lunedì 2 marzo 2009

E il Papa disse: pregate per me (Fiorino)


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E il Papa disse: pregate per me

Anna Fiorino

È cominciata la settimana degli esercizi spirituali con Benedetto XVI. Fino a sabato sono sospese le udienze private e speciali, compresa quella generale del mercoledì. Una settimana di silenzio per la Chiesa chiamata a cogliere l'attualità della parola di Dio dopo un mese nel quale il Vaticano è stato al centro dell'attenzione, spesso critica, dei media, anche internazionali.

E durante il quale, per tre volte, il Papa s'è affidato alla preghiera dei fedeli. Un mese nel quale è emersa una certa lievità di comportamenti fra i rappresentanti della Santa Sede. Durante il quale è esploso il contrasto con la chiesa tedesca e austriaca e sono state necessarie smentite e precisazioni della Santa Sede. Tutto a partire dai lefebvriani perdonati e ringaluzziti dalla risonanza della vicenda resa asperrima dalla negazione della shoah da parte del cardinale Williamson. La sala stampa vaticana costretta a rincorrere i suoi preti loquaci. La segreteria di Stato in affanno per una situazione che appare sfuggire di mano ogni qual volta certi protocolli s'intendono acquisiti ma non da tutti e non in ogni caso.
È l'inizio di febbraio quando l'arcivescovo di Vienna, Christoph Schoenborn, critica i collaboratori del Papa. Il giorno dopo il cardinale Kasper, presidente della Commissione Pontificia per i rapporti religiosi con l'ebraismo, parla di errori di gestione della Curia. La Segreteria di Stato tenta di rimediare: il negazionista dovrà ritrattare le sue dichiarazioni. Passano poche ore e la questione si reinfiamma con don Floriano Abrahamowicz, capo dei lefebvriani del Nord Est, in seguito espulso dalla Fraternità San Pio X, che definisce il Vaticano II una cloaca maxima. Il portavoce della sala stampa vaticana ammette il 5 febbraio che una gestione migliore delle comunicazioni avrebbe evitato giorni di passione. Il Financial Times scrive che Benedetto XVI danneggia i rapporti con le altre religioni. Per Le Monde il perdono di Ratzinger sconcerta la comunità dei credenti. La nomina del parroco ultraconservatore Gerhard Wagner a vescovo ausiliare della diocesi di Linz (che poi chiederà la revoca dell'incarico) scatena la ribellione dei decani dell'Alta Austria guidati dall'allievo prediletto di Ratzinger ai tempi di Ratisbona, oggi guida della Conferenza episcopale austriaca, Schoenborn. Ratzinger chiede perdono agli ebrei per il comportamento di coloro che hanno causato, nella storia, sofferenza al popolo d'Israele. Il 14 febbraio mons Agostino Marchetto, segretario del Pontificio Consiglio per i Migranti, boccia la politica del governo italiano sull'immigrazione.
Il 20 febbraio il Papa parla al Seminario Maggiore e denuncia le polemiche distruttive che affliggono la Chiesa e che rischiano di trasformarla in una caricatura. Contemporaneamente mons. Marchetto attacca il governo sulle ronde. Padre Lombardi precisa: non è la posizione del Vaticano, ma una dichiarazione personale. Il 26 febbraio Williamson scrive una lettera di scuse che il Vaticano ritiene insufficienti. Il giorno dopo il superiore della Fraternità ultratradizionalista Bernard Fellay annuncia che i lefebvriani non sono pronti a riconoscere il Concilio Vaticano II.
Il mese appena finito è andato più o meno così. Il Papa tira dritto e, secondo consuetudine e liturgia, rispetta il calendario della sua missione chiedendo il sostegno dei fedeli. Rimodella l'enciclica che sta scrivendo. E prepara il viaggio in Terra Santa. Nel frattempo incontra i parroci, «un momento di riposo spirituale», e s'affida agli angeli, i migliori alleati dell'uomo contro Satana.

© Copyright Il Tempo, 2 marzo 2009 consultabile online anche qui.

Da quando Williamson e' cardinale?
R.

1 commento:

mariateresa ha detto...

da quando chi scrive di informazione religiosa non ne sa mezza.