giovedì 11 dicembre 2008

Il Papa: I diritti umani rimangono fragili se non sono fondati su Dio (Galeazzi)


Vedi anche:

E la notte fu. La vera storia del peccato originale (Magister)

Due richiami decisivi per le banche nelle parole del Papa (Colombo)

Il Papa: c’è un’umanità ancora senza diritti (Mazza)

Card. Bertone: "L'essere umano non è la risultante dei suoi diritti"

Discorso del card. Bertone sui diritti umani: il commento di Andrea Tornielli

Il Papa ed il Presidente Napolitano assistono al concerto diretto da Inma Shara

Il Papa: "La dignità di ogni uomo è garantita veramente soltanto quando tutti i suoi diritti fondamentali vengono riconosciuti, tutelati e promossi" (Discorso in occasione del concerto per il 60° Anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo)

Diritti umani, il Papa: la Carta Unu è un altissimo punto riferimento

Diritti umani, card. Bertone: "Quando viene meno il riconoscimento del diritto alla vita e alla libertà religiosa anche gli altri diritti vacillano"

Analisi della dichiarazione stoppata dal Vaticano: ecco svelato lo scherzetto mascherato da depenalizzazione dell’omosessualità (Tempi)

La Chiesa è un corpo non un'organizzazione. Sintesi della catechesi del Santo Padre (Osservatore Romano)

Il testo della catechesi del Santo Padre sarà online appena disponibile

Domani il Papa abbraccia gli universitari di Roma

Per Benedetto XVI la Chiesa è la sentinella dei diritti umani (Fontana)

Benedetto XVI all’udienza generale: Cristo è l’inizio di una storia nuova per l’uomo (Radio Vaticana)

Il Papa: "Diventare Cristiani è più che un'operazione cosmetica"

Luca Volonté: Maria, una guida sicura contro il male (Il Tempo)

Il Papa: "Come si suol dire, non c'è rosa senza spine. Alla Madre si presentano le gioie, ma si confidano anche le preoccupazioni, sicuri di trovare in lei conforto per non abbattersi e sostegno per andare avanti" (Atto di Venerazione all'Immacolata, Piazza di Spagna)

Diritti dell’uomo il Papa sfida l’Onu

“Rimangono fragili se non sono fondati su Dio”

GIACOMO GALEAZZI

CITTA’DEL VATICANO

I diritti sono fragili se non fondati su Dio», ammonisce Benedetto XVI riallacciandosi al vibrante appello lanciato otto mesi fa a New York.
Su un versante più specificamente politico, il Segretario di Stato punta l’indice contro le Nazioni Unite. «Il degrado nelle società mette in discussione l’etica della procreazione - sostiene il cardinale Tarcisio Bertone -. E’ sbagliato estendere la domanda di diritti in ogni direzione: invece di difendere la vita, la libertà religiosa e la famiglia si fa confusione seguendo rivendicazioni prive di fondamento». La celebrazione in Vaticano del 60°anniversario della Dichiarazione dei diritti dell’uomo diventa un «J’accuse» strutturale che rilancia lo scontro fra Santa Sede e Onu su matrimoni gay, adozioni alle coppie omosessuali, legislazioni abortiste e campagne per la denatalità nel Terzo Mondo.
«La legge naturale è la guida universale sulla quale tutti possono intendersi - avverte il Pontefice -. Se si prescinde da Dio, i diritti restano privi di fondamento etico. La legge naturale, scritta da Dio nella coscienza umana, è un denominatore comune a tutti gli uomini e a tutti i popoli». La dignità di ogni uomo, precisa Joseph Ratzinger, «è garantita solo quando tutti i diritti fondamentali vengono riconosciuti, tutelati e promossi». Inclusi i «principi non negoziabili» sui cui è basato il Magistero: tutela della famiglia, sacralità della vita, libertà religiosa ed educativa.
A inquadrare l’offensiva vaticana è il cardinale Tarcisio Bertone: «I diritti umani non vanno confusi con semplici e spesso limitati bisogni contingenti». Parole ben calibrate che hanno per bersaglio il relativismo etico che la Santa Sede scorge nell’ispirazione di molte iniziative Onu: stavolta la critica non si concentra su un punto, ma diventa totale.
«Si constata che quando viene meno il riconoscimento del diritto alla vita e alla libertà religiosa anche il rispetto per gli altri diritti vacilla», sottolinea Bertone. Occorre, insomma, definirne «l’esatta natura», che la Dichiarazione Onu fa discendere dalla «dignità che è comune ad ogni essere umano». E ciò «senza far dilagare la domanda di diritti in ogni direzione». Solo il costante legame con la legge naturale, infatti, «è l’antitesi di quel degrado che in tante nostre società ha interesse a mettere in discussione l’etica della vita e della procreazione, del matrimonio e della vita famigliare, dell’educazione e della formazione delle giovani generazioni».
Bertone stigmatizza che istituzioni e autorità introducano «unicamente una visione individualistica su cui arbitrariamente costruire nuovi diritti non meglio precisati nel contenuto e nella logica giuridica». L’effetto è «l’abbandono dei cardini di ordine morale nei rapporti sociali». Il Segretario di Stato esorta a «non cedere su famiglia e procreazione» e definisce «impensabile» sostenere che «i diritti umani siano semplici contenitori che si riempiono e si svuotano secondo i momenti storici, culturali e politici». Inoltre, la Santa Sede lancia l’allarme per i credenti, deplorando il pericolo che «la libertà religiosa venga confusa con la sola libertà di culto o ridotta alla sfera privata e sostituita da un imprecisato “diritto alla tolleranza”». La fede oggi è «messa rischio dalla tendenza che vuole escludere la religione dalla costruzione dell’ordine sociale», attacca Bertone. E il cardinale Renato Martino, ministro vaticano di Giustizia e Pace, rincara la dose: «I diritti sono radicati in Dio, non nell’uomo o nello Stato». Dunque, a pochi giorni dalle polemiche su gay e disabili, il Vaticano, per voce dello stesso Papa, del segretario di Stato e del cardinale Martino, mette i suoi paletti al riconoscimento di nuovi diritti umani, entità «fragili», a giudizio di Benedetto XVI, se non «ultimamente fondati in Dio creatore». Rivolta alle istituzioni internazionali, la Chiesa esorta a distinguere tra le troppe voci che si alzano in difesa di diritti «riferiti più all’individuo che alla persona». E dice no ad ogni rivendicazione che sia in contrasto con «l’etica della vita e della procreazione, del matrimonio e della vita familiare», e con la «libertà religiosa». Seppure mai menzionati durante la cerimonia, i riferimenti alle recenti polemiche con l’Onu sono palesi, e riflettono «dubbi analoghi a quelli espressi dai pontefici nel XIX secolo all’affermarsi di diritti nel solco della rivoluzione francese, ispirati dal liberalismo e dal laicismo», spiega Martino. Ed è proprio la Francia a proporre all’Onu nuove norme, mentre il Papa chiede di ridefinire i diritti umani «senza coercizione e pressioni esterne di singoli e di gruppi sociali».

© Copyright La Stampa, 11 dicembre 2008 consultabile online anche qui.

Nessun commento: