mercoledì 17 dicembre 2008

Sulla Chiesa Citati ha poche idee e soprattutto molto confuse (Iannuzzi)


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Bussole

Citati sulla Chiesa ha poche idee e soprattutto molto confuse

di Raffaele Iannuzzi

Pietro Citati scrive su “La Repubblica” che la Chiesa non è una cittadella assediata e che Giovanni Paolo II era un Papa degno di ammirazione.
Bontà sua, vien fatto di pensare. Di Citati, s’intende. Non basta. Il finissimo scrittore incalza, in punta di teologia ed estetica sapienziale, la cultura cattolica, mai così presente, a suo dire, oggi, e, allora, che diamine, un po’ di decenza, di fronte a questi fatti. Anche perché, rimane pur vero, che, appunto, sempre Giovanni Paolo II “era o pensava di essere una reincarnazione di Cristo” (sic!), dunque una vetta mistica ed intellettuale; dunque, perché attaccare così a fondo i laicisti, certo anch’essi ignoranti, tanto da non poter essere messi a confronto con “il più umile fedele del tredicesimo secolo”: basta essere “religiosi”, dedicare la propria anima a Dio, nel modo che Citati sa e pretende, ovvio, e, infine, basta non commettere errori grossolani, come Giovanni Paolo II, sempre intervistato da “pessimi giornalisti” (Chi? Per pudore di casta, Citati non fa i nomi, un vero cuor di leone…).

Insomma, poche idee e molto confuse, potremmo dire. Non basta la raffinata cultura letteraria e la pertinace attenzione alla mistica come opera umana e culturale ad evitare simili banalità grossolane, al limite del grottesco. Prima Citati ringrazia Dio, in un certo senso, di aver incontrato preti umili e pieni di grazia, perché lo scrittore - coltissimo, si sa – non vuole aggrapparsi agli scogli della teologia, ma ama farsi baciare dalla Grazia, quella vera, che viene da Dio o tocca le anime più elevate; dopodiché, sempre lo stesso Citati afferra la scure e spara a zero sulla Chiesa, facendosi scudo con la figura gigantesca e quasi titanica di Giovanni Paolo II: un escamotage retorico per poi arrivare al libro di Marcello Pera, Perché dobbiamo dirci cristiani, ed al suo rifiuto del dialogo interreligioso con l’Islam.

Ora, Citati è libero di polemizzare quanto vuole con Pera, naturalmente, ma non è consentito a chi voglia davvero dialogare con la Chiesa con gli strumenti adeguati, propalare sciocchezze come quelle diffuse a piene mani nel suo articolo, né può pensare di cavarsela con quattro citazioni di eretici per mostrare quanto la Chiesa sia, oggi, chiusa al confronto con l’Islam.

Il Papa che lui finge, artatamente, di ignorare, Benedetto XVI, si è radicalmente confrontato con la teologia islamica, tanto che ben 138 teologi islamici hanno scritto al Pontefice e, da questo scritto, è nato un dibattito che a tutt’oggi non è concluso. Un dibattito vivace e carico di importanti conseguenze sul piano teologico e culturale.

Citati ignora tutto questo, e polemizza grossolanamente con Pera. Spara bordate sulla Chiesa, fingendosi cattolico e cristiano, mentre delegittima, sul piano etico e religioso, l’ex Presidente del Senato: un metodo leninista, che a nulla vale in ambito culturale, anzi procura soltanto rotture e radicalizzazione di opposti estremismi.

Se questo è il livello raggiunto dalla cultura, per così dire, “laica”, allora è certamente vero quanto sostenuto da Citati: la Chiesa non è una fortezza assediata. Perché si trova a vivere ed operare nel deserto dei tartari.

© Copyright L'Occidentale, 17 dicembre 2008

Lodi, lodi, lodi e squisitezze!
Per Citati la qualita' fondamentale per un Papa e' essere un bravo sciatore...
Non c'e' da stupirsi che non citi nemmeno Benedetto XVI!
E' quantomeno ingiusto (e non mi riferisco solo a Citati) esaltare un Papa, in questo caso Giovanni Paolo II, solo per attaccare il suo successore.
E' triste! Non penso proprio che Papa Wojtyla ne sarebbe contento e non credo nemmeno che sarebbe felice di essere ricordato come la "reincarnazione di Cristo" (parole di Citati) e come sciatore provetto.
Contano testi ed encicliche, ma pare che nessuno si ricordi piu' di quanto scritto da Giovanni Paolo II.
Per tanti ormai e' diventato il Pontefice di Assisi, delle sciate, del bastone piroettante e dei colloqui con i giornalisti in aereo (certi giornalisti ovviamente...).
Che tristezza...

R.

3 commenti:

euge ha detto...

Cara Raffaella certo che Giovanni Paolo II si sta rivoltando nella tomba e non solo; visto che viene ricordato solo quell'aspetto giocarolo che chi gli stava accanto ha voluto far prevalere in tutti i modi. Le encicliche non contano contano come hai detto tu, i bastoni piroettanti, le sciate i balli di gruppo. Giovanni paolo II per chi si è dedicato alle letture delle sue encicliche era tuttaltro; ma, come sappiamo bene, ormai, certa gente neanche conosce certi documenti e non vuole rendersi conto ed ammettere, che quei documenti, furono scritti e pensati con un certo Card. Ratzinger ora Benedetto XVI, che non va giù a nessuno perchè la verità in una società falsa, egoista, superficiale ed incline all'autodistruzione, non sa che farsene di parole che ispirano amore, pace, comprensione e difesa dei deboli. Questi che ora rimpiangono un Papa che di fatto non hanno mai conosciuto, sono gli stessi che lo bollavano con il termine dispregiativo di " Il polacco", " lo sciatore" e così via dicendo.
E' veramente triste che ci si riduca a giudicare una persona per la sua esteriorità.

euge ha detto...

Cara Raffaella certo che Giovanni Paolo II si sta rivoltando nella tomba e non solo; visto che viene ricordato solo quell'aspetto giocarolo che chi gli stava accanto ha voluto far prevalere in tutti i modi. Le encicliche non contano contano come hai detto tu, i bastoni piroettanti, le sciate i balli di gruppo. Giovanni paolo II per chi si è dedicato alle letture delle sue encicliche era tuttaltro; ma, come sappiamo bene, ormai, certa gente neanche conosce certi documenti e non vuole rendersi conto ed ammettere, che quei documenti, furono scritti e pensati con un certo Card. Ratzinger ora Benedetto XVI, che non va giù a nessuno perchè la verità in una società falsa, egoista, superficiale ed incline all'autodistruzione, non sa che farsene di parole che ispirano amore, pace, comprensione e difesa dei deboli. Questi che ora rimpiangono un Papa che di fatto non hanno mai conosciuto, sono gli stessi che lo bollavano con il termine dispregiativo di " Il polacco", " lo sciatore" e così via dicendo.
E' veramente triste che ci si riduca a giudicare una persona per la sua esteriorità.

Anonimo ha detto...

A mio modesto parere Pietro Citati ha scritto cose vere. Ho letto il libro di Pera ed ho constatato personalmente la sua completa ignoranza in fatto di cultura islamica.