venerdì 19 dicembre 2008

Intervento della Santa Sede sulla Dichiarazione su diritti umani orientamento sessuale e identità di genere (Osservatore Romano)


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Alla 63ª sessione dell'Assemblea Generale dell'Onu

Intervento della Santa Sede sulla Dichiarazione su diritti umani orientamento sessuale e identità di genere

Il 18 dicembre, la Delegazione della Santa Sede ha pronunciato l'unito intervento alla 63ª sessione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite in relazione a una Dichiarazione su diritti umani, orientamento sessuale e identità di genere, promossa dalla Presidenza francese dell'Unione europea.

La Santa Sede apprezza gli sforzi fatti nella Dichiarazione sui diritti umani, orientamento sessuale e identità di genere - presentata all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 18 Dicembre 2008 - per condannare ogni forma di violenza nei confronti di persone omosessuali, come pure per spingere gli Stati a prendere tutte le misure necessarie per metter fine a tutte le pene criminali contro di esse.
Allo stesso tempo, la Santa Sede osserva che la formulazione di questa Dichiarazione va ben al di là dell'intento sopra indicato e da essa condiviso.
In particolare, le categorie "orientamento sessuale" e "identità di genere", usate nel testo, non trovano riconoscimento o chiara e condivisa definizione nel diritto internazionale. Se esse dovessero essere prese in considerazione nella proclamazione e nella traduzione in pratica dei diritti fondamentali, sarebbero causa di una grave incertezza giuridica, come pure verrebbero a minare l'abilità degli Stati ad aderire e ad attuare nuove e già esistenti convenzioni e standard sui diritti umani.
Nonostante la Dichiarazione giustamente condanni tutte le forme di violenza contro le persone omosessuali e affermi il dovere di proteggerle da esse, il documento, considerato nella sua interezza, va al di là di questo obiettivo e suscita invece incertezza nel diritto e mette in questione le norme esistenti sui diritti umani.
La Santa Sede continua a sostenere che ogni segno di ingiusta discriminazione nei confronti delle persone omosessuali dev'essere evitato, e esorta gli Stati a metter fine alle pene criminali contro di esse.

(©L'Osservatore Romano - 20 dicembre 2008)

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