mercoledì 3 dicembre 2008
"Riciccia" la decisione della Santa Sede di non firmare la Convenzione Onu sui disabili. La notizia, spacciata per novità, è del febbraio 2007!
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Cari amici, credo che non ci siano parole per definire lo sporco teatrino che i media hanno allestito.
Questa mattina tutti i quotidiani riportano con enfasi (e con foto del Papa) la notizia della decisione della Santa Sede di non firmare la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità come se fosse una novita' dell'ultima ora, nel giorno successivo all'intervista di Mons. Migliore sulla presunta depenalizzazione dell'omosessualita'.
Cari amici, si tratta di un giochino ridicolo perche' dai titoli dei giornali sembra quasi che il Vaticano non voglia firmare un documento che riconosce i diritti dei disabili.
La bravissima giornalista Emanuela Falcetti, in questo momento (6.44), sul GR1, sta avanzando i miei stessi dubbi invitando i suoi ascoltatori a prestare attenzione perche' la Santa Sede non vuole togliere diritti ai disabili ma, semmai, spinge affinche' sia riconoscuto il diritto alla vita.
Testuali parole: NON FATEVI FREGARE dai titoli!
Un abbraccio alla Falcetti, esempio di giornalismo serio!
Ma continuiamo il nostro ragionamento.
La notizia, spacciata per novita', e' in realta' nota da piu' di un anno!
Come mai viene riproposta oggi? Solo perche' la giornata odierna e' dedicata ai diritti dei disabili? Non scherziamo e non facciamo gli ingenui!
A pensare male si fa peccato, ma spesso (quasi sempre) si indovina e non e' azzardato pensare ad un tiro al bersaglio studiato e cercato nei confronti della Santa Sede.
Questa volta pero' si e' esagerato perche' la notizia del rifiuto di firmare la Convenzione sui disabili risale al febbraio 2007 come dimostra l'articolo che riportero' qui sotto.
Riflettano i media sul comportamento tenuto negli ultimi giorni e, piu' in generale, negli ultimi anni.
Ultima considerazione da lingua biforcuta: non trovate strano che le polemiche piu' accese nei confronti della Chiesa Cattolica saltino fuori a dicembre, poco prima del Natale? Pensate a questi ultimi anni...
R.
Disabili, no del Vaticano alla Convenzione Onu
Repubblica — 02 febbraio 2007
pagina 7 sezione: POLITICA INTERNA
MARCO POLITI
CITTà DEL VATICANO - No di papa Ratzinger alla convenzione dell' Onu sui diritti dei disabili. La Santa Sede non firma perché il documento contiene riferimenti espliciti alla possibilità di abortire nel caso di feti malformati. Alle Nazioni Unite la decisione ha suscitato sorpresa, perché la delegazione vaticana aveva contribuito con impegno alla redazione del testo. Lo conferma anche una nota vaticana, dove si sottolinea che «sin dall' inizio dei lavori, nel luglio 2002, la Santa Sede ha partecipato attivamente, collaborando all' inserimento di espliciti riferimenti al rispetto del diritto alla vita e al riconoscimento del ruolo della famiglia nella vita delle persone disabili». Il cambio di atteggiamento è avvenuto, quando sono stati introdotti gli articoli 23 e 25 che la «Santa Sede ritiene di non potere firmare». Causa della rottura sono i paragrafi che fanno riferimento alla "salute riproduttiva". «Inaccettabili», li definisce l' ambasciatore vaticano presso il palazzo di Vetro, monsignor Celestino Migliore. Il Vaticano respinge l' idea che una malformazione del feto possa essere considerata (come avviene in moltissime legislazioni occidentali) una «precondizione per offrire o ricorrere all' aborto». Alle reazioni di disagio di molti diplomatici il cardinale Barragan, ministro vaticano della Sanità, risponde spiegando a Repubblica: «Qui si parla della soppressione di vite e noi non possiamo accettarlo». Sottolinea il porporato che «salute riproduttiva è un eufemismo. Andiamo alla sostanza delle parole. Qui non si tratta di regolamentare le nascite, cosa che già Paolo VI ha preso in considerazione. Qui è in gioco la soppressione di nascite». Va benissimo l' elaborazione di una convenzione per la protezione delle persone disabili e dei loro diritti, aggiunge il cardinale: «Però non è accettabile che passi la visione di coloro che vogliono una vita senza difetti di puro benessere, in cui si rifiuta sistematicamente la sofferenza e la minus valenza». Da Wojtyla a Ratzinger la linea vaticana qui è immutata. Insiste Barragan: «Va difesa la vita stessa. Va difesa la sua dignità indipendentemente dalle condizioni in cui si sviluppa. Altrimenti un documento nato per la difesa dei disabili si trasforma in uno strumento di lotta contro i disabili non ancora nati». A New York il nunzio Migliore ha precisato che «in alcuni paesi i servizi di salute riproduttiva includono l' aborto, negando così l' intrinseco diritto alla vita di ogni essere umano, affermato nell' articolo 10 della stessa Convenzione». Per questo la Santa Sede è impossibilitata a ratificare il testo, che sarà sottoposto alla firma degli stati a partire dal prossimo 30 marzo. Sul tema disabili interviene anche la rivista dei gesuiti Civiltà Cattolica, auspicando un maggiore impegno sia degli enti locali sia delle organizzazioni di volontariato. Commentando il rapporto Caritas e Fondazione Zancan 2006, dove si sottolinea che i bambini in Italia sono a rischio di esclusione e specialmente quelli delle famiglie povere e i minori disabili, la rivista sostiene che «è necessario che le famiglie con bambini disabili siano aiutate in prima linea sia economicamente sia con particolare assistenza medica».
