giovedì 5 marzo 2009

Don Bux e Don Vitiello: La Quaresima, tempo del giudizio (Fides)


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La quaresima: tempo del giudizio

Città del Vaticano (Agenzia Fides)

Il tempo quaresimale, con tutta la tradizione biblica e cristiana che ne caratterizza la storia, il significato teologico e l’origine liturgica, è anche, necessariamente, un tempo di giudizio.
Le pratiche tradizionali della preghiera, del digiuno e dell’elemosina, necessariamente si traducono, per chi le vive in modo non superficiale, in un giudizio sulla propria vita, su ciò che realmente conta, su quante energie si impiegano in ciò che non è poi così necessario e su come si potrebbe realmente vivere in modo più impegnato e, per conseguenza, autentico.
Ma oltre al giudizio personale sulla propria esistenza, la quaresima richiama anche, con forza, la realtà del “giudizio in sé”, cioè quella verità di fede che annuncia che ogni uomo è responsabile delle proprie azioni; quindi - dal latino “respondeo” - dovrà risponderne al Signore della vita, sia nel giudizio particolare, dopo la morte di ciascuno, sia nel giudizio universale alla fine dei tempi.
Come ricordato dal Santo Padre Benedetto XVI nell’Enciclica Spe Salvi “La prospettiva del Giudizio, già dai primissimi tempi, ha influenzato i cristiani fin nella loro vita quotidiana come criterio secondo cui ordinare la vita presente, come richiamo alla loro coscienza e, al contempo, come speranza nella giustizia di Dio” (n. 41).
In questo senso la quaresima, con i suoi riti, l’invito alla sobrietà, le pie pratiche penitenziali etc., è una grande scuola di giudizio e di speranza è uno “spazio sacro”, nel quale le coscienze possono essere ri-educate o educate al riconoscimento della presenza del mistero nella propria esistenza.
L’arte sacra, quella autentica, ha da sempre espresso questa consapevolezza e certezza: “Nella conformazione degli edifici sacri cristiani, che volevano rendere visibile la vastità storica e cosmica della fede in Cristo, diventò abituale rappresentare sul lato orientale il Signore che ritorna come re – l'immagine della speranza –, sul lato occidentale, invece, il Giudizio finale come immagine della responsabilità per la nostra vita, una raffigurazione che guardava ed accompagnava i fedeli proprio nel loro cammino verso la quotidianità” (Ivi).
Allora il giudizio non deve essere vissuto come qualcosa di minaccioso, tenebroso o lontano dalla vita di ciascuno. Il giudizio, che è richiamato anche dal tempo quaresimale, altro non è se non “il risplendere” della responsabilità e quindi, potremmo dire, un inno alla libertà che è chiamata ad operare per il vero e per il bene, nell’amore.
“Dio è giustizia e crea giustizia. È questa la nostra consolazione e la nostra speranza. Ma nella sua giustizia è insieme anche grazia. Questo lo sappiamo volgendo lo sguardo sul Cristo crocifisso e risorto.
Ambedue – giustizia e grazia – devono essere viste nel loro giusto collegamento interiore. La grazia non esclude la giustizia. Non cambia il torto in diritto. Non è una spugna che cancella tutto così che quanto s'è fatto sulla terra finisca per avere sempre lo stesso valore.” (Spe Salvi n. 44). La quaresima sia tempo per un effettivo ed affettivo recupero di questa certezza.

© Copyright (Agenzia Fides 5/3/2009; righe 37, parole 492)

6 commenti:

Caterina63 ha detto...

Io lo confesso...sono innamorata di questi due sacerdoti che stanno tirando fuori del materiale davvero prezioso ^___^

Che Dio li benedica!

Fraternamente CaterinaLD

Anonimo ha detto...

