?
scusate, ma a me certi giri di valzer fanno venire il latte alle ginocchia. Il comunicato dei vescovi non è da sventolare alla finestra ma non mi sembra carta igienca. Salvo novità...

Anonimo ha detto...

della serie:
caro papa o fai il bravo e scegli il vescovo che diciamo noi o organizziamo le rivolte.
forse stasera il papa si sta facendo la domanda che gli ha posto fellay.
ciao

mariateresa ha detto...

Cercate di capirmi: i problemi ci sono e hanno cercato una mediazione (forse grazie all'arcivescovo di Vienna stesso....).Se non fosse cambiato niente di niente, non avrebbero scritto anche le altre cose che abbiamo letto nei confronti del papa che deve avere l'ultima decisione.Non vogliono apparire dei "rivoltosi" ma gente che fa pesare il proprio giudizio. Anche troppo per me.
Invito, in una situazione che delicata è poco definire, a considerare i piccoli passi avanti.
Qualcuno però mi spieghi, in questa situazione chi potrebbe essere il Kaiser.Perchè questo mi è oscuro.

Raffaella ha detto...

La Merkel? :-)))
Non ho resistito...
R.

mariateresa ha detto...

mi venga un colpo. non ci avevo pensato.

Anonimo ha detto...

Poichè secondo Kreuz net c'è anche un'emorragia di cattolici tradizionalisti verso i lefebvriani, fra poco ai vescovi austriaci e tedeschi mancheranno i contribuenti, e forse cominceranno a trattare con chi gli darà meno problemi (Fellay). Perchè per ora gli hanno posto tante di quelle condizioni che gli è venuta la voglia di ritornare scomunicato.
http://www.kreuz.net/article.8682.html Saluti, Eufemia

Raffaella ha detto...

Mariateresa ha pienamente ragione quando parla di Apcom.
La prova? Sembra che Mons. Fellay abbia risposto a Schoenborn ma non e' possibile!
L'intervista del primo e' apparsa prima del comunicato dei vescovi austriaci.
R.

Anonimo ha detto...

Come si riconosce un buon prete ortodosso?

Semplice,un prete è ortodosso se gli appioppano la qualifica di
"ULTRATRADIZIONALISTA".

Che poi chissà xkè proprio ultra?
Xkè non iper,super,mega,ecc...

Antonio

Raffaella ha detto...

Eufemia, ci dona una prospettiva interessante.
Pensiamoci bene: il Papa ha tentato di unire la Chiesa in tutti i modi.
Ha dialogato con tutti: da Fellay a Kung.
Ha teso una mano ai tradizionalisti non lefebvriani con il motu proprio Summorum Pontificum, ha chiesto ai vescovi di essere misericordiosi e di accogliere benevolmente le richieste di TUTTI.
Ha permesso a molti Lefebvriani di confluire, nel 2006, nella Chiesa Cattolica attraverso l'Istituto del Buon Pastore.
Come e' stato ripagato? In modo pessimo.
Sappiamo bene come si sono comportati i vescovi.
Secondo me molti tradizionalisti, legati alla liturgia, potevamo tranquillamente tornare in comunione con Roma grazie al motu proprio.
In pochi hanno capito la portata storica di quel documento e le prospettive che poteva aprire.
Sono state poste condizioni inaccettabili per l'applicazione del SP e questo ha irrigidito ancora di piu' le posizioni.
I tradizionalisti stanno lasciando la Chiesa Cattolica austriaca e tedesca per correre dai Lefebvriani.
Posso dirlo? La cosa non mi stupisce affatto!
Qui si usa come arma l'emorragia di fedeli da sinistra e non si vede la falla a destra!
Scusate se uso le categorie della politica.
Il Papa, buon Pastore, cerca di unire tutti, ma ha bisogno di collaborazione (dei vescovi) e di preghiera (da parte nostra).
R.

euge ha detto...

