domenica 15 febbraio 2009
Mons. Babini scrive ad Avvenire: su Eluana preso a pesci in faccia il popolo cristiano e le sue certezze. I vescovi parlano in politichese...
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la lettera
Babini: preso a pesci in faccia il popolo cristiano e le sue certezze
Il vescovo emerito di Grosseto: un dibattito che ha visto troppi interventi in politichese. La gente comune ha finito con il capire poco
DI GIACOMO BABINI*
Caro Direttore sono da anni un affezionato abbonato di ' Avvenire'. Dopo avere letto il suo intervento di giovedì 12 febbraio 2009, mi sento in dovere di esprimerle il mio punto di vista sulla questione Englaro, i cui protagonisti, esclusa evidentemente la povera Eluana, nei giorni passati hanno preso a pesci in faccia il popolo cristiano e le sue convinzioni profonde, frutto di secoli di evangelizzazione.
Di fronte a questo tentativo di demolizione concertato ed efficace, ho l’impressione che né il nostro cattolicesimo né il nostro giornale siano stati attivi e presenti come era necessario, dato la centralità del problema: chi va contro la vita va contro Dio. Io in questo tempo faccio il parroco di campagna e non ho fonti particolari di informazione né faccio ricerche particolari.
Seguo come tanti le notizie della stampa e della televisione, ma proprio per questo mi rendo conto di come il nostro popolo dovrebbe e vorrebbe essere informato, non dalle contraddizioni mediatiche, ma dalla Chiesa presente e autorevole, come potrebbero esserlo dagli insegnanti di religione cattolica per i giovani, e invece nulla o quasi.
Ci sono state è vero, qua e là veglie di preghiera, ma ci voleva ben altro.
Tranne i precisi pronunciamenti del Papa , al popolo cristiano non è arrivato nulla.
Il nostro giornale ha dedicato al caso tanto spazio, ma forse serviva di più qualche iniziativa culturale. Qualche giorno fa a Ballarò si dibatteva su questo argomento. C’era presente un vescovo al quale fu domandato esplicitamente se la morte di Eluana poteva chiamarsi ' eutanasia'.
Dall’insieme si capiva bene che quel vescovo era convinto che si trattasse di eutanasia, ma iniziò a parlare in politichese come tutti gli altri e alla fine non si capì nulla.
C’era al dibattito un personaggio che va per la maggiore e che da tempo fa parte di questa o di quella commissione nazionale, il quale si mise a spiegare come loro, i fautori dell’esecuzione della sentenza, erano per la cultura della vita. Fece un intervento lungo ed applaudito. Il povero uomo, in realtà, non ha capito che una cosa è la vita e altra cosa è la qualità della vita.
C’era anche la portavoce di un partito, la quale espresse il suo scandalo per i rozzi interventi al senato nei confronti della Costituzione e del capo dello Stato. Nessuno le disse che essere rozzi è maleducazione, ma essere ipocriti nel senso che si fa finta di non sapere la verità, è qualcosa di peggio.
Ma la Costituzione forse è diventata più importante dei comandamenti di Dio? Siamo stati per 50 anni genuflessi di fronte al termine ' resistenza' e ora sull’altare ci mettiamo il termine ' costituzione'?
Un’ultima osservazione per ritornare al suo editoriale di oggi. Se capitasse, come è capitato tante volte, che in un incidente automobilistico una povera figliola o un povero figliolo rimanessero segnati per sempre nel loro fisico, certo sarebbe un grande dolore per i familiari. Ma se il padre o la madre in un caso simile, (ora non parlo del caso Englaro ma di un caso che conosco io solo) perdesse la testa e cercasse complicità a destra e a manca pur di togliere la figlia o il figlio sofferente, alle suore che lo curano con amore, per consegnarlo ai monatti, e poi aggiungesse anche che non perdona le suore che hanno messo le mani nel corpo del loro congiunto, non ci vorrebbe molto a capire che avrebbe perso la testa.
In questi casi la carità cristiana, anzi Gesù stesso, insegna che dobbiamo dirgli lo sbaglio che sta facendo, una volta, due volte. Se non ascolta, dobbiamo dirlo alla Comunità. Se neanche la comunità capisce vuol dire che hanno perso la testa l’uno e gli altri insieme e non rimane che pregare il buon Dio che gliela faccia ritrovare. Intendo dire, infine, che resta intatto il dovere di affrontare le avversità con il coraggio necessario. Costi quel che costi.
* Vescovo emerito di Grosseto
© Copyright Avvenire, 15 febbraio 2009
Che dire? Nulla...ha gia' detto tutto Mons. Babini.
R.
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32 commenti:
Grazie a Mons. Babini ce ne fossero come lui!
Mi fanno ribrezzo i sacerdoti, vescovi e cardinali che invece di abbracciare e difendere come dovrebbero gli insegnamenti di Cristo, si adeguano al politicamente corretto per come ho già detto, guadagnarsi un pò di popolarità sui giornaloni oppure per in nome di un falso progresso andare deliberatamente contro il magistero del Pontefice. E' stato triste vedere anche in questi giorni, come la stamapa cattolica si fosse ritirata in un grande letargo.
l'importante è che non vengano presi a pesci in faccia i cristiani... degli altri non importa
Non mi pare il caso di fare le vittime con tutti i media schierati da una parte sola...
R.
Cara Raffaella a proposito del caso Englaro, vorrei segnalarti sul Corriere di oggi delle dichiarazioni interessanti del padre di Eluana, sulla prossima fondazione Eluana appunto. Chi è che voleva il silenzio? Chi è che non voleva più parlare?
Vorrei segnalarti Raffaella l'intervista del Prof. Paolo Becchi sul Giornale.
Davvero interessante...
