venerdì 20 marzo 2009

L’oncologo Umberto Tirelli: «Papa Ratzinger ha ragione, la salvezza non verrà dai preservativi» (Cesare)


Vedi anche:

L’ipocrisia di chi vuol dare lezioni al Pontefice (Tornielli)

Il Papa: il vero virus avidità e corruzione. In Camerun incontro coi musulmani e bagno di folla allo stadio (De Carli)

IL PAPA IN CAMERUN ED ANGOLA: I VIDEO, I PODCAST E LE FOTO

Le multinazionali nel mirino del Papa: «Sfruttano e deturpano l'Africa» (Conte)

Filippo Ciantia: Aids: «Il successo dell’Uganda dà ragione a Benedetto XVI»

Lefebvriani: il popolo di Dio è col Papa (Rinascimento Sacro)

Il Papa commosso tra i malati: «Voi portate la croce di Cristo»

E' rinata l'Inquisizione e mette sotto processo il Papa (Tempi)

Il Papa: "In conseguenza della venuta di Cristo che l’ha santificata con la sua presenza fisica, l’Africa ha ricevuto una chiamata particolare a conoscere Cristo. Che gli Africani ne siano fieri!" (Discorso al Consiglio speciale per l’Africa del sinodo dei vescovi)

Il Papa: riconciliazione, giustizia e pace per l'Africa (Sir)

Polemiche in Europa per le parole del Papa. Ma i dati rivelano che la posizione della Chiesa è condivisa da molti e risulta vincente

Il Papa: i medici facciano tutto ciò che è legittimo per alleviare il dolore (AsiaNews)

Il Papa: "In presenza di sofferenze atroci, noi ci sentiamo sprovveduti e non troviamo le parole giuste. Davanti ad un fratello o una sorella immerso nel mistero della Croce, il silenzio rispettoso e compassionevole, la nostra presenza sostenuta dalla preghiera, un gesto di tenerezza e di conforto, uno sguardo, un sorriso, possono fare più che tanti discorsi" (Discorso ai malati)

PAPA/ Un articolo senza titolo (Roberto Fontolan)

Chiesa ed aids: Giovanni Paolo II l'aveva già detto, e tante tante volte... (Cantuale Antonianum)

Padre Cervellera: La “minaccia” della Chiesa cattolica e l’Aids (AsiaNews)

Pre o post-conciliari che siano, il Papa non ha tempo per le mode (Mastroianni)

L'interesse dei giornaloni online per l'Africa è già venuto meno? Silenzio anche sulle folle oceaniche per il Papa

Il metodo di Benedetto XVI. Pietro De Marco commenta la lettera del Papa ai vescovi

Ai vescovi lo «strumento di lavoro» del sinodo (Osservatore Romano)

Messa a Yaoundè davanti a 60 mila persone, il Papa: «Bambini maltrattati e abusati, Dio non vi dimentica» (Corriere)

Dopo Williamson ecco il “caso condom”: la vecchia Europa contro il Papa (Rodari)

Il Papa a Yaoundé: "Figli e figlie d'Africa, non abbiate paura di credere, di sperare e di amare, di dire che Gesù è la Via, la Verità e la Vita" (Omelia)

Dietro l'attacco sui preservativi c'è solo il tentativo di screditare il Papa (Boggero)

IL PAPA IN CAMERUN: RACCOLTA DI FILMATI SU BENEDICT XVI.TV

L’aggressione a B-XVI. Il disgustoso paradosso franco-tedesco (Ferrara)

Il Papa: «In Africa non c'è ateismo». Più di un milione di persone sui 29 chilometri dall'aeroporto alla nunziatura (De Carli)

Le parole del Papa sull'aids e le quattro versioni (quattro!) fornite dagli organi vaticani

Lefebvriani, Magister: il messaggio di Benedetto XVI, di cui nessuno parla

Attacco dell'Europa al Papa che, tra le folle che lo accolgono, non appare nemmeno sfiorato dalle polemiche (Tornielli)

Le mille polemiche interessate non oscureranno il viaggio trionfale di Benedetto XVI in Africa

Anche nella Chiesa c'è chi voleva mettere il bavaglio al Papa ma ha fallito. La stanza del potere e quella della dottrina (Quagliariello)

VIAGGIO APOSTOLICO DEL SANTO PADRE IN CAMERUN E ANGOLA (17-23 MARZO 2009): LO SPECIALE DEL BLOG

DISCORSI ED OMELIE DEL SANTO PADRE IN CAMERUN ED ANGOLA

IL TESTO INTEGRALE DELLA LETTERA DEL SANTO PADRE AI VESCOVI CATTOLICI SULLA REMISSIONE DELLA SCOMUNICA AI QUATTRO VESCOVI "LEFEBVRIANI"

