sabato 13 dicembre 2008

Messaggio del Papa per la Giornata Mondiale della Pace: il commento di Galeazzi


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GIACOMO GALEAZZI

CITTA’ DEL VATICANO

«La crisi alimentare è causata dalla speculazione». Il Papa affida al messaggio per la Giornata mondiale della pace la sua denuncia della globalizzazione («da sola produce divisioni e conflitti»). La denutrizione è colpa «non della mancanza di cibo, ma delle politiche dei governi». Benedetto XVI critica l’ondata «global» che «con le sue distorsioni può essere una seria minaccia allo sviluppo e ad una seria lotta alla povertà e alla denutrizione». Il Pontefice attacca le campagne di riduzione delle nascite e l’aumento di aborti nel mondo, «uno sterminio di 45 milioni di bambini non nati», stigmatizzando «i fenomeni speculativi» e «la carenza di un assetto di istituzioni politiche ed economiche in grado di fronteggiare le necessità e le emergenze».
Insomma, occorre «governare la globalizzazione», secondo lo slogan di Giulio Tremonti tanto che si ipotizza il coinvolgimento del ministro dell’Economia nel «pensatoio» che ha contribuito al messaggio per la giornata della pace e, persino, all’enciclica sociale sulla globalizzazione in uscita a metà gennaio.
Tremonti consulente economico del Papa, dunque? Sia l’interessato che il cardinale Renato Martino, ministro vaticano di Giustizia e Pace, si trincerano dietro un «no comment». Negli ultimi mesi Tremonti ha incontrato più volte Joseph Ratzinger, che ha espresso apprezzamento per l’etica economica (simile alla dottrina sociale cattolica) che caratterizza il suo libro «La paura e la speranza: la crisi globale che si avvicina e la via per superarla». Il Pontefice teme che il mondo dei ricchi diventi una «casa dorata» ma circondata dal «deserto e dal degrado». Per Benedetto XVI «l’appiattimento degli obiettivi degli operatori finanziari globali sul brevissimo termine riduce la capacità della finanza di svolgere la sua funzione di ponte tra il presente e il futuro, a sostegno della creazione di nuove opportunità di produzione e di lavoro nel lungo periodo». Ai capi di governo il Papa propone «una nuova cooperazione economica e giuridica che permetta alla comunità internazionale e in particolare ai Paesi poveri di individuare ed attuare soluzioni coordinate per affrontare i problemi realizzando un efficace quadro giuridico per l’economia».
Intanto la Santa Sede dice sì alla depenalizzazione dell’omosessualità e no alle nozze gay, mentre il ministro vaticano della Vita, Fisichella presenta oggi il documento «Dignità della persona» sui temi più spinosi della bioetica. «La vita umana va difesa dal concepimento alla sua fine naturale - ribadisce il Vaticano -. Il progresso scientifico rischia di discriminare e opprimere i più deboli, come i feti e gli embrioni».

© Copyright La Stampa, 12 dicembre 2008

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