martedì 2 dicembre 2008
Chi imbroglia sull’omosessualità (Il Foglio)
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Su segnalazione di Alessia leggiamo:
Chi imbroglia sull’omosessualità
Il Vaticano critica un’iniziativa solo ideologica e finisce alla gogna
E’ possibile mettere nello stesso mucchio la Polonia che non vuole istituire corsi scolastici per l’accettazione dell’omosessualità e l’Iran che gli omosessuali li impicca? Il buon senso, prima ancora che il senso della giustizia, dovrebbe consigliare risposta negativa. Non a tutti, a quanto pare. La dichiarazione per la “depenalizzazione universale dell’omosessualità” che la Francia – a nome dell’Ue – presenterà all’Onu il 10 dicembre prossimo, sessantennale della Dichiarazione universale dei diriti dell’uomo, non convince il Vaticano, come ha spiegato monsignor Celestino Migliore, responsabile dell’osservatorio della Santa Sede presso le Nazioni Unite, in un’intervista a un’agenzia di stampa francese.
In discussione, ha detto Migliore, non è il rispetto e la tutela delle persone, “parte del nostro patrimonio umano e spirituale”, visto che “il catechismo della chiesa cattolica, dice, e non da oggi, che nei confronti delle persone omosessuali si deve evitare ogni marchio di ingiusta discriminazione”.
Il problema è che “si chiede agli stati e ai meccanismi internazionali di attuazione e controllo dei diritti umani di aggiungere nuove categorie protette dalla discriminazione, senza tener conto che, se adottate, esse creeranno nuove e implacabili discriminazioni. Per esempio, gli stati che non riconoscono l’unione tra persone dello stesso sesso come ‘matrimonio’ verranno messi alla gogna e fatti oggetto di pressioni”. Queste perplessità non sembrano affatto infondate, a leggere il testo integrale della dichiarazione proposta dalla Francia.
Alla ovvia condanna della negazione di basilari diritti umani si affiancano le solite, ambigue formulazioni fatte apposta per introdurre associazioni arbitrarie. Commetterà “violazione dei diritti umani e delle libertà fondamentali” il paese che non ammette il matrimonio gay? Sarà “discriminazione” da sanzionare l’opinione non “corretta” sull’omosessualità? Una volta lanciata, la dichiarazione francese nulla cambierà in Iran o in Egitto. Ma in altri contesti, per nulla persecutori contro i gay, la si potrà usare come una clava ideologica.
© Copyright Il Foglio, 2 dicembre 2008 consultabile online anche qui.
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ONU: PARIS DÉFEND SON TEXTE SUR L’HOMOSEXUALITÉ CRITIQUÉ PAR LE Vatican PARIS, 2 déc 2008 (AFP) - La France a défendu mardi son projet de déclaration de l’ONU sur la dépénalisation universelle de l’homosexualité, vivement critiqué par le Vatican qui y voit un risque d’étendre le mariage gay. «L’idée, ce n’est pas de créer une nouvelle règle de droit, mais à partir des textes existant de créer une dynamique en faveur de la dépénalisation» de l’homosexualité, a déclaré à la presse le porte-parole du ministère des Affaires étrangères, Eric Chevallier. M. Chevallier a rappelé que 90 pays environ avaient une législation réprimant l’homosexualité, dont une «petite dizaine» où elle est passible de la peine de mort. Plaider pour la dépénalisation «est une démarche que nous pensons totalement en respect avec le droit actuel, et qui nous paraît juste sur le plan éthique et humain», a-t-il ajouté. M. Chevallier a insisté sur le fait que le projet de déclaration se faisait «à droit international constant, sans proposer de création de norme juridique nouvelle, additionnelle ou évolutive».
Alessia
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