«Ratzinger ha ragione, la salvezza non verrà dai preservativi»

di Gaia Cesare

Washington come l’Uganda.
La capitale degli Stati Uniti teatro di un’epidemia di Aids e con un tasso di diffusione del virus più alto di alcune nazioni africane. È questo il dato da cui parte l’oncologo Umberto Tirelli - coordinatore del Gicat, il Gruppo Italiano Cooperativo Aids e Tumori che dal 1986 studia le correlazioni tra tumori e agenti infettivi - per lanciare la sua provocazione:

«Il Papa ha ragione, i preservativi in Africa non risolveranno il problema».

Una posizione inattesa per un medico esperto di Hiv. Ha idea delle critiche che potrebbe attirarsi? Ci spieghi le sue ragioni.

«Il punto è questo: nella capitale del Paese più avanzato del mondo, dove l’informazione sull’Hiv è diffusissima e dove il Vaticano non c’è, be’ qui si registra un 3% di persone sopra i 12 anni infettate dal virus».

È una ragione sufficiente per dire che il preservativo «non è la soluzione»?

«È una ragione sufficiente per chiederci con quale autorevolezza andiamo a dire all’Africa di usare il condom. La teoria è una cosa, la pratica un’altra. Il preservativo viene utilizzato poco anche in società consapevoli del dramma Aids come la nostra».

Ci faccia qualche esempio

«Un giorno consigliai a un paziente di usare il preservativo. Sa cosa mi rispose?

Cosa?

«Prima o dopo i pasti?».

Mi pare che oggi ci sia più consapevolezza...

«Non è solo questione di conoscenza. Il condom crea spesso disagio fisico e psicologico in chi lo utilizza e questa è una cosa che noi medici non possiamo ignorare. Magari si usa le prime volte, poi si smette pensando che il rapporto è diventato stabile e senza aver fatto alcun test dell’Hiv. Si calcola che in Italia ci siano 120mila sieropositivi e la metà non sa di esserlo. Le dirò di più: anche le coppie etero in cui uno dei due è sieropositivo smettono a un certo punto di usare il condom. Infine, si è mai chiesta perché ci sono uomini pronti a pagare tre volte di più per avere rapporti sessuali non protetti con le prostitute?».

Perversione? Voglia di rischio?

«Semplicemente voglia di amore. Il preservativo spesso li porta alla triste realtà di un rapporto mercenario».

Non le sembrano buone ragioni perché si faccia una campagna che ne incoraggi l’utilizzo?

«Sì, certo. Ma il punto è: se non riusciamo a fare in modo che si usi di più nell’evoluta Washington, pensiamo davvero che possa essere la soluzione in Africa?».

Perché non dovrebbe? Non c’è anche una questione di «educazione» alla sessualità...

«Ecco appunto. Le cito qualche esempio. Jacob Zuma, candidato alla presidenza del Sudafrica, ha dichiarato pubblicamente che lui non prenderà mai l’Aids perché dopo un rapporto sessuale si lava sempre. Vuole qualche altro esempio?».

Vada avanti.

«L’ex presidente sudafricano Mbeki sostiene che l’Hiv non è la causa dell’Aids e un altro leader africano consiglia di combattere il virus con il prezzemolo».

Insomma, lei vuole dire che il preservativo ha fallito la sua missione e che il problema è culturale?

«Il preservativo rimane un metodo utile. Ma è come dire a un fumatore che per combattere il tumore al polmone dovrebbe smettere di fumare. Glielo diciamo, ma poi non ci ascoltano. I casi di contagio da Hiv diminuiranno quando il preservativo si userà di più. Ma i numeri ci dicono il contrario: le persone contagiate dopo un rapporto sessuale a rischio sono aumentate. A questo punto noi dobbiamo pensare alla terapia».

Se lei dovesse realizzare uno spot per la lotta contro l’Hiv che messaggio userebbe allora?

«Quello che noi chiamiamo A, B e C, che vuol dire astinenza (abstinence), fedeltà (be faithful) e condom. Sì anche il preservativo, ma non pensiamo solo a quello».

© Copyright Il Giornale, 20 marzo 2009 consultabile online anche qui.

1 commento:

Anonimo ha detto...

dire che la salvezza non verrà dai preservativi vuol dire che bisogna bruciarli tutti?

certo che non verrà da li! ma si conosce un altro modo pratico e immediato per cercare di limitare il contagio?
l'educazione ad una sessualità responsabile è sacrosanta, ma richiede tempo. e intanto la gente muore.

gianni2