© Copyright Repubblica, 2 febbraio 2007 consultabile online anche qui.
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5 commenti:
"Alle Nazioni Unite la decisione ha suscitato sorpresa, perché la delegazione vaticana aveva contribuito con impegno alla redazione del testo."
questo lo racconta a mia nonna.
A pensare male si fa peccato ma si conserva la lucidità.
Devo dire che oltre ad altri evidenti fini,qui gioca la prassi che se una notizia viene data sui giornali con enfasi, per giorni se ne propinano di simili come se non ci fosse altro. Pensate al caso del cane che morde qualcuno e per giorni sembra che non ci sia altro che cani che mordono e sono pericolosi, si convoca l'esperto, si profetizzano misure restrittive, ecc.
Nel 2007 la notizia sulla convenzione dei disabili io la trovai solo su Korazym . A nessuno fregava niente, come in generale si può constatare per tutte le tematiche che riguardano i disabili.
Adesso sono diventati tutti sensibili.
Raffaella, io sono fiera di questa nostra Chiesa che per difendere i diritti dei più deboli è pronta a battersi contro i poteri forti e lobbies vare, a sfidare l'impopolarità anche presso quei cattolici che rifiutano di capire il perchè di determinate scelte.
Alessia
Amen, cara Alessia :-)
Forse i prelati dovrebbero fare attenzione a non lasciarsi strumentalizzare dai media, ma anche io sono fiera di chi non si piega al politicamentereligiosamentemediaticamente corretto :)
R.
care amiche, il punto è che per alcuni fratelli di fede questa bastonatura mediatica è motivo di profonda sofferenza. Leggete un po' giro e fateci caso. Lo dico senza supponenza perchè si sente (in alcuni casi)un reale disagio nel vedere la Chiesa messa alla berlina.Nel mio oratorio, un giovane ha chiesto al viceparroco spiegazioni sulla vicenda del documento sull'omosessualità, io ero lì e gi ho sussurrato "non la invidio" perchè immaginavo le solite argomentazioni , ma con mio sommo piacere mi ha risposto con un sorriso "sono qui anche per questo". Beh, non è che preti così ce ne sono tanti in giro.
Il ragazzo ha ascoltato con molta attenzione e il don si è spiegato molto bene.Ma non possiamo immaginare tanti lieti fini. E mi dispiace.
Purtroppo, cara mariateresa hai ragione non tutto sempre finisce bene. Anche perchè ormai sappiamo benissimo, che certi prelati od anche parroci, si impadroniscono di certe argomentazioni che magari per scarsa informazione, per mancanza di tempo ( ci sono anche manager parroci che hanno tuttaltro da fare), non sanno e non vogliono approfondire; non trascuriamo poi l'aspetto più grave quello di creare un alone " nero" intorno alla figura del Pontefice e sappiamo che tutti i mezzi sono buoni. Certe volte le manipolazioni riescono meglio a certi prelati che non ai giornali.
Comunque, ben venga la chiesa che si batte senza paura che non indietreggia davanti a questi lupi famelici ed ingordi di cinismo, arroganza, egoismo.
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