martedì 24 marzo 2009
Il congedo del Pontefice dal continente dopo sei intense giornate. Dalla parte delle popolazioni che vogliono rinascere (Osservatore Romano)
Vedi anche:
Scambio di telegrammi fra Benedetto XVI ed il Presidente Napolitano al rientro del Papa dall'Angola
I vescovi italiani, ieri, un colpo esplicito in difesa di Papa Ratzinger l’hanno finalmente battuto (Rodari)
A proposito dei media, del Papa e dei vescovi...
Card. Bagnasco: il Papa travisato dai media ed irriso dai politici (Izzo)
Casini: "Vedo una manina occulta rappresentata dalla massoneria dietro queste ripetute critiche rivolte al Papa". Finalmente qualcuno parla chiaro!
Il Papa non sta al gioco dello spariglio, che assolve alla fine sempre tutti. Per questo il suo viaggio è stato un successo (Bobbio)
Card. Bagnasco: «Basta irrisioni e offese al Papa» (Accornero)
Questo attacco concentrico al Papa non tradisce forse una forma di "terrore"?
Dove porta la sincerità del Papa: articolo "sibillino" di Arrigo Levi
Andrea Tornielli: Il Papa in Africa, un bilancio di due viaggi (quello reale e quello virtuale)
John L. Allen: Il viaggio reale in Africa, oltre le cronache dei media (Sussidiario)
Solo l’Africa vuole ascoltare Benedetto XVI? (Accattoli)
Bagnasco: «Il Papa offeso e irriso da politici e media» (Alfano)
«Alzatevi e mettetevi in cammino» Il messaggio del Papa scuote l'Africa (Acquaviva)
Benedetto XVI: pari dignità alle donne. Il Papa prega perché uomini e donne della Terra «volgano i loro occhi all'Africa» (Vecchi)
Intorno al Concilio Vaticano partita decisiva per la Chiesa. Stefano Alberto commenta la lettera del Papa ai vescovi
E' il momento dei ringraziamenti (a Telepace ed ai siti di Avvenire, Radio Vaticana e Zenit). Inclassificabile ed inqualificabile il sito del Vaticano
Il «grazie» ai giornalisti durante il volo di ritorno. Il Papa impressionato dall'accoglienza degli Africani (Osservatore Romano)
L'impegno di Papa Ratzinger: difendere la fede, innanzitutto. Vittorio Messori commenta la lettera del Santo Padre ai vescovi
Giovanni Maria Vian sul viaggio del Papa in Africa: "Una scelta per il futuro" (Osservatore Romano)
Finalmente i vescovi italiani intervengono a sostegno del Santo Padre: le parole della prolusione del card. Bagnasco
Lefebvriani, card. Bagnasco: attacchi pretestuosi al Papa
L'opposizione romana al Papa secondo l'abbé Barthe. Seconda parte (Messainlatino)
Si svegliano anche i vescovi italiani (meglio tardi che mai): volgarità contro il Papa
Lucia Annunziata: Papa Benedetto sta mostrando un coraggio pubblico nel mettersi in gioco che è raro vedere nei leader politici
Rilanciamo l'appello di Patrice de Plunkett. Chiesa e media: dissipiamo i malintesi
Il Papa ricorda le due ragazze morte allo stadio: non accada più!
