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LE REAZIONI
Soddisfazione dei rabbini: non si può chiedere di più «Grazie per la solidarietà»
Gianni Santamaria
ROMA. Concordi a Roma e a Gerusalemme, cattolici ed ebrei: le parole del Papa sono state chiarissime. «Nessun equilibrato osservatore ebreo potrebbe chiedere niente di più», si è spinto a dire il rabbino David Rosen incontrando i giornalisti dopo l’udienza.
Il direttore del dipartimento per gli affari interreligiosi dell’American Jewish Commitee (una delle sigle riunite nel sodalizio ricevuto ieri Oltretevere) era stato molto critico sulla vicenda dei lefebvriani. Ma ieri ha tenuto a ribadire l’amicizia con i cattolici. E ha smentito che il Gran Rabbinato d’Israele abbia mai interrotto il dialogo con la Santa Sede. Ha solo – spiega – posticipato l’incontro previsto per i primi di marzo a metà mese. Dichiarazioni soddisfatte e distensive anche dagli altri partecipanti. Come il rabbino Arthur Schneier, colui che aveva accolto Benedetto XVI alla East Park Sinagogue di New York, durante il viaggio negli Usa. «Grazie per aver compreso il nostro dolore e la nostra angoscia e per la sua affermazione di 'indiscussa solidarietà' al popolo ebreo e per la condanna contro ogni negazione dell’Olocausto», ha detto al Papa nell’indirizzo di saluto. «Diamo il benvenuto e apprezziamo la visita in programma», alla quale tutti in Israele «guardano con trepidazione», ha sottolineato il rabbino Alan Solow, presidente della Conferenza delle maggiori organizzazioni ebraiche americane. Dal mondo israelitico italiano arrivano i commenti del rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni, per il quale «nei fondamenti l’incidente delle settimane scorse appare superato. Ora si tratta di verificare sul campo». E del presidente dell’Unione delle comunità ebraiche, Renzo Gattegna, il quale in una dichiarazione «così solenne, puntuale e carica di significati» ritrova fiducia. Anche dalla Città Santa per le tre religioni monoteiste giungono attestati di soddisfazione. Parla di un «messaggio estremamente importante al mondo intero» Avner Shalev, presidente dello Yad Vashem, il museo dedicato alle vittime della Shoah. Lo stesso Shalev aveva già espresso analoghe considerazioni sul precedente intervento del Papa in merito.
Benedetto XVI «ha riaffermato quella che da sempre è la posizione della Chiesa», ha sottolineato all’agenzia «Sir» il Custode francescano di Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa. Il viaggio sarà importante per le relazioni con Israele e i palestinesi, «ma soprattutto per incoraggiare la comunità cristiana locale».
© Copyright Avvenire, 13 febbraio 2009
Mah...
R.
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