venerdì 12 dicembre 2008
Il Papa: «I diritti umani sono fragili se non sono fondati su Dio» (Politi)
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MARCO POLITI
CITTÀ DEL VATICANO
«I diritti umani sono fragili se non sono fondati su Dio». Alla commemorazione solenne nell' aula Nervi per i sessant' anni della Dichiarazione dei diritti dell' uomo Benedetto XVI dà voce ad una sua antica preoccupazione. I diritti fondamentali, spiega, sono un dato universale perché derivanti dalla «legge naturale, scritta da Dio nella coscienza umana». Sono una «guida universale», in base alla quale tutti gli uomini al di là delle loro culture possono intendersi, perché in ultima istanza «fondati in Dio creatore».
Se si prescinde da questa base etica, conclude il pontefice, i diritti umani rimangono fragili perché «privi di solido fondamento».
Per celebrare l' anniversario il Vaticano ha offerto un concerto, a cui assistono accanto al capo dello Stato Giorgio Napolitano (calorosamente salutato dal Papa) le massime autorità: il presidente del Senato Schifani, il presidente della Camera Fini, il presidente della Corte costituzionale Flick e il sindaco di Roma Alemanno. In un suo messaggio Napolitano ha denunciato il profondo divario esistente tra l' enunciazione dei diritti e il loro effettivo esercizio. La constatazione dell' insufficienza degli sforzi sinora compiuti per realizzare ovunque i principi della Dichiarazione, sostiene il capo dello Stato, «impone un rinnovato e più forte impegno da parte delle istituzioni, delle associazioni e dei singoli» e il Parlamento è chiamato a dare un impulso cruciale. È la stessa riflessione compiuta dal pontefice, secondo cui molto è stato fatto, ma ancora di più resta da fare poiché a centinaia di milioni di persone non sono ancora garantite vita, libertà, sicurezza ed eguaglianza, mentre «nuove barriere sono innalzate per motivi legati alla razza, alla religione, alle opinioni politiche o ad altre convinzioni». Perciò i diritti umani vanno sempre meglio definiti e promossi. Un riferimento alla crisi mondiale è venuto dal discorso commemorativo del segretario di stato cardinale Bertone, che ha denunciato l' «eccessiva predominanza delle strutture economiche sul vero valore dell' uomo, ridotto a oggetto o al massimo considerato solo come consumatore». Il quadro globale, ha sottolineato il porporato, si presenta preoccupante perché le strutture economiche non rispondono al valore dell' uomo e i diritti basilari dipendono da anonimi meccanismi senza controllo. Bertone ha insistito sul concetto che «quando viene meno il riconoscimento del diritto alla vita e alla libertà religiosa anche il rispetto per gli altri diritti vacilla». Sulla visione cattolica dei diritti dell' uomo torna anche l' organizzatore dell' evento, il cardinale Renato Martino presidente del Consiglio pontificio Giustizia e Pace. La loro origine ultima, ribadisce, sta nella natura dell' uomo e nel suo Creatore, per questo non possono essere considerati prodotto della volontà umana e dello Stato. Il concerto, per la prima volta in Vaticano, è stato diretto da una donna, la spagnola Imma Shara alla conduzione dell' Orchestra di stato del Brandenburgo. La Shara ha scelto pezzi di Mozart e Mendelsohn, particolarmente amati da Ratzinger, oltre a brani di Ponchielli e de Falla.
© Copyright Repubblica, 11 dicembre 2008 consultabile online anche qui.
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