martedì 9 dicembre 2008

Secondo Ingrao in Terra Santa il Papa sarebbe stretto fra due fuochi (Panorama)


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Su segnalazione di Elisabetta leggiamo:

In Terra Santa il Papa stretto fra due fuochi

IGNAZIO INGRAO

Trattative segrete Mentre gli israeliani usano il viaggio di Ratzinger in chiave preelettorale, i palestinesi gli spalancano le porte. E il Vaticano? Chiede garanzie.

Uno scoop che ha irritato il Vaticano perché sa molto di campagna elettorale: il quotidiano Haaretz, vicino al centrosinistra di Kadima e del Partito laburista, ha annunciato la visita di Benedetto XVI per la seconda settimana di maggio. Il Jerusalem Post, vicino alla destra del Likud (in testa nei sondaggi), ha replicato ricordando che ci sono ancora molti nodi da sciogliere, a cominciare dai 300 milioni di new shekel israeliani per tasse di proprietà che il patriarcato latino deve al governo di Tel Aviv.
Come annunciato da Panorama il 16 ottobre scorso, da mesi sono in corso trattative per la visita del Papa in Giordania, Israele e Territori palestinesi. E in effetti le questioni in sospeso sono numerose.
Il primo punto interrogativo riguarda proprio le imminenti elezioni: non solo quelle israeliane, ma anche le eventuali politiche e presidenziali anticipate dell’Autorità nazionale palestinese. Il Papa partirà solo quando le consultazioni elettorali saranno terminate e i rispettivi leader si saranno insediati. Resta da chiarire se Joseph Ratzinger dovrà incontrare anche i rappresentanti di Hamas e Al-Fatah.
«Se il Papa viene come un pellegrino, non è obbligato a incontrare tutti i rappresentanti politici» dichiara a Panorama Bernard Sabella, membro del consiglio legislativo palestinese. Smorza i toni anche il viceministro per gli Affari religiosi, Salah Zuheika: «È la visita di un uomo di fede, non di un capo di stato». Ma non tutti nell’Anp la pensano come loro.
Nei rapporti con Israele va sciolto invece il nodo dei visti per l’ingresso dei sacerdoti. «I visti continuano a essere concessi con il contagocce e senza un criterio chiaro» accusa il custode di Terra Santa Pierbattista Pizzaballa. «Non è vero» ribatte il ministro dell’Interno, Meir Sheetrit, «c’è la piena disponibilità del governo a risolvere la questione».
Pesa inoltre lo stallo del negoziato per l’applicazione dell’accordo fondamentale tra Santa sede e Israele. Le delegazioni si riuniranno il 17 e 18 dicembre: in discussione l’esenzione dalle tasse per la Chiesa, la restituzione di alcune proprietà, le regole per i Luoghi santi.
In secondo piano invece le polemiche sulla beatificazione di Pio XII: «È volontà comune non subordinare la visita al confronto sulla figura di Eugenio Pacelli» precisa Pizzaballa.
Nonostante le difficoltà, il Papa ha chiesto di accelerare nella preparazione del viaggio. Una spinta che potrebbe essere legata all’ipotesi di uno storico incontro a Gerusalemme tra Benedetto XVI e il patriarca di Mosca, Alessio II. Progetto sul quale, per ora, non ci sono riscontri positivi.

© Copyright Panorama, 5 dicembre 2008

Panorama e' uscito venerdi' scorso, lo stesso giorno della morte di Alessio II. Non teniamo conto dell'ultima frase.
R.

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