IL PAPA, SULL'AEREO CHE LO RIPORTA A ROMA, RACCONTA AI GIORNALISTI IL SUO VIAGGIO IN AFRICA: AUDIO INTEGRALE
Il Papa è in volo verso Roma. A bordo dell’aereo ha parlato con i giornalisti della sua esperienza in Africa. Trascrizione (Radio Vaticana)
Il viaggio del Papa in Camerun ed Angola: le speranze dell'Africa, le colpe dell'Occidente (Casavola)
Mine vaganti. In Africa il preservativo, in Brasile l'aborto (Magister)
Il Papa in Africa: il dito e la luna. Miopia e parzialità dei media (Deriu)
Il Papa si congeda dall'Angola: "Fratelli e amici di Africa, carissimi angolani, coraggio! Non vi stancate di far progredire la pace, compiendo gesti di perdono e lavorando per la riconciliazione nazionale, affinché mai la violenza prevalga sul dialogo, la paura e lo scoraggiamento sulla fiducia, il rancore sull’amore fraterno" (Discorso di Congedo)
Benedetto XVI saluta l'Africa ed elogia le donne (Tornielli)
Benedetto XVI non è solo. Fallito il tentativo di ridurre il viaggio in Africa alle polemiche (Luca Volonté)
Papa Ratzinger oltre i confini della politica (Sabbatucci)
Il Papa: fede e donne contro le tenebre dell'Africa (Izzo)
Sacro romano disordine. Un’istantanea della curia vaticana (Magister)
L'analisi: il viaggio «cucinato» dai mass media e quello che c’è stato davvero (Muolo)
IL PAPA IN CAMERUN ED ANGOLA: I VIDEO, I PODCAST E LE FOTO
VIAGGIO APOSTOLICO DEL SANTO PADRE IN CAMERUN E ANGOLA (17-23 MARZO 2009): LO SPECIALE DEL BLOG (raccolta di notizie, commenti, articoli ed interviste)
DISCORSI ED OMELIE DEL SANTO PADRE IN CAMERUN ED ANGOLA
IL TESTO INTEGRALE DELLA LETTERA DEL SANTO PADRE AI VESCOVI CATTOLICI SULLA REMISSIONE DELLA SCOMUNICA AI QUATTRO VESCOVI "LEFEBVRIANI"
Il congedo del Pontefice dal continente dopo sei intense giornate
Dalla parte delle popolazioni che vogliono rinascere
dal nostro inviato Mario Ponzi
Con delicatezza Benedetto XVI è entrato nella vita dell'Africa e vi è rimasto per sei giorni. Con delicatezza si è congedato questa mattina lunedì 23, anche se forti sono state le sue parole. Non ha risparmiato apprezzamenti per quanto di buono è stato fatto, né incoraggiamenti per quanto ancora resta da fare. Ma non ha taciuto quando si è trattato di invocare il rispetto dei diritti della persona umana, di tutti gli africani.
"Se mi è permesso - ha detto prima di imbarcarsi sull'aereo per far rientro in Vaticano - vorrei chiedere che la giusta realizzazione delle aspirazioni fondamentali delle popolazioni più bisognose costituisca la preoccupazione principale di chi ricopre cariche pubbliche", perché la missione che hanno ricevuta non devono svolgerla "per sé stessi ma in vista del bene comune". Davanti aveva il presidente della Repubblica d'Angola.
"Il nostro cuore - ha proseguito - non può darsi pace finché ci sono fratelli che soffrono". Poi si è detto fiero di aver trovato in Africa "una Chiesa viva e, nonostante le difficoltà, piena di entusiasmo" e ha dato appuntamento per il prossimo ottobre in Vaticano per il nuovo sinodo africano.
Benedetto XVI aveva chiesto coraggio domenica sera anche alle donne africane, le cui rappresentanti ha incontrato nella parrocchia dedicata dai missionari cappuccini portoghesi a sant'Antonio da Lisbona, a Hoji-ya-hendo un quartiere sovrappopolato. La chiesa, finita di costruire nel 2005 (ma la prima pietra fu posta nel 1971), ha una forma singolare, tipicamente africana: sembra una tenda altissima. Accanto la torre campanaria, ancora più alta, circa una quarantina di metri.
Il Papa è stato accolto dalla comunità dei cappuccini che hanno la cura pastorale della comunità. In prima fila le suore del vicino istituto e poi le rappresentanti di numerosi movimenti e associazioni che si dedicano alla promozione della donna. La più importante in Angola è la Promaica. Sino a qualche tempo fa era addirittura impensabile che nascessero questi movimenti femminili. Oggi sono un segnale importante.
