sabato 7 marzo 2009

Dichiarazione dei vescovi tedeschi sull’attuale cammino della Chiesa Cattolica: la Fraternità San Pio X è fuori dalla Tradizione Cattolica (!)


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BENEDETTO XVI REVOCA LA SCOMUNICA AI VESCOVI LEFEBVRIANI: LO SPECIALE DEL BLOG

Grazie al lavoro degli amici di "Messainlatino.it" leggiamo la traduzione in italiano della dichiarazione dei vescovi tedeschi.
Fra parentesi i commenti della redazione di "Messainlatino
".
R.

Conf. episcopale tedesca: la FSSPX è fuori della Tradizione cattolica!

Dichiarazione dei vescovi tedeschi sull’attuale cammino della Chiesa Cattolica

Amburgo 5 marzo 2009.

La revoca delle scomuniche de quattro vescovi della FSSPX dopo venti anni ha dato origine a molta discussione in Germania e nel mondo, sia dentro sia fuori la Chiesa ed è stata discussa durante l’Assemblea Generale della Primavera [veramente siamo in inverno ma, si sa, non esistono più le mezze stagioni] 2009. Siamo giunti a una visione consolidata, cui diamo particolare importanza.

1. La FSSPX si è separata dalla Chiesa cattolica. I vescovi e preti che le appartengono, anche dopo la revoca delle scomuniche dei vescovi, non possono celebrare la S. Messa o altri sacramenti. In particolare, le ordinazioni di preti della Fraternità annunziate per quest’anno violano l’ordine e la legge della Chiesa. Chiederemo alla Sede Apostolica una pronta spiegazione di quali conseguenze legali vi saranno per un vescovo che voglia procedervi [diamo un suggerimento: le stesse che vengono irrogate ai vescovi greco-ortodossi che, contro "la legge e l’ordine" della Chiesa cattolica (che terminologia da sceriffi), osano ordinare i loro presbiteri]. La leadership della Curia deve fare rapidi miglioramenti nella coordinazione interna e nella comunicazione con le conferenze episcopali. Questo in particolare per le situazioni di conflitto.

2. La FSPPX non è perciò in comunione con la Chiesa cattolica, poiché è fuori della tradizione cattolica [fantastico!!] e ha rotto l’unità col Papa. E’ compito della FSPPX superare lo scisma e attraverso un processo di reintegrazione accettare l’unità col Papa e la dottrina della Chiesa. Il S. Padre Papa Benedetto XVI togliendo le scomuniche dei vescovi ha porto la sua mano come gesto di buona volontà. E’ responsabilità della Sede Apostolica determinare se la FSSPX è pronta a affermare e adottare chiaramente le convinzioni religiose dell’intera Chiesa e specialmente gl’insegnamenti dei papi e dei Concilii. I documenti del Concilio Vat. II appartengono alla tradizione cattolica e non possono essere annullati, tanto meno i testi sulla libertà religiosa e le relazioni con le religioni non cristiane, sull’ecumenismo e sulla Chiesa nel mondo moderno e le dichiarazioni sulla collegialità dei vescovi nelle loro relazioni con l’autorità papale [argomento assai sensibile, per una conferenza episcopale].

3. Ci spiace che in questo contesto siano sorte incertezze sul cammino della Chiesa. Lo abbiamo percepito in conversazioni e comunicazioni. Molti vescovi hanno già dato chiarimenti da subito. Le condizioni teologiche e pastorali specie del Concilio Vat. II sono l’ovvio fondamento dei nostri sforzi di rinnovare spiritualmente la Chiesa in Germania e dare nuova forza in parole e fatti alle risposte di fede sui temi religiosi del nostro tempo. Speriamo che nelle scorse settimane un nuovo interesse nelle dinamiche e orientamenti del Concilio Vat. II sia stato risvegliato. E’ un’opportunità che vogliamo utilizzare.

