sabato 20 dicembre 2008
Se Gad Lerner si procurasse una pupilla meno irritata (Rondoni)
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SENSO CRITICO E SGUARDO PROFONDO, SE NO È POLEMICA DOZZINALE
Se Gad Lerner si procurasse una pupilla meno irritata
DAVIDE RONDONI
Gad Lerner è una persona intelligente e, dietro un tratto a volte spigoloso, è uomo capace di finezza e affabilità.
Lo so per esperienza personale. E dunque so di rivolgermi a un interlocutore che può comprendere le mie ragioni squisitamente laiche nel manifestare un poco di disagio di fronte al suo lungo e astioso pezzo di ieri su La Repubblica contro il Papa e la Chiesa cattolica.
Per quanto, infatti, io comprenda che su certi giornali il 'tiro' contro la Chiesa può far parte di una specie di strategia di vendita o forse di resistenza sul mercato, da talune firme mi aspetterei più rispetto, o almeno meno livore.
Arthur Rimbaud, con grande ironia, chiedeva al demonio stesso una 'pupilla meno irritata' e meno rancore.
Credo, più modestamente, di poterlo chiedere anche 'all’infedele' Gad.
Prendendo spunto da molti ed eterogenei fatti, Lerner tratteggia quella che chiama una 'offensiva neodogmatica'. D’accordo, laica attenzione ai termini e al loro significato imporrebbe intender bene cosa sono i dogmi e quanto c’entrano o meno con ciò di cui si parla, ma la verve giornalistica e la propensione agli slogan la posso comprendere. Meno posso, da parte di un giornalista di lungo corso e di grandi responsabilità, comprendere la tendenza ad ammucchiare fatti, citazioni a effetto, e situazioni disparate per costruire un ritratto della Chiesa a tinte così fosche.
Un esercizio che all’improvviso, nelle ultime settimane, sembra essere diventato quasi uno sport un po’ troppo praticato.
Inanellando fatti che vanno dalle polemiche in Spagna contro l’indottrinamento di Stato, sul cui pericolo è in atto un dibattito intellettuale interessante, a scritti del Papa , fino alle recente reazioni alle dichiarazioni di Fini, Lerner accusa il 'tono violento' della Chiesa e di Benedetto XVI.
Sul tono 'violento' di Benedetto XVI verrebbe quasi da ridere. O viene il sospetto che il Papa è 'violento' se non è d’accordo con Lerner.
Inoltre, i lettori di Avvenire e di altri giornali possono aver visto come le reazioni di storici ed esperti alla grossolana affermazione di Fini circa la Chiesa e le leggi razziali fossero pacate ma ferme nel richiamare il valore dei documenti, e tutt’altro che violente. Si tratta di un dibattito storico ricco e complesso, dove nessuno né i cattolici né gli ebrei, è esente dalle luci e dalle ombre della storia, ma a cui certo né le battute stravaganti di politici né le citazioni estrapolate portano gran contributo. Difendersi da un’accusa che si ritiene ingiusta ed enormemente amplificata dai media, come hanno fatto studiosi di storia della Chiesa non è 'un’offensiva' ma contribuire a stabilire la verità.
A riguardo delle polemiche spagnole su varie e ripetute discutibili iniziative del governo laicista (dalla cancellazione dei nomi 'padre e madre' alle abolizioni di ricorrenze e feste tradizionali fino al permesso di adozioni a coppie gay) credo che la discussione su queste iniziative dello Stato da parte di organismi sociali (e la Chiesa è anche questo) sia da vedere come un contributo alla democrazia. Se nessuno discute su quanto fa uno Stato in campi rilevanti della vita delle persone, significa che si è in una forma, per quanto subdola, di totalitarismo.
Vale per la Russia di Putin come per l’America che fu di Bush, come per l’Italia o la Spagna.
Comprendo il disagio che la puntualità e l’assenza di complessi di inferiorità da parte della Chiesa può far insorgere in chi vede la presenza stessa della Chiesa come uno strano inganno. Non così la vedono milioni di cittadini in Italia.
Ed è anche per rispetto a loro che quando si affrontano certi temi sulla pubblica piazza dei media, gli slogans e la ricerca dell’effetto devono lasciare il posto a un più largo e profondo ragionare.
Slogans e la ricerca dell’effetto devono lasciare il posto a un ragionare profondo.
© Copyright Avvenire, 20 dicembre 2008
Bellissimo editoriale...
R.
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10 commenti:
Lerner è veramente incavolato per non usare un'altra parola... Beh, cavoli suoi!
Solo una cosa: dal punto di vista dottrinale non è cambiato nulla dai pontifcati di woytila a ratzinger. Perchè i preti che criticano apertamente il papa non creano una nuova chiesa e decidono le loro cose con i loro fedeli?