Antonio
Grazie Antonio :-)
R.
adesso ogni volta che englaro farà qualcosa ci sarà sempre qualcuno che rinfaccerà? non è un gran mestiere questo
Credevo che avesse deciso di vivere in privato il suo dolore.
Mi rendo conto che i propositi sono durati poco.
Ne prendiamo atto...tutto qui!
R.
a me sembra che sia più fare la vittima il lamentarsi continuamente dei giornali schierati
Qui non si tratta di mestiere. Qui si tratta di prendere atto che come dice Raffaella, l'isolamento per rimanere con il proprio dolore che dovrebbe essere una cosa sacrosanta è durato da natale a S. Stefano cioè soltanto il tempo di invitare a cena i giornalisti e seppellire la povera Eluana. Per il resto, ognuno fa quello che vuole.
I giornali schierati fanno il loro mestiere ma, lo fanno non per l'informazione ma, solo per manifestare con la loro ideologia risentimento ed attaccare che la pensa diversamente. Questa non è informazione
la presa d'atto è silenziosa. voi rinfacciate. c'è una bella differenza
La presa d'atto e' silenziosa?
Oh!
R.
E chi lo dice? Tutta questa triste storia doveva secondo me rimanere nel privato. Si è scelto di farla diventare di dominio pubblico adesso se ne discute. Dov'è il problema?
Inviterei mons. Babini a mostrare più rispetto nei confronti della resistenza e della Costituzione,che è costata tanto sangue ed alla quale hanno dato il loro apporto tanti cattolici.
Francamente caro Raffaele non trovo che vi sia stata mancanza di rispetto da parte di mons. Babini.
Ha detto semplicemente quello che ogni Vescovo dovrebbe dire ,e cioè che non si può anteporre la Costituzione(e in genere la Legge positiva degli uomini) a Dio.
La nostra Costituzione poi tra l'altro in questa vicenda è stata trattata con i piedi da vari suoi strenui difensori.
Antonio
Caro Raffaele, anche questa volta ha perso un'ottima occasione per stare zitto!!!
Io invitereri invece a molti vescovi e cardinali, di parlare meno secondo il politicamente e mediaticamente corretto e molto molto di più degli insegnamenti di Cristo se ne sono ancora capaci.
in un paese laico la costituzione viene anche prima di Dio. ci sono anche gli atei, che vi piaccia o no.
E allora, caro anonimo, vada a far compagnia ai suoi simili e lasci perdere questo blog che non è per Lei!!!
lei spera di migliorare le cose col suo atteggiamento?
gianni
primo io non sono ateo. secondo io credo di aver diritto quanto lei di visitare questo blog.
gianni
Non litigate, mi raccomando!!
C'e' posto per tutti.
R.
farò del mio meglio. grazie raffaella
:o))
gianni
"sui simili"...ma che razza di modo di pensare....
gianni
Ti chiedo scusa, Raffaella!!!
E comunque, caro Gianni, un conto è visitare un blog..., un altro parteciparvi!...
A buon intenditor...
allora diciamo che ho anche il diritto di parteciparvi. mi sembra chiaro
gianni
E va bene, caro Gianni…
Però, penso converrà con me che fare affermazioni come queste:
“in un paese laico la costituzione viene anche prima di Dio. ci sono anche gli atei, che vi piaccia o no.”
… è un po’ come andare a cantare “faccetta nera” in una sede della CGIL e pretendere che nessuno reagisca!...
Cordialmente.
Raffaella, non è che ci si possa scambiare gli Emeriti tra una Diocesi e l'altra? Magari a Grosseto sarebbero felici di un Emerito che si ritiene sapiente, ma a Milano ci starebbe proprio bene un Emerito Parroco di campagna.
mi pare che monsignor Babini si rivolga ad Avvenire, il giornale dei vescovi italiani, non a Repubblica nè al Corriere della Sera e si riferisca in primis all'atteggiamento degli uomini di Chiesa (allude soprattutto ad un vescovo ospite di Ballarò). Poi l'amarezza forse lo porta oltre, ma non credo volesse mancare di rispetto nè alla Costituzione nè alla resistenza. Su cosa sia più lecito per un laico si può discutere finchè si vuole, anche se disastri di stato del passato consiglierebbero di dare spazio anche alla propria coscienza, ma mi pare che senza ombra di dubbio per un successore degli apostoli al primo posto dovrebbe esserci Dio, altrimenti che differenza c'è tra lui e un qualunque altro cittadino del mondo? Non sapevo che i vescovi al momento dell'ordinazione giurassero sulla Costituzione del proprio paese. Un pò come la chiesa ufficiale cinese, insomma...
Caro Gianni,anche in uno stato laico il Vescovo deve parlare non secondo la Legge ma secondo il Vangelo.
Tutti ricordano Gesù che dice "date a Cesare",nessuno però ricorda che bisogna:
"obbedire a Dio piuttosto che agli uomini".
Saluti,Antonio
Ecco un altro esempio del "mancato" dialogo tra credenti e non...
Per tutti un illuminante e profetico articolo di Enzo Bianchi: "vivere e morire secondo il Vangelo"...
Meditate gente, meditate....!!!!
http://www.monasterodibose.it/index.php/content/view/2800/26/lang,it/
io sono convinto che se tutte le persone seguissero gli insegnamenti del vangelo non ci sarebbe nenache bisogno di una costituzione e di tutte le altre leggi. purtroppo non è così. ci sono tanti tipi di morali in una nazione, tanti tipi di sensibilità, e per garantirli tutti, ripeto tutti, lo stato laico deve mettere le sue leggi al di sopra di tutto. poi è chiaro che ognuno di noi possa e debba comportarsi secondo la sua fede. ognuno di noi può mettere la fede al di sopra di tutto. lo stato non può farlo.
gianni
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