sabato 14 febbraio 2009

Pronto l'Instrumentum laboris per il Sinodo africano. Il Papa lo consegnerà il 19 marzo a Yaoundé (Osservatore Romano)


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Il Papa lo consegnerà il 19 marzo a Yaoundé

Pronto l'Instrumentum laboris per il Sinodo africano

Il testo dell'Instrumentum laboris per il sinodo africano di ottobre è stato approvato dal consiglio speciale nella riunione del 23 e 24 gennaio. Benedetto XVI lo consegnerà personalmente ai presidenti delle conferenze episcopali africane giovedì 19 marzo a Yaoundé, in occasione del viaggio che compirà in Cameroun e Angola (17-23 marzo).
Nell'Instrumentum laboris "sono sintetizzate le risposte ai Lineamenta che riguardano sia gli aspetti positivi sia quelli problematici della vita sociale ed ecclesiale in Africa", si legge nel comunicato diffuso dalla segreteria generale del Sinodo dei vescovi al termine dei lavori della diciottesima riunione. Il prossimo incontro del consiglio speciale per l'Africa è stato convocato a Yaoundé, capitale del Cameroun, proprio in occasione della visita del Papa.
"La Chiesa in Africa a servizio della riconciliazione, della giustizia e della pace" è il tema della seconda assemblea speciale continentale del Sinodo dei vescovi che si svolgerà dal 4 al 25 ottobre. In Africa "non mancano situazioni di violenza e di tensione, di sfruttamento e di ingiustizia" afferma il comunicato rilevando che "la Chiesa-famiglia di Dio che è in Africa, come è stato sottolineato dalla prima assemblea speciale, ha compiuto un'opzione preferenziale per i poveri. Essa manifesta in questo modo che la situazione di miseria e oppressione che affligge non pochi popoli africani non è irreversibile, ma pone tutti di fronte all'esigenza della conversione, di una condotta di vita integra, di un cammino risoluto verso la santità".
L'Instrumentum laboris - approvato prima nei due circoli linguistici, francese e inglese, e poi in seduta plenaria - "illustra aspetti importanti dell'attuale situazione ecclesiale e sociale nei Paesi dell'Africa dai quali emerge il grande dinamismo della Chiesa, unito alle sfide che essa ha di fronte e che il sinodo dovrà vagliare, affinché la crescita quantitativa della Chiesa in Africa diventi anche qualitativa. Inoltre la Chiesa desidera contribuire, secondo la sua missione propria, a uno sviluppo armonioso dell'uomo e della donna, come pure della società, conforme alla sua dottrina sociale applicata alle diverse situazioni del grande continente africano".
In particolare, si sottolinea, se il primo sinodo del 1994 "ha insistito sulla Chiesa-famiglia di Dio, è necessario promuovere l'applicazione delle indicazioni emerse, per dare risposte efficaci a un'Africa assetata di riconciliazione e in cerca di giustizia e di pace. I conflitti locali o regionali, le palesi ingiustizie e violenze interpellano tutti gli uomini di buona volontà e in maniera del tutto speciale la Chiesa". Il comunicato che "se è vero che in Gesù Cristo noi apparteniamo alla stessa famiglia e condividiamo la stessa Parola e lo stesso pane di vita, se è ugualmente vero che siamo fratelli in Cristo, figli di Dio e costituiamo in Lui una sola famiglia, allora non ci dovrebbero più essere ingiustizie e guerre tra fratelli".

(©L'Osservatore Romano - 14 febbraio 2009)

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