Mi chiedo come fanno, con quale ipocrisia celebrano la messa dicendo "in comunione con il nostro papa benedetto". A me verrebbe da rabbrividire dicendo certe cose davanti al Corpo di Gesù. A me danno fastidio più i sacerdoti ribelli che ostentano l'indipendenza che i giornalisti che criticano (sono liberi di farlo, per carità).
Marco
è una cosa che mi sono chiesta spesso, questa faccenda che pone Marco. E io l'ho posta anche a un interlocutore del cosiddetto dissenso che pontificava a sua volta non solo sui papi, ma anche sulla Trinità e svaporava anche sulla Resurrezione. "Come fai a recitare il Credo a Messa?" gli ho chiesto.
Ha alzato le spalle. Il problema è proprio la presenza del Corpo di Gesù che non è creduta. Questo è il punto. Ma non si ha il coraggio di dirlo perchè tanto varrebbe farsi protestanti. Ma un anonimo protestante europeo è meno chic (e meno intervistato) di un dissenziente cattolico apostolico romano. L'ambiguità di queste posizioni risale a molti anni fa.Sono posizioni che sono manna per certa parte politica e che vengono usate con grande solerzia e si fanno usare molto volentieri.
Anche il termine "comunità di base" ostentato con squillo di trombone è un espedinte poverino. Tutte le nostre comunità, le nostre parrocchie ,sono di base.
Lasciamo stare il profilo canonico che è inesistente.
Però la "comunità di base" di sinistra, diciamo fuori dai denti, ha un'antropologia superiore, un marchio di purezza e di fedeltà al vangelo. Gli altri sono zarucchi.
Non è ovviamente cambiato nulla dal punto di vista dottrinale tra il papato di GPII e quello di BXVI ma, da quello mediatico, altro che se le cose sono cambiate. Ed è cambiato anche il modo di comunicare le cose nella curia vaticana. Giusto o sbagliato che sia, i media che contano (tutti anticristiani) hanno percepito un cambiamento d'accento, se non di sostanza, nel papato e nel modo in cui questo viene presentato dagli stessi "gestori" curiali, regolandosi poi di conseguenza; e quello che passa all'uomo comune ( tutti noi) lo sappiamo bene cos'è. Al precedente osanna mediatico verso GPII ( alternato ad attacchi violenti ma brevi, perché l'immagine di GPII si è spesso conformata ai principi comunicativi "giusti") è subentrata la critica costante e stravolgente al nostro Papa di adesso.
Il complesso di inferiorità di certi cattolici emerge poi sempre di fronte a gente come Lerner, un inquietante nemico della Chiesa livoroso, feroce e mediaticamente potente. Non è vero che il personaggio sia così elegante e raffinato. La sua attività verso la fede e la Chiesa è sempre stata di una violenza inaudita, anche se mascherata dietro un certo charme, molte battute al veleno e condita dal sarcasmo di chi si sente dalla parte del potere mediatico che conta. Anche nella critica di Rondoni, in fondo blanda e in punta di piedi come si addice ad “Avvenire”, giornale "soft", si paga il tributo al "mostro sacro", comunque percepito come superiore per mezzi e importanza: persona intelligente, rispettabile, colta...
Ma leggiamo cosa ha detto Lerner, che so, in “Crociate. Il millennio dell’odio”. La violenza e intolleranza della Chiesa latina, date per scontate, vanno ben oltre il periodo “nero”( per Lerner) dei pellegrinaggi in armi della Cristianità occidentale. Sono, per Lerner, il paradigma di tutta la storia della Chiesa.
Mi sento di concordare al cento per cento con Paolo.
R.
wojtyla diceva e faceva sempre la cosa mediaticamente giusta.
per questo i media l'adoravano.
è più facile descrivere un papa che fa un giro in ferrari piuttosto che uno che parla di dio e di principi.
wojtyla ha accentrato su sè stesso l'attenzione dei media mentre la chiesa andava in rovina.
ora le conseguenze le paga il suo successore.
preghiamo per lui e ringraziamo dio per averlo fatto suo vicario.
Amici io non conosco Gad Lerner, per me è uno sconosciuto, non ho dunque letto il suo articolo con un anticipo di simpatia, antipatia,ossequiosa riverenza, perchè il personaggio sarebbe potente e influente.
Ebbene ho letto un mucchio di clichés, slogans ad effetto e anche falsità che solo una malafede oceanica, un odio staripante contro la Chiesa possono eventualmente spiegare.
Non varrebbe nemmeno la pena di controbattere, ma non posso non ridere davanti a questa affermazione:
Ma il tono virulento che ormai contraddistingue l' attuale pontificato - più politico che teologico - rivela tutta la sua debolezza..
Virulento?
Più politico che teologico?
Di chi sta parlando? di Benedetto XVI?
Del nostro Papa, grande teologo, uomo mite che con forza ma anche una grande mitezza sta guidando la Chiesa di Gesù Cristo?
