martedì 3 marzo 2009

Quanti salgono in cattedra se il Papa parla del diavolo (Cardini)


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Su segnalazione di Eufemia leggiamo:

FEDE E PREGIUDIZI

Quanti salgono in cattedra se il Papa parla del diavolo

Franco Cardini

INSOMMA, siamo alle solite. Quello anticattolico è sul serio «l'ultimo pregiudizio praticabile», com'è stato più volte detto.

Guai a esser men che politically correct quando si parla di musulmani, di ebrei, di ortodossi, di protestanti, di buddhisti, di massoni e di quel che volete.

Ma, almeno nei paesi cosiddetti «a maggioranza cattolica», anche se al mezzogiorno di tutte le domeniche tutte le TV ritraggono l'Angelus del Papa, qualunque "esternazione" del pontefice o dei vescovi che non rientri nella più banale ed ovvia moralità viene regolarmente additata o come «interferenza dell'autorità religiosa nella vita civile» o come espressione d'integralismo; nella migliore delle ipotesi, ci si chiede come queste cose «medievali» si possano predicare ancora, «all'inizio del terzo millennio». I fatti. Nei giorni scorsi, i mass media hanno riferito in toni talora scandalizzati che i vescovi hanno richiamato i sacerdoti a una maggior attenzione alla loro funzione esorcistica, che a quanto pare alcuni di loro trascurano.
Ora, all'Angelus di ieri, papa Benedetto XVI parla della contrapposizione tra angeli e demoni: quando lo fa Dan Brown, diventa un best seller; quando al cinema o in tv si propongono filmacci "neri" su satanassi e anticristi, tutti ci vanno a nozze; quando si scoprono confraternite di satanisti, c'è sempre chi grida al nuovo medioevo e chi invece inneggia alla libertà di coscienza. Ma se il pontefice assolve alla sua funzione di guida dei cattolici, e ricorda che la fede in sostanze spirituali dotate d'intelligenza alcune delle quali sono volte al Male è parte del cattolicesimo, tutti si scandalizzano.

La fede cattolica va bene, ma solo se accetta di far da cornice benevola e discreta ai nostri ricordi d'infanzia o alla nostra cattiva coscienza. State buoni, se potete. E tutto dovrebbe fermarsi lì.

MISERIE dell'incultura odierna. Nessuno che si sia ricordato che ieri era la prima domenica di quaresima: e che la chiesa, nell'ordinario della messa di quel giorno, chiama abitualmente a meditare sulla pagina del Vangelo dove si narra della penitenza di Gesù sulla montagna "della Quarantena", presso Gerico, e di come neppure egli in quanto vero uomo si sia potuto sottrarre alla prova dell'Accusatore, Shatan in ebraico, lo spirito che nel libro di Giobbe esamina l'autenticità della fede di cui il credente è provvisto. Questa pagina è nel Vangelo di Matteo (4, 1-11), in quello di Marco (1, 12-13) e in quello di Luca (4, 1-13). Il Papa ha richiamato alla realtà del Male come forza spirituale che agisce nel mondo: basterebbe girarsi un attimo intorno, per rendersene conto.
D'ALTRONDE, prima di Benedetto XVI, era stato Paolo VI a evocare la «terribile realtà» dell'esistenza del demonio come entità spirituale intelligente effettiva (né simbolo né metafora) e della sua «misteriosa e paurosa» azione nel mondo: «il male non è più soltanto una deficienza, ma un'efficienza, un essere vivo, spirituale, pervertito e pervertitore».

È la dottrina cattolica, che si può accettare o rifiutare; non la si può né camuffare, né ignorare.

Fate un po' voi. Quanto agli esorcismi, niente oscuri magici riti. Per accedere al rango di sacerdote, cioè di "prete", si debbono passare sei precedenti livelli iniziatici: si tratta degli "Ordini canonici", quattro dei quali sono "minori" (ostiario, esorcista, lettore, accolito) e tre "maggiori" (suddiacono, diacono, prete). I ragazzi dei seminari, dal concilio di Trento a oggi, divengono "esorcisti" quasi subito: si tratta di una funzione elementare. l'«esorcista», cioè il «purificatore», è colui che appunto è chiamato a purificare gli elementi materiali e anche le anime con appositi riti. Se non si è cattolici, padronissimi di non credere a queste cose: ma si ha comunque il dovere di saperle, almeno nella nostra Europa le radici dell'identità della quale sono profondamente cristiane. Se si è cattolici, si sa che anche gli esorcismi fanno parte della nostra realtà religiosa ed è bene dar loro la giusta importanza. Senza isterismi e senza forme di "progressismo" e di "razionalismo" che nella fede cattolica sono del tutto fuori luogo.

© Copyright Il Resto del Carlino, 2 marzo 2009

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