lunedì 15 dicembre 2008

Dignitas personae: un rinnovato “sì” (Sir)


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DIGNITAS PERSONAE - Un rinnovato “sì”

Riconfermato il valore unico e sacro di ogni essere umano

Marco Doldi

Il nuovo testo vaticano su alcune questioni bioetiche si comprende a partire dal grande e rinnovato “sì” alla vita umana, che Vangelo e Chiesa professano. È evidente in “Dignitas personae” l’annuncio della bellezza della vita umana e, al contempo, la fiducia nella ricerca scientifica, che ha portato reali progressi.
La Congregazione per la dottrina della fede interviene a venti anni da quell’importante documento che è stato la Donum vitae; era necessario dal momento che il panorama scientifico è cambiato velocemente. “Nuove tecnologie biomediche – si legge nel nuovo documento – introdotte in questo ambito delicato della vita e dell’essere umano e della famiglia, provocano ulteriori interrogativi, in particolare nel settore della ricerca sugli embrioni umani e dell’uso delle cellule staminali a fini terapeutici, nonché in altri ambiti della medicina sperimentale, così da sollevare nuove domande, che richiedono altrettante risposte”.
Proprio questi motivi hanno spinto la Congregazione per la dottrina della fede a offrire, dopo anni di lavoro, un nuovo documento, che ha la importante qualifica di “Istruzione dottrinale”. Conferma questa che, talune delicate questioni della bioetica interpellano direttamente il Magistero della Chiesa, a motivo del legame che hanno con l’uomo. Se l’uomo è la via della Chiesa, tutto ciò che lo tocca, riguarda anche la Chiesa. Ingerenza? Intromissione in questioni che riguarderebbero solo la ragione e, in particolare, la legge naturale? No, piuttosto, desiderio che la persona umana sia sempre promossa e che ciascuno, anche se all’inizio della sua storia, sia accolto come simile al soggetto adulto, secondo il criterio di eguaglianza.
Inoltre, ormai da tempo, è superata la visione di chi divideva i settori di competenza, affidando alla fede quello che riguarda l’anima spirituale e immortale; alla ragione, invece, tutto quello che riguarda la fisicità dell’uomo. Dobbiamo al Concilio l’aver insegnato che la persona è una “cosa sola” in quanto a dimensione spirituale e fisica; Paolo VI, poi, ha chiarito, una volta per tutte, che la Chiesa, mediante il suo Magistero, è competente di tutto l’uomo, anche di quella dimensione, che appartiene alla riflessione razionale, come il caso del significato e del compito della legge naturale.
Sarebbe, dunque, anacronistico vantare una sorta di limbo per le questioni bioetiche: la persona è uno spirito e un corpo, è un tutt’uno; come la ragione umana è in grado di comprendere la dimensione spirituale dell’uomo, quella che rende ragione dell’assoluta singolarità della persona umana, rispetto alle altre creature; così la fede testimonia il significato della corporeità, che non è mai pura fisicità. Lo ricorda “Dignitas personae”: “La Chiesa cattolica, nel proporre principi e valutazioni morali per la ricerca biomedica sulla vita umana, attinge alla luce sia della ragione, sia della fede, contribuendo a elaborare una visione integrale dell’uomo e della sua vocazione”.
Ancora una volta, si coglie la centralità della questione antropologica; questione che deve divenire estremamente concreta: non è sufficiente affermare che la persona è da rispettare. Occorre giustificare questo, mostrando con argomenti, in cui fede e ragione dialogano, offrendo il meglio di se stessi, chi sia la persona, quali le sue caratteristiche e come questa dignità debba essere riconosciuta ad ogni individuo umano. Specialmente per l’embrione, che è l’essere umano nella fase iniziale del suo sviluppo. “Dignitas personae” ne parla espressamente: “Anche se la presenza di un’anima spirituale non può essere rilevata dall’osservazione di nessun dato sperimentale, sono le stesse conclusioni della scienza sull’embrione umano a fornire un’indicazione preziosa per discernere razionalmente una presenza personale fin da questo primo comparire di una vita umana”.
La realtà dell’essere umano, prima e dopo la nascita, in tutto il percorso della sua vita, non consente di affermare né un cambiamento di natura, né una diversa considerazione etica, perché possiede già una piena qualificazione antropologica. “L’embrione umano, quindi, ha fin dall’inizio la dignità propria della persona”. Scompare, finalmente, l’immagine dell’adulto, che decide la sorte di un altro essere umano! Più globalmente, la Chiesa domanda che i progressi scientifici siano resi disponibili per tutti, così da intervenire nelle aree più povere del pianeta, quelle colpite da gravi malattie.
“Dignitas personae” si rivolge “ai fedeli e a tutti coloro che cercano la verità”; cercare la verità nelle complesse questioni bioetiche non sempre è facile: occorre davvero un continuo confronto e il contributo di tutti. Soprattutto, ai mass media è affidata una grave responsabilità: quella di non creare divisioni o contrapposizioni ma documentare oggettivamente tutte le posizioni emergenti. È in gioco la dignità della persona!

© Copyright Sir

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Raffaella, penso che tu sia al corrente del dibattito apertosi su Il Foglio di domenica riguardo l'indisponibilità, o meno, della vita umana e che vede come protagonisti, al momento, Vittorio Possenti e Giuliano Ferrara.
Gli articoli sono:
Vita, disporne liberamente (Possenti)
Questo articolo è una svolta radicale (Ferrara)
entrambi su http://www.finesettimana.org
Vi è un terzo articolo di Ferrara
di Foglio di oggi: Avanza una stagione eticamente (molto) insensibile.
Disponible in prima su rassegna stampa governo italiano.
Personalmente posso solo esprimere, una volta di più, la mia stima per Ferrara.
Alessia

Anonimo ha detto...

Felice giornata, Raffaella. Su Libero, Antonio Socci si esibisce in un fantastico contropelo sul groppone di alcuni laiconi "so tutto mi": Se laici danno lezione a Ratzinger.
Mi aspetto che Malpelo faccia lo stesso con un vaticanista di cui è superfluo fare il nome che, poverino, si sente tanto trascurato da un Papa che non vuole rispondere alle domande dei giornalisti, nè fare il teatrante.
Alessia

Anonimo ha detto...

Oggi Il Foglio dedica moltissimo spazio a Papa Benedetto, ai temi bioetici e alla Chiesa. Scoperto il gioco, sin troppo scoperto, di un nostro "amico" vaticanista che finge, secondo me, di rivalutare Pio XII (lui si che era un "modernizzatore", Papa Benedetto dice no, no, no) per attaccare Benedetto.
Vedi copertina, pag. I, pag. 3.
Alessia

Raffaella ha detto...

Alessia, sei una fonte meravigliosa!
Un abbraccio