Che sempre nei suoi discorsi parte da Cristo e ci riporta a Cristo?
Che rispolvera la memoria dei cattolici sulla dottrina della Chiesa?
Che arriva a toccare le coscienze , le menti, i cuori, dei cattolici e anche dei non cattolici?
Amici quando si arriva in una sola frase ad infilare due enormità simili, come si può dare credito ad un discorso che è tutto intriso di astio, odio, un odio così forte e plateale che arriva persino a strumentalizzare al suo servizio persone che si sarebbero espresse contro il Papa!
Ho l`impressione che in tanti si erano detti che quest`anno avrebbe segnato la fine della luna di miele fra il Papa e i cattolici, il viaggio negli USA, in Australia, il viaggio in Francia, sarebbero state le occasioni sperate per inchiodare il vecchio Papa .
E beh no !! Anzi, ovunque il Papa è stato accolto con affetto e ascoltato con attenzione.
Il viaggio negli Stati Uniti e quello tanto atteso in Francia sono stati coronati da successo, un successo che si potrebbe definire un trionfo.
Allora Gad Lerner può continuare la sua crociata per i lettori di Repubblica e per chi vuole ascoltarlo.
Confido nell`intelligenza di chi lo legge.
Gad lerner è un nemico giurato di Ratzinger mi ricordo di una volta durante il conclave, che sperava che non fosse Ratzinger il nuovo Papa questo disse ! Per cui di che stupirci? Ringraziando Dio che ne sa molto più di noi poveri esseri umani e più di Gad lerner, Ratzinger è ora Benedetto XVI ed io prego perchè questo dono Immenso di Dio ci accompagni per lunghissimo tempo.
Vorrei solo aggiungere che l`entusiasmo con il quale Benedetto XVI è stato accolto ovunque nei suoi viaggi all`estero, l`attenzione e il rispetto con il quale è stato accolto e ascoltato dall`élite intellettuale francese, l`affetto che i cattolici francesi gli hanno mostrato, hanno dovuto veramente indisporre chi sperava in un insuccesso sul quale potere in seguito ricamare editoriali ad hoc .
Si direbbe veramente che certe persone non arrivano a mandar giù l`affetto che i cattolici testimoniano a Benedetto XVI, non sopportano il suo coraggio, la forza della sua fede, del suo Magistero, la profondità del suo pensiero forte e ancor meno sopportano che questo pensiero sia ascoltato e dia da riflettere.
Al momento dei bilanci di fine d`anno si agitano per gettare ombre sul Papato, per smorzare gli eventuali entusiasmi, vanno a cercare i soliti insoddisfatti a conferma delle loro tesi.
Tutti gli attacchi concentrici contro la Chiesa e più precisamente contro il Papa che stanno avendo luogo su una certa stampa, potrebbero anche essere letti attraverso questa chiave di lettura.
E' inutile prendersela coi giornalisti (spesso ignoranti) e i professori (presso presuntuosi). L'esempio da seguire sono gli evangelici e i cattolici vietnamiti o cinesi. E lasciare che i morti sepelliscano i morti. (Fra gli ultimi non pochi monsignori) Saluti, Eufemia
Io penso che più che l'entusiasmo con cui è stato accolto, farebbe riflettere come è cambiata l'opinione pubblica di quei paesi prima e dopo i viaggi del Papa.
Turchia: proteste e manifestazioni anti-visita prima, attestati di stima da parte dell'imam della moschea blu e del patriarca di costantinopoli poi.
USA: duri attacchi contro il Papa reo, a dire dei media, di aver avallato i preti pedofili prima, stima e soddisfazione delle stesse vittime per le tante parole spese contro gli abusi sui minori poi.
Francia: scetticismo verso un professore di teologia in un paese laico fino alle fondamenta prima, applausi e bagni di folla non solo a Lourdes ma anche a Parigi con apprezzamenti da parte degli intellettuali presenti al Collège des Bernardins poi.
Australia: previsioni catastrofiche sulla presenza di giovani alla GMG (ricordo un articolo su Repubblica in cui si diceva come fosse solo una occasione per arricchire i bordelli di Sydney) e altre polemiche sulla pedofilia in seno alla Chiesa, bagni di folla, stadi gremiti di giovani e nuovamente soddisfazione per le parole anti-pedofilia poi.
Come si nota, tutto sta nella onestà intellettuale di chi ascolta le parole del Papa. Quando uno strumento di comunicazione, per questioni economico/politiche si fa intermediatore distorto delle parole del Papa l'opinione segue la stortura. Quando ci si interessa, si legge, ci si informa per conto proprio, si ascolta dalla viva voce del papa un discorso, l'intermediario ha ben pochi margini di attendibilità.
Questo accade anche in Italia, dove chi segue Repubblica e Corriere come fonti attendibili ha una visione distorta della realtà delle parole pronunciate.
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