Care amiche ed amici di questo blog leggendo tutto questo parapiglia fra i motivi espressi per le dimissioni che mi sembrano a dir poco da rotocalco dei pettegolezzi per arrivare ad un comunicato che mi sembra simile a quello non di vescovi ma di gente ansiosa di apparire di essere pietra dello scandalo e di creare l'ennesima grana al nostro Papa, se non ci fosse di mezzo Benedetto XVI che vuole credere ancora che nei venerati fratelli nell'episcopato e nel sacerdozio ( vipere ) ci sia ancora un briciolo di rispetto de di collaborazione, ci sarebbe da sganasciarsi dalle risate; e se tutto questo fosse successo qualche anno fa credo che starei tidendo a crepapelle. Purtroppo, sta succedendo ora in cui il mio rapporto con la figura del Papa e della chiesa è cambiato e quindi tutto questo atteggiamento da rivoluzionari, mi da il voltastomaco. Come dice spessa Raffaella " Povera la mia chiesa" ed io aggiungeri povero Papa e poveri fedeli che devono assistere a questo penoso e vergognoso teatrino. Onestamente di ciò che scriveranno domani i giornali non me ne importa molto tanto saranno sempre le solite cose........Papa medievale, Papa che chiude la chiesa, papa che torna indietro e tutte le solite boiate a seguire.
L'unica cosa che ho veramente a cuore, è la nostra vicinanza al Papa. Amici non smettiamo mai di pregare con lui questo è un momento difficile nel quale ognuno di noi, è chiamato a stargli vicino con tutto il cuore e tutto l'amore possibile.
OREMUS PRO PONTIFICE NOSTRO BENEDICTO - DOMINUS CONSERVET EUM ET VIVIFICET EUM ET BEATUM FACIAT EUM IN TERRA ET NON TRADAT EUM IN ANIMAM INIMICORUM EIUS.

Anonimo ha detto...

Forse se la nomina dei vescovi venisse come ai tempi di Ambrogio, Wagner sarebbe vescovo. Quando si può votare senza terrorismi, qualche risultato si ottiene. E' con questo sistema di cooptazione da cosca mafiosa che non ne usciamo. E sono i non credenti, cattolici adulti e scribi che supportano i farisei.Alla televisione austriaca i semplici fedeli della cittadina dove Wagner fa il parroco, lo sostenevano compattamente. Saluti, Eufemia

Anonimo ha detto...

D'accordo con voi tutti.
Poveri i nostri tempi!
A me fa una tenerezza immensa il nostro Papa. Sembra che per cercare di farlo crollare abbiano deciso di attaccarlo da più parti, su più fronti e tutti insieme. Che Dio sempre lo illumini e lo guidi, Maria lo abbracci, San Michele lo assista e tutta la comunione dei santi della vera Chiesa, militante, purgante e trionfante, interceda per lui, perchè questa non è impresa d'uomo.

Continuo a pensare, tuttavia, che nell'ottica "di lassù" tutto questo doloroso movimento sia purificante, positivo e benefico per la Chiesa, come quando da noi si dice che per fare ordine bisogna far disordine.

E a questo punto lasciatemi dire: povera la LORO chiesa!

Scusate, ma mi avete fatto conoscere voi la profezia della Emmerich:
"Vidi una strana chiesa che veniva costruita contro ogni regola... Non c’erano angeli a vigilare sulle operazioni di costruzione. In quella chiesa non c’era niente che venisse dall’alto... C’erano solo divisioni e caos. Si tratta probabilmente di una chiesa di umana creazione, che segue l’ultima moda, così come la nuova chiesa eterodossa di Roma, che sembra dello stesso tipo...". (12 settembre 1820)

Se la tengano: se la conosci la eviti!

Anonimo ha detto...

Mi stavo chiedendo se non fosse opportuno allargare la "catena del rosario" a tutti i vescovi della Chiesa. Infatti penso che situazioni come queste non nascono per malafede ma piuttosto da un pò di confusione generata dallo stato attuale delle cose(confusione che ritrovo spesso anche nel piccolo della Parrocchia dove per avvicinare le persone si escogitano soluzioni a dir poco ridicole). Affidiamo i nostri Pastori a Maria, lei certamente aiuterà a capire ciò il Signore vuole da loro(e anche da noi)

Anonimo ha detto...

Concordo con Gully sul fatto che dobbiamo estendere la nostra preghiera a tutti i pastori della Chiesa e anche e sopratutto ai nemici interni ed esterni del Santo Padre. Questo è certamente un modo di pregare secondo le sue intenzioni di unità e santità della Chiesa.
Ricordo prima di tutto a me stessa - che in questo periodo sbando facilmente - che la Madonna a Medjugorje dice:
"Non criticate i vostri pastori: pregate per essi" e con sempre maggiore insistenza ci chiede di pregare per i sacerdoti.