venerdì 20 febbraio 2009
Il "caso Wagner": il direttore di Kathpress tenta di giustificare il comportamento dei vescovi austriaci (Sir Europa)
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AUSTRIA
Il "caso Wagner"
La Chiesa e la nomina del vescovo ausiliare di Linz
I vescovi austriaci "sono completamente dalla parte del Papa", sebbene alcuni giornali abbiano titolato: "I vescovi criticano il Vaticano". Cosa è successo nella Repubblica delle Alpi? Ecco come riassume la vicenda a SIR Europa Erich Leitenberger, direttore dell'agenzia cattolica austriaca Kathpress.
Turbolenza non nuova.
In un'atmosfera già surriscaldata dalla discussione sui lefebvriani, il 31 gennaio è stato nominato un nuovo vescovo ausiliare per Linz: Gerhard Maria Wagner. Appartiene al gruppo ultraconservatore "Linzer Priesterkreises" (Circolo dei sacerdoti di Linz) e negli ultimi 20 anni è sempre stato considerato un candidato vescovo. Le sue posizioni, ripetute in innumerevoli interviste su "Katrina", sullo tsunami come "punizione divina", sull'omosessualità e su "Harry Potter", ma anche l'annuncio di voler percorrere una "rotta di collisione", hanno causato grande scalpore nei media. La nomina ha suscitato un'ondata di proteste giunte fino agli ambienti più interni della Chiesa: numerosissime lettere, telefonate, e-mail sono giunte nelle segreterie dei vescovi, e diversi fedeli annunciavano di voler lasciare definitivamente la Chiesa. La situazione si è inasprita, ricordando a molti le "turbolenze" che hanno scosso la Chiesa cattolica austriaca dal 1986. Il 13 febbraio, il card. Christoph Schönborn, Presidente della Conferenza episcopale austriaca ha preso l'iniziativa di invitare i vescovi delle diocesi ad una consultazione straordinaria tenutasi il 16 febbraio a Vienna. Nella serata del 15 febbraio, ecco il colpo di scena: la diocesi di Linz ha comunicato che Gerhard Maria Wagner aveva chiesto al Papa di ritirare la nomina. Contemporaneamente si comunicava che la Santa Sede aveva accolto la richiesta.
La lettera pastorale.
Il 16 febbraio i vescovi si sono riuniti e hanno discusso per sei ore la situazione della Chiesa in Austria. Come risultato è stata diffusa una "Lettera pastorale dei vescovi diocesani dell'Austria", che affronta tutti gli aspetti della crisi: la nomina di Wagner, così come la revoca della scomunica dei vescovi lefebvriani e la negazione della Shoah da parte di uno di tali vescovi, la questione fondamentale delle nomine dei vescovi e la situazione nella diocesi di Linz in cui esiste un'ampia fascia "di centro", ma anche tensioni tra posizioni fortemente "progressiste" e "conservatrici". Nella conferenza stampa che è seguita alla riunione, il card. Schönborn ha chiamato le cose con il loro nome. Nel caso della nomina di Gerhard Maria Wagner si è verificata una "procedura abbreviata", ha detto. "Ciò significa che non ha avuto luogo la ricerca approfondita che si verifica normalmente". Qualcosa di molto simile era accaduto anche 22 anni fa, quando Kurt Krenn venne nominato vescovo ausiliario di Vienna, il che suscitò consistenti "turbolenze". Un anno dopo, nel 1988, l'autorevole rivista dei gesuiti "Civiltà Cattolica" pubblicò un articolo sulla situazione della Chiesa in Europa centrale, osservando in una nota a pié di pagina: "La situazione in Austria è da ricondurre al fatto che per le ultime nomine episcopali (Groer, Krenn) non è stata applicata la procedura romana". Nel 2009, con Gerhard Maria Wagner, questo errore è stato commesso ancora.
Per, non contro, la Chiesa locale.
Da tutto ciò si comprende quel che hanno scritto i vescovi nella lettera pastorale: "è fuori discussione il fatto che spetti al Papa nominare liberamente i vescovi. I vescovi non vogliono tornare indietro ai tempi in cui - fino al 1918 - l'imperatore nominava in vescovi in Austria. Anche un''elezione popolare' dei vescovi non servirebbe ad evitare conflitti e posizioni differenti. Noi vescovi siamo convinti che la procedura prevista dal diritto canonico per la scelta e per la verifica dei candidati sia valida, sempre che questa procedura venga davvero osservata. Perché prima di poter prendere la decisione definitiva, il Santo Padre deve disporre di elementi attendibili e verificati in modo completo su cui basarsi. Nei prossimi anni, in Austria dovrà essere eletta una serie di vescovi. I fedeli si attendono con ragione, che la procedura della ricerca dei candidati, la verifica delle proposte e l'ultima decisione vengano eseguite in modo accurato e con senso pastorale. In tal modo è possibile garantire che i vescovi vengano nominati 'per' una Chiesa locale, anziché 'contro' di essa".
"Mantenere l'unità nella diocesi, evitare le divisioni".
Intervistato da Kathpress il 16 febbraio al termine della seduta straordinaria della Conferenza episcopale, il vescovo di Linz, mons. Ludwig Schwarz, ha accolto "con grande rispetto" la decisione di Wagner di rimettere la sua nomina nelle mani del Papa. Una decisione, ha aggiunto, che "ha spianato la strada a lavorare nuovamente e con forza per l'unità della diocesi. è importante impedire con tutte le forze una divisione della diocesi".
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La toppa e' peggiore del buco.
Questo tentativo di difesa non mi convince per nulla. Che dire delle dichiarazioni del vescovo di Salisburgo? Che dire della freddezza con cui Wagner e' stato accolto?
E degli "ammonimenti" contenuti della lettera pastorale?
Sono domande che non hanno ancora una risposta.
Vorrei ricordare al direttore di Kathpress (e al Sir) che l'esodo dei fedeli dalla Chiesa e' iniziato decenni fa e che, in ogni caso, i vescovi non possono agire sulla base di quello che scrivono e vogliono i media e gruppi di fedeli ben organizzati.
R.
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11 commenti:
La Conferenza Episcopale austriaca, succube dei media e della rumorosa minoranza di "noi siamo chiesa", meriterebbe di essere spedita al gran completo a pelare patate nelle cucine di un lebbrosario dove, forse, imparerebbero l'umiltà , la carità e l'obbedienza.
Alessia
Scusa Raffella... sul chiamare "fedeli", al Cattolicesimo s'intende, Cristiani come quelli di "Noi siamo Chiesa" sorgono molte perplessità.
Sono dentro esplicitamente per "riformare", ma più corrispondente al vero sarebbe il verbo "rivoluzionare" la Chiesa e, portando avanti posizioni laiciste radicali, contestano apertamente il Magistero, su temi come l'omosessualità, il rifiuto alle ordinazioni femminili, persino sui valori non negoziabili della vita.
V. http://www.noisiamochiesa.org/
Forse il problema è che all'interno della Chiesa Cattolica si è tollerato troppo a lungo la presenza e l'azione eversiva organizzata di gruppi come questi, senza mai smentirne la cattolicità. E poi dicono dei Lefebvrinai!
Ecco qui, Raffella, ben delineato il pensiero dei gruppi che i mass media mitteleuropei usano quando devono parlare di ribellioni e proteste all'azione dela Papa da parte dei "fedeli":
http://www.noisiamochiesa.org/chi_siamo/appello_dal_popolo_di_dio
:-)))))))))))))))
Spirito imprigionato?
ehehehhehehe
Io però ancora non ho capito se Wagner rinuncia o meno all'incarico.
Ha firmato o no al lettera di rinuncia?
Antonio
A me sembra di aver capito che Wagner ha presentato rinuncia. Non ho, invece, ancora capito se la sua rinuncia è stata accolta?
Certo che siamo messi bene! Pur desiderando conoscere e pur cercando con pazienza le informazioni non siamo messi in grado di capire con precisione! Figuratevi cosa avranno capito coloro che le informazioni non le cercano!!!!!! Una versione per ogni testa. Non male eh?
Cara Raffaella,
Complimenti per questo sito eccellente!
Erich Leitenberger fa assolutamente parte delle forze progressiste della Chiesa cattolica qui in Austria. Non è vero che il reverendo G. Wagner era molto noto prima della sua nomina. Benche frequenti molto l'ambiente cattolico, non lo avevo mai sentito nominare. Solo dopo la sua nomina, una malsana coalizione tra preti ultra-progressisti e media anticlericali si e scatenato contro lui, ripetendo sempre tre delle sue osservazioni (che l'omosessualità è curabile, che l'inondazione di 5 cliniche di aborto a New Orleans potrebbe non essere una coincidenza, e il suo avvertimento contro Harry Potter), a mio modesto avviso condivisibili. Sono le stesse persone che contestano il magistero del papa. Pure i media liberali amettono che il reveredo Wagner è molto amato nella sua parrochia, non da ultimo dalla gioventù. Il reverendo Wagner ha detto che voleva essere un vescovo per tutti, ma in base alla dottrina cattolica. Ma i vescovi si sono piegati, nel giro di poche settimane, alla pressione di quella coalizione progressista. Prego che il santo padre non accetti la rinuncia del reverendo Wagner.
Anonimo Viennese
Grazie del prezioso contributo :-)
R.
Caro Anonimo viennese , grazie per le tue precisazioni. In effetti le reazioni degli ultraprogressisti, dei media o di quantaltro possono non scandalizzare, ma sono le posizioni della gerarchia austriaca che scandalizzano.
Però... se ci sono tanti come te si può sperare.
Gruss got (giusto?)
Caro Gianni,
È difficile dire se siamo in molti o meno. Ogni volta che i vescovi "scendono in piazza" per una causa cattolica, mi sembra che molti vengono a loro sostegno. Ma accade così raramente!
Grüss Gott e Ciao
Paul
Avete notato la "croce" che appare sulla foto?:un'immagine vale mille parole(antico detto cinese)!A proposito!Mi hanno regalato un rosario(di recente fattura) del carissimo ed amatissimo nostro Pontefice:il crocifisso SEMBRA lo stesso,ma,se uno lo guarda attentamente ci sono CHIARI ed ESPLICITI i segni di Ratzinger.La croce e' DIRITTA e non sbilenca,vi appare bene in evidenza il "titolo" a mo' di cartiglio con un CHIARO I N R I,il Cristo e' coperto da un perizoma tradizionale,ha fattezze umane(quello di prima sembrava un E.T.)e,cosa piu' rilevante di tutte,non sta a gambe aperte come quello di prima,che,con buona buonissima pace del Marini senior & Co.,era OSCENO e BLASFEMO ed e' dir poco.Voi direte che sono tutte stupidaggini.Io vi rispondo che invece tutto ha un senso di marcia,a questo mondo,anche le cose apparentemente insignificanti: o vanno di qua o vanno di la'!
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