venerdì 6 marzo 2009

Spunta un Mister X in Vaticano. Un avvertimento del Papa (Bevilacqua)


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PRIMO PIANO

Di Andrea Bevilacqua

A volte l'annuario pontificio vaticano svela delle notizie inaspettate. L'edizione 2009, quella presentata in sala stampa vaticana lo scorso 28 febbraio ma ancora non disponibile nelle librerie adiacenti il Vaticano, ne aveva una di non poco conto, capace da sola di svelare quanto, nell'attuale segreteria di Stato vaticana si combatta sferrando colpi parecchio bassi.
Il caso “Williamson”, infatti, ha lasciato in eredità la sensazione che presto qualcosa cambierà nel dicastero che lavora a più stretto contatto col Papa. E l'odore di questi cambiamenti mette diversi monsignori in agitazione. In sostanza, scorrendo l'elenco dei dipendenti della segreteria di Stato riportati nell'annuario, sotto i nomi del cardinale Tarcisio Bertone, del sostituto Fernando Filoni e del segretario per i rapporti con gli Stati Dominique Mamberti, ci sono tre monsignori con incarichi speciali: Gabriele Giordano Caccia, Pietro Parolin, Carlo Maria Viganò e Paolo Sardi. E fin qui niente di strano. Bene, nell'edizione 2009, accanto a questi tre, ne è spuntato un quarto.
In Vaticano lo chiamano “Mister X”, non tanto perché non se ne conosca nome e cognome, ma perché non si sa come diavolo abbia fatto a finire in un posto di così prestigio senza di fatto alcun preavviso. Senza, cioè, che nessuno (o quasi) ne sapesse nulla.

“Mister X” si chiama Luciano Suriani e altri non è che colui che, soltanto un anno fa, era stato nominato da Benedetto XVI nunzio apostolico in Bolivia, con tanto di dignità di arcivescovo.

Prima di partire per il SudAmerica, era stato consigliere della nunziatura in Italia. Poi, d'un tratto, è tornato a casa. La domanda che tutti si fanno è: cosa ci fa Suriani in segreteria di Stato? O meglio: cosa ci fa sull'annuario pontificio sotto la voce “segreteria di Stato”, visto che ancora negli uffici della terza loggia papale non ha manifestato la sua presenza? La risposta è semplice, seppure non sia facile da spiegare. In sostanza, la segreteria di Stato non sta passando uno dei suoi momenti migliori. Da giorni si susseguono le voci dell'allontanamento di Caccia, Viganò e Sardi per incompatibilità con le idee lavorative di Bertone. E così, Filoni, per far sì che dopo l'allontanamento dei tre rimanga comunque qualcuno a lui vicino, ha pensato bene di far tornare dalla Bolivia monsignor Suriani, e di cominciare a fare inserire il suo nome sull'annuario pontificio in modo che, all'occorrenza, quando il primo dei tre verrà “promosso” altrove, un sostituto sia già bello e pronto c'è.

Bertone, occorre dirlo, non ne esce benissimo da questa storia. Più che altro perché si sta facendo un po' prendere in giro dai suoi vice che, in un modo o nell'altro, riescono sempre a prendere decisioni importanti senza che lui se ne renda del tutto conto.

Benedetto XVI nelle scelte che di governo che sarà chiamato a prendere a seguito del “caso Williamson” si giocherà buona parte del futuro del suo pontificato.
In Vaticano lo sanno tutti e cercano, in qualche modo, di far sì che queste scelte non vadano a ledere la propria personale posizione all'interno dell'organigramma.
Ma Ratzinger agirà autonomamente e non mancheranno grosse sorprese.

© Copyright Italia Oggi, 6 marzo 2009 consultabile online anche qui.

Ma tu guarda...sempre gli stessi nomi!
E qualcuno vuole farci credere che siano coincidenze? Ma dai...
Mi auguro che chi di dovere prenda in mano la situazione che, spiace dirlo, sta diventando "kafkiana".
E' doloroso constatare come i Sacri Palazzi assomiglino sempre piu' a quanto descritto dalle fiction sui Papi: centri di potere.
La cosa e' un po' vergognosa ma un fatto ci consola: il Santo Padre conosce perfettamente la situazione. Non dimentichiamoci mai della Via Crucis 2005
.
R.

18 commenti:

Anonimo ha detto...