La donne infatti vivono in Africa - ma non solo in Africa - in condizioni a volte drammatiche. Molte di loro subiscono mutilazioni in tenera età. Sono vittime degli stupri e delle razzie durante le guerre. E le violenze sociali non sono meno tragiche, perché significano privazione della libertà, negazione dei diritti umani, emarginazione. E pensare che la donna in Africa costituisce la prima fonte del prodotto interno lordo. Recenti statistiche dell'ufficio internazionale del lavoro attestano che le donne africane costituiscono l'80 per cento dell'intera forza lavoro del continente. Anche se le mansioni che si devono sobbarcare sono sempre tra le più pesanti - nei campi, nella cura del bestiame, nella commercializzazione dei prodotti - e anche i meno retribuiti. Non hanno alcun diritto su quanto coltivano, sui frutti del loro lavoro. Tanto meno hanno diritto ad accedere a terre coltivabili o ai microcrediti. Per non parlare del cosiddetto lavoro invisibile, quello che svolgono in casa: dalla provvista del cibo al rifornimento dell'acqua, alla cura dei bambini, degli uomini e degli anziani.
Difficile l'accesso all'istruzione. In Africa il rapporto tra donne e uomini che frequentano le scuole primarie non tocca neppure il 40 per cento e scende con il salire del livello dell'istituto d'istruzione: il numero delle donne che accedono a quelli superiori è solo il 22 per cento rispetto ai maschi. Non sono migliori i dati che si riferiscono alla partecipazione alla vita pubblica. Nell'Africa subsahariana la presenza delle donne nei parlamenti nazionali non supera il 9 per cento; in quella settentrionale oscilla tra il 2 e il 7. Raramente hanno cariche di responsabilità nei partiti politici.
La cosa preoccupante è che questo avviene in Paesi che hanno sottoscritto sia la Convenzione sull'eliminazione di qualsiasi forma di discriminazione nei confronti della donna, varata dalle Nazioni Unite già nel 1982, sia la Dichiarazione del millennio delle Nazioni Unite del 2000, che tra gli obiettivi di sviluppo includeva anche la promozione della donna e il riconoscimento pieno del suo ruolo. Nel 2003 l'Unione africana, nella ormai famosa riunione di Maputo, aveva anche ribadito la necessità per gli Stati di impegnarsi nel garantire la parità dei diritti tra uomini e donne.
L'impegno della Chiesa nella promozione dello sviluppo della donna è prioritario. Incontra diverse difficoltà, perché molte volte si tratta di superare tradizioni ataviche o convinzioni di radice religiosa: non bisogna dimenticare che l'Africa è abitata dal 38 per cento dei musulmani nel mondo, che costituiscono circa il 50 per cento della popolazione. Nella sola Angola la Chiesa investe circa trecentomila dollari l'anno nella lotta contro la povertà attraverso la promozione della donna. Lo stesso governo da qualche anno ha messo in campo un ministero per la promozione della famiglia e della donna.
Nel suo discorso il Papa ha ricordato che la donna è "un altro "io" della comunità umana". E ha indicato due modelli concreti da seguire: Teresa Gomes, angolana, madre di sette figli, morta nel 2004, che non esitò a battersi per difendere la Chiesa dai soprusi dei più forti; e Maria Bonino, pediatra italiana stroncata dalla febbre emorragica di Marburg, contratta per alleviare le sofferenze dei bambini ricoverati nell'ospedale di Uìje.
L'incontro si è concluso poco dopo le 18.30. Davanti alla nunziatura frattanto si era radunata una folla di fedeli, che il Papa appena rientrato ha salutato e benedetto affacciandosi dal balcone della sua residenza angolana.
(©L'Osservatore Romano - 23-24 marzo 2009)
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento