martedì 3 marzo 2009

L'appello del Papa: «Prima aiutate lavoro e famiglie» (Bertolucci)


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Su segnalazione di Elisabetta leggiamo:

ALL'ANGELUS

L'appello del Papa «Prima aiutate lavoro e famiglie»

di BEATRICE BERTUCCIOLI

ROMA

LA CRISI economica, le difficoltà di chi ha perso il lavoro o rischia di perderlo, irrompono anche a piazza San Pietro.
Il Papa non dimentica problemi e ansie di tanti lavoratori e ieri, all'Angelus, si è rivolto a politici e imprenditori perché, con il comune impegno, si faccia fronte a questo delicato momento.
Ricordando, ha sottolineato Benedetto XVI, che «la priorità va data ai lavoratori e alle loro famiglie».
ERA gremita piazza San Pietro, nella prima domenica di quaresima. Tra la folla accorsa, nonostante la giornata grigia e piovosa, anche un gruppo di operai e impiegati dello stabilimento Fiat di Pomigliano D'Arco, in provincia di Napoli. Erano accompagnati dal loro parroco, don Peppino Gambardella, ed erano in rappresentanza dei 5.500 cassintegrati che da settembre percepiscono 750 euro al mese e delle novemila persone dell'indotto, prive di qualsiasi tutela.
IL PAPA ha rivolto direttamente a loro il proprio saluto, spiegando anche agli altri fedeli che questi lavoratori erano «venuti a manifestare la loro preoccupazione per il futuro di quella fabbrica e delle migliaia di persone che, direttamente o indirettamente, dipendono da essa per il lavoro».
Ma il Pontefice ha ricordato anche altre situazioni analoghe. «Penso anche ad altre situazioni ugualmente difficili ha proseguito Bendetto XVI come quelle che stanno affliggendo i territori del Sulcis-Iglesiente, in Sardegna, di Prato, in Toscana, e di altri centri, in Italia e altrove».
Nel Sulcis-Iglesiente, la Euralluminia rischia tagli alla produzione del 30%, mentre a Prato, negli ultimi otto anni, hanno cessato l'attività quasi duemila imprese tessili, con la conseguente perdita di novemila posti di lavoro. «Mi associo ai vescovi e alle rispettive chiese locali ha aggiunto il Pontefice nell'esprimere vicinanza alle famiglie interessate dal problema, e le affido nella preghiera alla protezione di Maria Santissima e di San Giuseppe, patrono dei lavoratori». LA CHIESA cattolica è in prima fila accanto ai lavoratori impegnati nella difesa dell'occupazione e ha destato clamore, nei giorni scorsi, la presenza del vescovo di Nola, monsignor Beniamino Depalma, al corteo dei lavoratori di Pomigliano D'Arco.
«Ascoltate il grido di questa gente che non vuole oro e argento aveva esortato il vescovo ma solo lavoro e futuro». E ieri anche il Pontefice ha voluto far sentire la sua vicinanza ai lavoratori e lanciare un'esortazione a politici e imprenditori «affinché, con il concorso di tutti, si possa far fronte a questo delicato momento». E l'autorevole ed esplicito richiamo del Papa alle loro situazioni, è stato molto apprezzato dai lavoratori di Pomigliano D'Arco come dal sindaco di Prato, Marco Romagnoli, e dai sindaci sardi, una cui delegazione era presente ieri mattina in piazza San Pietro. La speranza, comune a tutti, è che le parole del Papa vengano ascoltate da Governo e aziende.

© Copyright Il Resto del Carlino, 2 marzo 2009

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