Non mi piace la frase: "Benedetto XVI nelle scelte che di governo che sarà chiamato a prendere a seguito del “caso Williamson” si giocherà buona parte del futuro del suo pontificato". Mi pare un'autentica scemenza a effetto.
Alessia

mariateresa ha detto...

sono d'accordo con Alessia.
Noto comunque che il gossip curiale è molto aumentato in questi giorni.
Sembra che tutto il casino degli ultimi mesi abbia messo a nudo la popò.E non si sia modo si nasconderla.
La storia raccontata qui, che in realtà noi non possiamo conoscere in tutte le sue sfaccettature, faccia fare al cardinale Bertone la figura di Poldo.
Io dico di prendere le cose con beneficio di inventario , anche se l'impressione che si stia per rimescolare le carte è grande.

Raffaella ha detto...

Concordo!
Ho come l'impressione che le poltrone di alcuni siano state seghettate e ora stiamo in equilibrio sulla sabbia.
Ovvio che molti temano che la poltrona finisca a gambe all'aria (con i sederi sopra).
Dubito che il cardinale Bertone ignori che cosa accade sotto il suo naso.
Non escluderei che ne sappia di piu' di cio' che gli interessati credono :-)
R.

brustef1 ha detto...

Il pontificato di Benedetto XVI, cessate le miserabili ed effimere diatribe curiali e politiche, sarà ricordato come uno dei più grandi. E' un papa che sa "fare il papa" come pochi altri, è roccia e certezza, e il nostro bisogno di identità trova risposta in lui

Anonimo ha detto...

Se a qualcuno sfugge, ricordo che lo sciacciasassi è lento, e quando arriva, si salvi chi deve.
Quindi, silenzio, pazienza e preghiera.

Anonimo ha detto...

Volevo segnalarvi che il "caso" Suriani è molto più complesso di come viene riportato nell'articolo.
Infatti sembrerebbe che nel novembre 2008 sia stato costretto a rinunciare alla Nunziatura in Bolivia per sopraggiunti gravi problemi di salute.
Ora bisognerebbe capire in quale "elenco" sia riportato il suo nome, nel senso che potrebbe anche essere indicato come Nunzio Apostolico "a disposizione della Segreteria di Stato", oppure come Nunzio Apostolico "con incarichi speciali" (non so se i termini siano tecnicamente corretti ma la differenza non è solo formale: il primo caso è sinonimo di vacanza di incarico, il secondo come incarico presso la Segreteria di Stato)

Felice

Anonimo ha detto...

Faccio molta fatica (sempre di più), a collocarmi, in virtù della mia fede, tra trame di nomine, di incarichi (accettati e/o traditi), di complotti (veri e/o falsi) della curia vaticana. Comincio a sentire tutto questo come pesante e lontano. Molto poco, troppo poco, “evangelico”!
Penso però una cosa, da sempre: visto che ha accettato il ruolo di Segretario di Stato propostogli da Papa Benedetto (e non da altri), il card. Bertone non dovrebbe sacrificare un po’ di più la sua immagine per cercare di proteggere quella di Papa Benedetto? Non dovrebbe essere lui ad esporsi di più (prendendosi anche le eventuali responsabilità dei suoi collaboratori che non si espongono) pur di non permettere che l’immagine e il messaggio di Benedetto vengano compromessi, anche minimamente? pur di non permettere che egli si senta, o venga sentito, come un “solista”?
A me sembra che, se non c’è nessun altro, tocchi a lui (che tutti definiscono “fidato”), almeno a lui, il ruolo di “ratzinger” di Ratzinger. Penso anche che tocchi a lui, in virtù del ruolo che ha accettato, organizzare, controllare, bacchettare (dove serve), premiare (dove deve), aggiustare, rimproverare o sostenere, proporre modifiche, cambiamenti (più o meno drastici), sostituzioni laddove intravvede debolezze (ecc. ecc. ecc.) negli uffici e nei dicasteri. Insomma, la “macchina” della Curia vaticana dovrebbe essere lui a farla “girare”!
O non è a questo che deve servire un Segretario di Stato?

Anonimo ha detto...

Sig. Gianni dorma tranquillo perché L'Eminentissimo Cardinale Tarcisio Bertone sa fare molto bene il suo lavoro.

Anonimo ha detto...

Ringraziamo Dio di avere questo Segretario di Stato.

Anonimo ha detto...

