giovedì 11 dicembre 2008

Padre Lombardi precisa la posizione della Chiesa sulla depenalizzazione dell'omosessualità (Sir)


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MESSAGGIO PACE: P.LOMBARDI PRECISA POSIZIONE SU DEPENALIZZAZIONE OMOSESSUALITÀ

“E’ fuori discussione che la Chiesa cattolica sia favorevole ad una legislazione che criminalizza l’omosessualità” ma “non condivide che tutti gli orientamenti sessuali vengano messi sullo stesso piano ed equiparati ad una famiglia tra uomo e donna”.
Così padre Federico Lombardi, portavoce della Sala Stampa della Santa Sede, ha risposto alla domanda di un giornalista in merito alla posizione vaticana nel dibattito aperto dalla proposta francese all’Onu che chiede la depenalizzazione dell’omosessualità. Ne ha parlato durante la conferenza stampa di presentazione del messaggio del Papa per la 42° Giornata mondiale della pace 2009.
“Prima di tutto bisogna chiarire di che documento si tratta – ha precisato – perché mi pare si stia parlando di un oggetto misterioso che non è stato presentato all’Assemblea dell’Onu, né penso sarà presentato. Per cui non è il caso di costruire polemiche su un oggetto non ancora chiaro”.
Padre Lombardi ha quindi ricordato la posizione della Santa Sede già espressa nei giorni scorsi da mons. Celestino Migliore, Osservatore permanente all’Onu. “La Chiesa è contro ogni ingiusta discriminazione, anche degli omosessuali – ha detto -, quindi è fuori discussione che sia favorevole a legislazioni che criminalizzano l’omosessualità. Ma una cosa è dire che non ci sia criminalizzazione, una cosa è aggiungere altri punti per cui gli orientamenti sessuali differenti vengono messi sullo stesso piano, per cui se ci si oppone si diventa avversari dei diritti dell’uomo”. “Se si dice che il matrimonio tra uomo e donna è il vero matrimonio e non si accetta il matrimonio tra persone dello stesso sesso – ha chiarito – si può rischiare di essere considerati come chi manca nel riconoscimento dei diritti”. “Si vorrebbe che la Chiesa metta sullo stesso piano i matrimoni tra uomo e donna e quelli tra gay – ha chiosato il card. Renato Raffaele Martino, presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e pace -, ma questo non avverrà”.

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