Disabili, Padre Lombardi: ''No del Vaticano a Convenzione Onu fatto già noto"

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Disabili, padre Lombardi: ''No del Vaticano a Convenzione Onu fatto già noto''

Il direttore della Sala stampa vaticana all'Adnkronos: ''Non c'è assolutamente nulla di nuovo, la posizione era già stata comunicata dall'arcivescovo Migliore''. La mancata firma è dovuta al fatto che fra i diritti cui si fa riferimento c'è anche quello ad abortire

Città del Vaticano, 2 dic. (Adnkronos)

La mancata ratifica da parte della Santa Sede della Convenzione Onu sui disabili era nota da tempo, ''non c'è assolutamente nulla di nuovo''. E' quanto ha affermato all'ADNKRONOS padre Federico Lombardi in merito alla diffusione della notizia che la Santa Sede non ha sottoscritto la convenzione delle Nazioni Unite a tutela dei diritti dei disabili.

''Non c'è assolutamente nulla di nuovo - ha detto il direttore della Sala stampa vaticana - la posizione della Santa Sede era già stata comunicata dall'arcivescovo Migliore (osservatore della Santa Sede presso le Nazioni Unite, ndr)''. La Convenzione è entrata in vigore lo scorso maggio, ma domani cade la ricorrenza della giornata mondiale delle persone disabili.

La mancata firma della Santa Sede è dovuta al fatto che fra i diritti cui si fa riferimento nel testo c'è anche quello ad abortire. In particolare oggetto delle critiche della Santa Sede sono gli articoli 23 e 25 della Carta nei quali si salvaguardano i diritti dei disabili all'''educazione riproduttiva'' e ai ''mezzi necessari per esercitare questi diritti''; quindi fra i servizi sanitari cui si spiega devono poter accedere i disabili sono ''inclusi quelli nell'area della salute sessuale e riproduttiva''.
Dunque la Santa Sede pur riconoscendo l'importanza della Carta per ciò che riguarda la tutela dei diritti dei disabili, ha ritenuto di doversi opporre perché il testo conteneva l'espressione '''salute sessuale e riproduttiva'' in quanto ''in alcuni Paesi - spiegò a suo tempo l'arcivescovo Celestino Migliore - i servizi sanitari e riproduttivi comprendono l'aborto, negando dunque il diritto alla vita di ogni essere umano, affermato peraltro dall'art. 10 della Convenzione stessa''.

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