Mi permetto di manifestare qualche dubbio. E' certo che Bevilacqua mena il can per l'aia. E' altrettanto certo che nella segreteria di stato qualcosa non va per il verso giusto. Ed è anche certo che questo "qualcosa" è direttamente riconducibile a certi nomi che da ormai molto tempo sono nei pensieri degli "adetti ai lavori". Non posso condividere l'entusiasmo indifferenziato per il segretario di stato perché è evidente che in un momento cruciale NON ha fatto il suo dovere (non c'era neanche fisicamente in Vaticano, avendo intrappreso un'altro dei suoi numerosi viaggi; invito a riflettere su quanto tempo costa preparare questi viaggi, e quanto tempo e forza lavoro vengono in questo modo sottratto al Pontefice) e perchè troppe cose vanno avanti per forza di inerzia - e per seguire i secondi fini di alcuni.

Una cosa è certa: non spetta a noi vagliare ipoteticamente "alternative" o quant'altro. Ma deve essere permesso porre delle domande di fronte a una situazione "disastrosa" su vari livelli.

Perciò non ringrazio proprio nessuno per questo segretario di stato - sicuramente persona fedele e "fidata", ma non all'altezza del compito. Mi risparmio di annoverare i singoli motivi per questa mia evidenza.

Il problema è piuttosto un'altro: non è visibile proprio nessuno che potrebbe essere all'altezza di essere servitore adeguato di questo Papa. Sta qui il vero dramma, la vera strada senza uscita, sta qui il motivo della necessità di decisioni coraggiose.

SERAPHICUS

Anonimo ha detto...

Non sapete quanto mi facciano piacere le smentite che precedono questo mio ultimo post!!!!!

Anonimo ha detto...

Per me il cardinal Bertone è buono per commentare la partita di calcio dei suoi salesiani. Per il resto semnbra davvero non esistere! Come diceva Gianni, prenda su di sè alcuni degli strali, non li faccia cadere tutti addosso al nostro amato Pontefice!

Anonimo ha detto...

Rispetto quello che ha detto SERAPHICUS, ma mi dispiace dover dire che non condivido nulla.
Vorrei appena accennare che rientra anche nella missione del Segretario di Stato girare per il mondo.

Anonimo ha detto...

Mi dispiace: NON rientra nella missione di un segretario di stato "girare per il mondo". La Santa Sede non è un'agenzia turistica, e il segretario di stato non è un "vice-papa". L'interpretazione "creativa" del suo ruolo che l'attuale segretario mostra voler dare, NON è inerente al suo compito ma al suo estro e alle sue personali intenzioni.

Anonimo ha detto...

Il mio parere è che mons Bertone sia un banale (mi si permetta)socializzatore, ma per niente personalità di spicco; d'altra parte la vera personalità è Benedetto XVI, tutti gli altri non mi sembra che possano essere come è stato durante il precedente papato il cardinal Ratzinger. Probabilmente Giovanni Paolo II ha potuto fare il comunicatore e il socializzatore, proprio grazie alla statura morale e spirituale dell'attuale papa.

Anonimo ha detto...

Mi sentivo un pò solo nei miei cattivi pensieri (sul card. Bertone, Segretario di Stato)! Invece trovo una spalla in Seraphicus (condivido tutto quello che afferma sul ruolo del Segretario di Stato, primo fra tutti che non si tratti di un Vice-Papa).
Che strano, però! Il card. Bertone trova pronti e agili difensori (che fan intendere essere curiali)... A Papa Benedetto non è successo e non succede. Se non fosse per le Raffaelle, le Mariaterese, i Seraphicus, le Gemme, i Gianni....!!!!!
Che strano! Cosa c'è che non va???????

euge ha detto...

"tutti gli altri non mi sembra che possano essere come è stato durante il precedente papato il cardinal Ratzinger. Probabilmente Giovanni Paolo II ha potuto fare il comunicatore e il socializzatore, proprio grazie alla statura morale e spirituale dell'attuale papa."


Per anonimo: io toglierei il probabilmente. Infatti, Giovanni Paolo II si poteva tranquillamente dedicare al suo papato itinerante, sapendo che Ratzinger era capace di far fronte per preparazione e per coraggio ai vari attacchi alla fede ed al magistero; cosa che oggi non accade per incapacità o forse perchè nessuno al il coraggio e la voglia, di mettere la propria faccia nel preservare il magistero del Papa da tanti, troppi attacchi e tentativi di ribellione.
Come spesso ha detto Raffaella, manca il Ratzinger di Ratzinger!

euge ha detto...

scusate "ha il coraggio " ho perso una h per strada........