sabato 14 marzo 2009

Bertone: «Qualche voce stonata ma il Papa non è solo» (Bobbio)


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«Qualche voce stonata ma il Papa non è solo»

Solidarietà della Chiesa
Il segretario di Stato Bertone sulla lettera del Pontefice: uniti a lui
Ruini: vera novità. Scola: umiltà straordinaria, comunica se stesso


Alberto Bobbio

Città del Vaticano

Gli scrivono vescovi di tutto il mondo e intere conferenze episcopali per condividere solidarietà, ma anche «amarezza», come ha notato il cardinale Canizares, da poco nominato al vertice della Congregazione per il culto divino. Il giorno dopo la lettera di Benedetto XVI sulla questione delle remissione delle scomuniche ai vescovi lefebvriani, si estende la stima per un Papa descritto da molti media come lasciato solo. E il cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato vaticano, corregge in prima persona interpretazioni frettolose: «Benedetto XVI non è solo».
Bertone ieri mattina ha cominciato con questa assicurazione il suo intervento ad un seminario di studio organizzato dal Pontificio Consiglio per le comunicazioni sociali. E ha aggiunto: «Tutti i suoi più vicini collaboratori sono lealmente fedeli al Pontefice e sono profondamente uniti a lui, compresi i capi-dicastero». Parole chiare pronunciate per dissipare dubbi, ombre, sospetti, che tuttavia non hanno impedito a Bertone di rilevare che «qualche voce stonata tra gli stessi vescovi e anche tra i giornalisti» c'è stata, anche se «in questi momenti il Papa ha sentito la comunione con molti vescovi».
Il Segretario di Stato ha osservato che le voci stonate sono dovute «forse proprio a mancanza di fiducia nel Papa e nelle decisioni che compie, profondamente consapevole della sua missione davanti a Dio, di essere pastore della Chiesa universale, pastore di tutti». Bertone ha poi ricordato che la priorità del pontificato è «la promozione dell'unità all'interno della Chiesa e con gli altri cristiani» e ha voluto assicurare che «il Papa è un grande comunicatore». Al seminario erano presenti circa un centinaio di vescovi che hanno firmato una nota di solidarietà, consegnata al Papa da Bertone.
Molti vescovi hanno rilevato la straordinarietà della lettera del Papa. Lo ha fatto il cardinale Angelo Scola, Patriarca di Venezia: «La profondità di questa lettera è dovuta alla grande intelligenza e umiltà straordinaria di questo Papa, che non si para dietro ad un ruolo, ma comunica se stesso». Per il cardinale Camillo Ruini si tratta di «un'autentica novità». Lo scrive oggi in prima pagina sull'Osservatore Romano, in un articolo intitolato «Il senso della Chiesa», nel quale parla di «comunicazione personale» del Papa, che «non nasconde certo le difficoltà del momento». L'analisi di Ruini va a fondo sulle critiche da parte cattolica nei confronti del Papa e sull'inclinazione, evocata da Ratzinger, a «mordersi e divorarsi a vicenda» tra cristiani.
Secondo l'ex presidente della Cei il Papa ha toccato un «nervo scoperto del cattolicesimo degli ultimi secoli, un punto di fragilità e di sofferenza di cui dobbiamo diventare più e meglio consapevoli». Il riferimento è «all'indebolirsi, e a volte praticamente all'estinguersi, del senso di appartenenza ecclesiale». È un punto sul quale ieri molti vescovi hanno insistito. Il cardinale di Parigi Vingt-Tois, presidente della Conferenza episcopale francese, rileva che il «rapporto tra la Sede di Pietro e le Chiese particolari è quello che forma il tessuto della vita della Chiesa» e che se per alcuni, come ha scritto il Papa, la questione delle scomuniche «è stata l'occasione per riportare alla luce antiche ferite, rancori e dispiaceri», esiste adesso» la possibilità di esprimere un attaccamento profondo alla Chiesa».
Per il vescovo di Lugano Grampa la lettera, per i suoi toni di «umiltà fraternità e delicatezza», permette «la riscoperta di dimensioni che ai più sfuggono di questo Papa». Della necessità di «imparare sempre di nuovo l'uso giusto della libertà» e soprattutto «la priorità suprema», cioè «l'amore», parla la Cei in una nota, mentre il cardinale vicario di Roma Vallini mette prima in risalto la «grande lezione di fede» del Papa, che «spesso» vive il «suo ministro in solitudine, nell'incomprensione e nella sofferenza», e poi dice «convinto» che le «decisioni del Papa» si «sostengono sempre».
Gli episcopati dell'Inghilterra e del Galles sottolineano la portata ecumenica della lettera e la «passione per la riconciliazione» di Benedetto XVI. I vescovi del Belgio aggiungono che la mano tesa ai seguaci di Lefebvre «non è una rimessa in discussione del Concilio» e gli austriaci definiscono la lettera» un grande documento che dispiega la vastità e la profondità del Vangelo», rilevando come la rimessa della scomuniche è stata dettata solo da «preoccupazione pastorale».
I vescovi austriaci, insieme ai tedeschi, sono stati tra coloro che avevano più criticato la decisione del Papa circa le scomuniche. Ieri Ratzinger ha incontrato il presidente dei vescovi tedeschi monsignor Robert Zollitsch, il quale poi, alla Radio Vaticana, ha detto che il Papa ha scritto la lettera «perché ha avuto la sensazione di non essere stato compreso a sufficienza»: «Non mi è mai capitato di leggere uno scritto di un Papa così personale e così aperto. E questo mi piace molto».

© Copyright Eco di Bergamo, 14 marzo 2009

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Bello il commento di Ferrara a pag. 3 del Foglio, letto stamattina da padre Livio, da par suo:
Il disordine apostolico

Di Avvenire e dei suoi silenzi e prese di posizione tardive, non voglio parlare e neanche voglio parlare delle mancate scuse di una persona che, un tempo, apprezzavano.
Alessia

mariateresa ha detto...

io invece non resisto.
Che Lupo Malpelo, vada a nascondersi.

Anonimo ha detto...

malpelo?
quello che oggi da ragione a chi parla dei cali di fedeli perchè è calato anche il numero dei turisti a roma?

euge ha detto...

beh... per forza qui cala tutto...... !

Anche se c'è qualcosa che aumenta a dismisura l'amore, il rispetto e la stima per un grandissimo Pontefice!
Ottimo consiglio mariateresa se fossi in lui mi ritirerei in un eremo ......... Chissà magari aiuta!

gemma ha detto...

ora mi sembrano tutti degli inutili volantini fotocopiati