giovedì 18 dicembre 2008

Pigi Colognesi: "Chiesa, la Straniera derisa" (Il Sussidiario)


Vedi anche:

Il testo integrale (finalmente!) dell'articolo dell'Osservatore Romano: A proposito delle dichiarazioni di Gianfranco Fini

Leggi razziali, il Vaticano contro Fini: «È meschino opportunismo politico» (Tornielli)

Rosso "malpela" Fini e gli show dei giornaloni

A proposito delle dichiarazioni di Fini sulle leggi razziali del 1938 (Zenit)

Ciò che i media non spiegano mai: I «sì» della Chiesa molto più grandi dei «no» (Lodovici)

Padre Sale: Da Fini analisi sconcertante, così si ignora l'opposizione di Pio XI (Bobbio)

Domenico Delle Foglie: "Non si può tacere dinanzi alle deformazioni mediatiche della figura di Benedetto XVI"

Papa: nel 2008 meno udienze generali (e quindi meno fedeli). Articolo di Izzo da leggere per bene!

Benissimo l'Osservatore che ha deciso di ribattere alle accuse infondate. Su Fini: Il suo è meschino opportunismo

I meschini attacchi mediatici a Benedetto XVI e la mia delusione per il comportamento della Santa Sede (Raffaella)

Un biglietto di auguri natalizi firmato «Benedictus XVI» (Osservatore Romano)

Giovanni Maria Vian sugli attacchi ingiusti ed inaccettabili a Benedetto XVI: "Quando le critiche prescindono dalla realtà" (risposta indiretta a Politi)

Sulla Chiesa Citati ha poche idee e soprattutto molto confuse (Iannuzzi)

Il Papa: "Spogliato delle incrostazioni consumistiche e materialistiche, il Natale può diventare così un’occasione per accogliere, come regalo personale, il messaggio di speranza che promana dal mistero della nascita di Cristo" (Catechesi udienza generale)

Intervista a padre Sale: «Fini sconcertante, conosce poco la storia» (Rodari)

Leggi razziali, e ora Fini se la prende con la Chiesa (Bobbio)

Per i giornaloni: il documento "Memoria e riconciliazione" non fu scritto da Giovanni Paolo II ma da Joseph Ratzinger!

«La Chiesa non restò in silenzio e reagì all’antisemitismo» (Tornielli)

Su segnalazione della nostra Alessia leggiamo:

Chiesa, la Straniera derisa

Pigi Colognesi

giovedì 18 dicembre 2008

Il fatto, di per sé, non è sorprendente. Ma merita comunque di essere guardato bene in faccia.

E il fatto è che si assiste al rinnovarsi insistente di attacchi contro la Chiesa, la sua storia, il suo insegnamento, il suo supremo pastore.

Qualche esempio. Il presidente della Camera sostiene che la Chiesa cattolica non si è sufficientemente opposta alle leggi razziali del fascismo; gli storici definiscono il suo discorso come «sconcertante», ma intanto il sasso è lanciato. Andando ad alimentare la valanga che da mesi tenta di travolgere la memoria dei due pontefici che hanno fronteggiato fascismo e nazismo: Pio XI e il successore Pio XII.
Sempre per restare alla storia, in una trasmissione radiofonica serale si accusa la Chiesa di aver distrutto quella stupenda organizzazione di libertà e democrazia che era l’impero romano. Sembra che non ci sia malefatta da duemila anni a questa parte in cui la Chiesa non possa essere chiamata in causa come imputata.
Per quanto riguarda l’attualità, basta leggere alcuni commenti al messaggio di Benedetto XVI per la prossima giornata mondiale della pace del primo gennaio 2009.
Dall’ampia analisi che il Papa propone si estrae la frase - del resto sacrosanta - sulla questione della regolazione delle nascite imposta da organizzazioni internazionali ai paesi in via di sviluppo e il giochetto è fatto: la Chiesa, che vuole impicciarsi di tutto, in realtà è astratta e l’unica cosa che veramente le interessa è porre i suoi sempiterni vincoli nella sfera sessuale.
E puntualmente esce l’inchiesta su «tutti i no del Vaticano»: cosa starebbe facendo il Papa se non innalzare continui steccati e divieti, replicare ossessivamente una dottrina fuori dal tempo, ripetere la sfilza dei suoi «no»?

Di fronte a queste sortite persino il direttore de L’Osservatore Romano si è sentito in dovere di replicare con un articolo di fondo, nel quale mette in evidenza che gli allarmi che la Chiesa ripropone sono dovuti al suo amore per la persona e il suo destino.
Ed essa continuerà a parlare, anche se viene ridicolizzata come quel clown che, già vestito per lo spettacolo, corre al villaggio per avvisare che è scoppiato un incendio. Tutti lo deridono, pensando che stia recitando. Finché le case non vengono travolte dalle fiamme.
Dicevo all’inizio che di questa pervicace e a volte disonesta incomprensione della Chiesa non c’è da sorprendersi. È da duemila anni, infatti, che quando la Chiesa parla con parole vive e non con quelle della mentalità comune (tentazione sempre ricorrente) i vati di quella mentalità le si rivoltano contro.
Essa è, per dirla con Eliot, la Straniera e sa che «in tempo di prosperità il popolo dimenticherà il Tempio, e in tempo di avversità gli sarà contro».
Questa consapevolezza non fa certo concludere per una disincantata inattività. Il grande Charles Péguy aveva capito chiaramente, già oltre un secolo fa, che ci troviamo in una epoca «incristiana», la prima in cui la mentalità comune non è più cristiana dopo l’avvento del cristianesimo. E diceva che la risposta non è la lamentela sterile, né l’astio risentito. La risposta è sempre quella dell’inizio, quella del Natale che celebreremo settimana prossima.

© Copyright Il Sussidiario, 18 dicembre 2008

La foto e' ripresa dal Papa Ratzinger forum che ringraziamo per il grande lavoro :-)
R.

1 commento:

Anonimo ha detto...

più che "incristiana" direi smaccatamente "anti-cristiana", con il lupo travestito da agnello...

ho appena letto i servizi riservati da Repubblica ad Eluana Englaro, grondanti di pseudo-carità pelosa, che tentano di spacciare un vero e proprio omicidio come atto di pietà e di comprensione... incluse le riflessioni di un medico di chiara fama (?!?!) infarcite di falsità


davvero profetico quanto scriveva Gilbert K. Chesteron più di un secolo fa:

"La grande marcia della distruzione intellettuale proseguirà. Tutto sarà negato. Tutto diventerà un credo. E' una posizione ragionevole negare le pietre della strada; diventerà un dogma religioso riaffermarle. E' una tesi razionale quella che ci vuole tutti immersi in un sogno; sarà una forma assennata di misticismo asserire che siamo tutti svegli. Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro. Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate. Noi ci ritroveremo a difendere non solo le incredibili virtù e l'incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Combatteremo per i prodigi visibili come se fossero invisibili. Guarderemo l'erba e i cieli impossibili con uno strano coraggio. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto".

(Gilbert Keith Chesterton, Eretici, finale dell'ultimo capitolo)


Luigi