4. E’ particolarmente deprimente la negazione dell’Olocausto di un vescovo della FSPPX e le corrispondenti correnti antisemitiche nella Fraternità. Manca ancora una seria presa di distanza della parte in questione da tale inaccettabile attitudine, come la Sede Apostolica ha chiesto loro dal primo momento. Papa Benedetto XVI ga in più occasioni chiaramente affermato che la Chiesa cattolica rigetta attitudini antisemitiche e antiebraiche. Ci fa piacere che il S. Padre nelle scorse settimane sia stato in grado di continuare il dialogo con alti rappresentanti ebrei. In Germania, hanno avuto luogo parecchi incontri importanti con rappresentanti ebrei in cui v’è stata un’opportunità di parlare apertamente di preoccupazioni e paure e approfondire l’impegno reciproco. Ne siamo molto grati e portiamo avanti questi sforzi.

5. Sfortunatamente, sono anche stati fatti commenti sugli eventi in corso nelle recenti settimane che presentavano la situazione in modo polemico. Anche dentro la Chiesa, si sono state voci e attività prive di carità, estremamente unilaterali e perfino degradanti e hanno danneggiato l’unità. Deploriamo questo stile di trattare vicendevolmente. Soprattutto rigettiamo ogni tentativo di mettere in dubbio la reputazione e l’integrità del papa, negare la costituzione della Chiesa cattolica e lavorare per la divisione. Se la FSSPX sia in piena comunione con la Chiesa cattolica è non ancora chiarito. Molto sembra parlare contro questo ora. Ma non è questa la domanda su cui stiamo trattando in primo luogo, ma sulla preoccupazione di rafforzare e rinnovare la vita ecclesiale e testimoniare al suo servizio sostanziale e multiforme. In questo sforzo, lavoriamo con preti e diaconi, il personale in servizio alla Chiesa e con tutti i credenti, che in molti modi danno la sua forza e capacità di agire. La Chiesa vive di questa associazione di vocazione e impegno corrispondente alla missione data dal Signore risorto. Confidando in Lui con una sola voce, chiediamo la Sua benedizione.

Fonte: Cathcon

Da Messainlatino.it

Maaaaaaaaaaaaaaaaaaah!
Particolarmente esilarante il punto n. 5.
Vale la pena riportarne una parte:


Sfortunatamente, sono anche stati fatti commenti sugli eventi in corso nelle recenti settimane che presentavano la situazione in modo polemico. Anche dentro la Chiesa, si sono state voci e attività prive di carità, estremamente unilaterali e perfino degradanti e hanno danneggiato l’unità. Deploriamo questo stile di trattare vicendevolmente. Soprattutto rigettiamo ogni tentativo di mettere in dubbio la reputazione e l’integrità del papa, negare la costituzione della Chiesa cattolica e lavorare per la divisione.

Domandone: chi ha fatto questi commenti?
A me risulta che vescovi e cardinali si siano dati molto da fare per farsi intervistare dai media e prendere le distanze dal Papa.
O sbaglio?
Dobbiamo fare dei nomi? Non penso visto che il tutto e' gia' su questo blog e su altri siti.
E' gia' un passo avanti che i vescovi tedeschi deplorino il comportamento (sic) di chi (sic) danneggia (sic) l'unita' (sic), ma la dichiarazione e' tardiva.
Il danno e' fatto e tornare indietro non e' possibile.
Quanto alle ordinazioni di nuovi presbiteri da parte della Fraternita' San Pio X, non facciamo i furbi!
Nel caso in cui i vescovi procedessero non potrebbe scattare di nuovo la scomunica automatica per la stessa ragione per cui la Santa Sede non commina questa pena canonica tutte le volte in cui Bartolomeo e Kirill procedono ad ordinare nuovi presbiteri
.
R.

6 commenti:

mariateresa ha detto...

effettivamente, cara amica, il punto 5 è il più buffo di tutti. Mi sono gtattata la pera leggendolo. A chi si riferisce?
Sono nel delirio se penso a Kung? E' probabile che lo sia (nel delirio).
Anche il fatto che non si capisca bene cosa vogliono dire è significativo.
Mi sembra un comunicato imbarazzato e anche contraddittorio.
Se c'è qualche esegeta più lucido si faccia avanti.

euge ha detto...

Io credo che questo comunicato risenta ancora dell'influsso dell'Oktoberfest! In effetti, non solo è contraddittorio ma, addirittura cerca penosamente, di " rimediare" al macello mediatico delirante, a cui si sono dati i vescovi tedeschi negli ultimi tempi. Proprio loro parlano di integrità del Papa da che pulpito viene la predica.
Questi sono in uno stato confusionale da paura.

Anonimo ha detto...