Caterina, spero di non farti cadere un mito.
Vitiello non lo conosco ma Bux purtroppo si. Ricordi Vincenzo Monti come veniva chiamato? Il grande traduttor dei traduttor d'Omero.
Lui fa così, purtroppo. Vuole diventare vescovo, spero ci sia lo spirito santo prima della elezione e non dopo come di solito avviene :)

Caterina63 ha detto...

..calma calma...non mi creo i miti ^__^
io sono innamorata del vero e del bello e di chi me lo offre...se gli stessi il giorno dopo dovessero darmi qualcosa di brutto, ce li mando immediatamente...^__^

Non siate così duri con mons. N. Bux...mons. Ravasi ne combinò di tutti i colori prima della nomina... non fece correggere un titolo ad un suo libro che dava ad intendere che Gesù NON fosse risorto...ci fu battaglia pr questa cosa, ma lui non mosse un dito...
Venne usato da un gruppo omosessuale che si dice cristiano, perchè lui, Ravasi avrebbe sostenuto (in qualità di esegeta) che Sodoma e Gomorra non penalizzano affatto gli omosessali e che attraverso l'amore, tutto viene perdonato...ho conservate con me due lettere di Ravasi quando gli scrissi per i chiarimenti e lui gentilmente mi rispose spiegandomi che lo stavano strumentalizzando, ma quando gli chiesi di adoperarsi per chiarire a questi gruppi i danni che stavano facendo, non mi rispose più...
Oggi è vescovo ed anche in gamba...lo Spirito Santo gli venne dopo?
^__^

Noto piuttosto diversi attacchi ingiustificati verso Bux...(non lo dico a don Marco ma parlo in generale)un forumista venne addirittura a criticare il testo di Bux sulla disobbedienza al Magistero (fatto sempre con don Vitiello)...accusandolo appunto di essere un fanatico...

si critica se si scrivono eresie non se si vuole diventare vescovo...magari il Papa lo nominasse subito, promosso sul campo ^___^

Vada avanti così mons. Bux, abbiamo bisogno di sacerdoti come voi e don Vitiello naturalmente...
e se nelle piazze si grida Santo subito...io arriverò a gridare come accadde per sant'Ambrogio: FATELI VESCOVI E SUBITO!
^__^

Fraternamente CaterinaLD

Anonimo ha detto...

no no, nn voglio mancare di rispetto a nessuno. Non mi permetterei mai!!!
Ho solo detto che è come Vincenzo Monti, tutto qui. Poi se lo fanno Vescovo..... buon pro :)

Caterina63 ha detto...

...grazie per la specificazione don Marco....delle volte sono prevenuta anch'io quando leggo certe risposte vista la situazione che stiamo ivendo...e preoccupandomi spesso di chi legge mi premunisco troppo, delle volte, di specificare nei dettagli....creando magari io stessa incomprensione nell'interlocutore...
^__^

Grazie!

Anonimo ha detto...

Ravasi ... tutti lo amano, tutti lo esaltano, tutti lo vogliono, quando l'ascolti resti incantato e ringrazi Dio per il dono di un sì tale affascinante eloquio...
ma poi il più delle volte rileggendo i suoi incantevoli discorsi, non ci trovi niente di Gesù Cristo, nemmeno il nome..
Si legga la relazione alla Sapienza. Si legga la recente pagina lombarda del Corriere, una lunga intervista inginocchiata totalmente priva di qualsiasi contenuto religioso.
Un'intelligenza forse seconda soltanto a quella di Joseph Ratzinger, quella di Gianfranco Ravasi. Ma se quella del Papa è tutta sottesa all'Amore Incarnato, quanto amor proprio traspare nell'altra. Entrambi cultori della Sacra Scrittura, Ratzinger è il più grande innamorato della Parola, Ravasi pare più innamorato delle sue parole, beato di sentirsi parlare.
Dono pericoloso l'intelligenza, a Milano ha già tradito qualcuno.
Lo Spirito Santo doni a Ravasi la fede, l'amore e soprattutto l'umiltà di Joseph Ratzinger.
C'è sempre tempo per diventare santi.