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Eutanasia ed eugenetica, l' allarme del Papa Ogni discriminazione è un attentato all' umanità
Repubblica — 22 febbraio 2009 pagina 8 sezione: CRONACA
CITTà DEL VATICANO - Nuovo «no» del Papa all' eutanasia e all' eugenetica.
L' occasione, l' udienza ieri ai partecipanti al convegno "Le nuove frontiere della genetica" organizzato dalla Pontificia Accademia per la Vita presieduta dal vescovo Rino Fisichella. Secondo il Papa, «il pericolo» della pratica eugenetica, «responsabile in passato di inaudite violenze», si sta ripresentando anche oggi con le «discriminazioni dei disabili» o peggio attraverso «la selezione e il rifiuto della vita».
Ogni discriminazione - dice Ratzinger - è un attentato contro l' intera umanità. Per il Papa «è necessario consolidare la cultura dell' accoglienza e della solidarietà per chi soffre» evitando «astratti ideali di salute e di perfezione fisica». Fisichella ha ricordato, tra l' altro, che la Chiesa si batte «con passione e amore» per la «difesa della vita» senza guardare alle mode o alle tesi socio-politiche. (o.l.r.)
© Copyright Repubblica, 22 febbraio 2009 consultabile online anche qui.
Il richiamo
Il Papa: «Staminali, c'è il rischio eugenetica»
CITTA' DEL VATICANO — «Ogni discriminazione» sulla base di differenze «riconducibili a reali o presunti fattori genetici è un attentato contro l'intera umanità ». Lo ha affermato Benedetto XVI ricevendo in udienza i partecipanti al convegno «Le nuove frontiere della genetica».
Il Papa ha ricordato come nel passato l'eugenetica abbia prodotto «forme inaudite di autentica discriminazione e violenza». Nonostante questo, ha osservato, «appaiono ancora ai nostri giorni manifestazioni preoccupanti di questa pratica odiosa, che si presenta con tratti diversi».
Il Papa ha indicato il pericolo che la pratica eugenetica si stia ripresentando «discriminando chi è disabile» o peggio «giungendo alla selezione e al rifiuto della vita». «È necessario ribadire che ogni discriminazione esercitata da qualsiasi potere nei confronti di persone, popoli o etnie sulla base di differenze riconducibili a reali o presunti fattori genetici è un attentato contro l'intera umanità», ha affermato con forza il pontefice.
«Se l'uomo viene ridotto ad oggetto di manipolazione sperimentale fin dai primi stadi del suo sviluppo, ciò significa che le biotecnologie mediche si arrendono all'arbitrio del più forte», ha concluso.
© Copyright Corriere della sera, 22 febbraio 2009
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