Particolarmente interessante la risposta della FSSPX:

http://www.fsspx.info/news/news.php?show=5322

http://cathcon.blogspot.com/2009/03/sspx-hits-out-at-german-bishops.html

Anonimo ha detto...

A me colpisce il punto 1.
“1. La FSSPX si è separata dalla Chiesa cattolica. I vescovi e preti che le appartengono, anche dopo la revoca delle scomuniche dei vescovi, non possono celebrare la S. Messa o altri sacramenti. In particolare, le ordinazioni di preti della Fraternità annunziate per quest’anno violano l’ordine e la legge della Chiesa. Chiederemo alla Sede Apostolica una pronta spiegazione di quali conseguenze legali vi saranno per un vescovo che voglia procedervi. La leadership della Curia deve fare rapidi miglioramenti nella coordinazione interna e nella comunicazione con le conferenze episcopali. Questo in particolare per le situazioni di conflitto.”

Dopo aver ribadito pubblicamente la dottrina, sembra che questi vescovi vogliano dare lezione (comunque pubblicamente) al Santo Padre ricordandogliela (temono forse che non la sappia?). O che vogliano declamare la loro (?) dottrina e porre al Papa dei paletti (avvisandolo implicitamente di non varcare questi confini). O che vogliano convincerlo (della loro dottrina perché è la sola ad essere “corretta”).
Mah! Questo comunicato (diffuso attraverso i media), in questa parte, sotto sotto, in modo subliminale, a me sembra più indirizzato alla Santa Sede che non alla stampa, all’opinione pubblica, ai fedeli …
A voi sembra che sia indirizzato a questi ultimi? Ai fedeli che sono in stato di confusione (loro sì) a causa di tutti quei messaggi contrastanti (anzi concordanti, nella maggior parte dei casi, nel di-vergere dalla decisione del Papa) che sono loro arrivati?
O forse l’oggetto primario delle attenzioni dei vescovi non sono più i fedeli? Il fine della loro missione non è più l’azione pastorale? E dire che i vescovi tedeschi, svizzeri, austriaci…, dovrebbero avere buoni motivi per concentrarsi sui loro fedeli (quelli rimasti, quelli persi, quelli che si stanno per perdere)!!!!

Forse sono malevolo, e mi sbaglio, ma questo comunicato mi è sembrato ispirato da un forte desiderio, da un improcrastinabile bisogno, primario: quello di “con-vertire” la Santa Sede? Più che altri o altro!

euge ha detto...

caro Gianni, dai vescovi svizzeri, austriaci e tedeschi, ci si può aspettare il tutto ed il contrario di tutto.
Dovrebbero essere più solerti nel verificare qual'è la causa che nelle loro diocesi, ha portato lo spopolamento delle chiese e dei seminari; altro che " con- vertire" la Santa Sede oppure già che siamo in tema Papa Benedetto XVI.
Questi prelati sono talmente arroganti nella loro supponenza che dimenticano di far parte dell'unica Chiesa voluta da Cristo e costruita su Pietro ed i suoi successori.
Forse, dovrebbero esserte rispediti in seminario a ricominciare gli studi.......Ovviamente in seminari degni di questo nome.

Anonimo ha detto...

Alcune Conferenze Episcopali di Paesi Nordeuropei sono da tempo organi prevalentemente politico- territoriali che pertanto, ovviamente, privilegiano il rapporto con i concittadini protestanti rispetto al legame con la Chiesa di Roma e col Papa che ormai è labile e di tipo puramente formale. La FSSPX,la Merkel,il caso Wagner,i consultori abortisti, le sperimentazioni sulle staminali..: l'era Obama è cominciata! E Benedetto,se non si piegherà dovrà subire un attacco mediatico premeditato su scala planetaria a settimana. L'opposizione negli organi politici si fa così. Fino alla paralisi e alla sostituzione di chi guida! I cattoprogressisti sanno che sui temi decisivi della vita, non potranno mediare "politicamente" e dovranno scegliere se stare con la Chiesa di Roma o con i cattoabortisti, cattoprofilattici,cattosperimentatori etc. etc. americani. Pena la loro uscita dalla comunione ecclesiale. A meno che non riescano dall'interno a far evolvere "annacquandolo" il massaggio della Chiesa di Roma, fiaccandola per mantenere se stessi e il loro potere politico.