venerdì 20 marzo 2009

Il Papa: «Non lasciatevi affascinare da false glorie e da falsi ideali» (Giansoldati)


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La curiosità: Chantal, la first lady cotonata soccorsa da Papa Ratzinger :-)

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IL PAPA IN CAMERUN ED ANGOLA: I VIDEO, I PODCAST E LE FOTO

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Polemiche in Europa per le parole del Papa. Ma i dati rivelano che la posizione della Chiesa è condivisa da molti e risulta vincente

Il Papa: "In presenza di sofferenze atroci, noi ci sentiamo sprovveduti e non troviamo le parole giuste. Davanti ad un fratello o una sorella immerso nel mistero della Croce, il silenzio rispettoso e compassionevole, la nostra presenza sostenuta dalla preghiera, un gesto di tenerezza e di conforto, uno sguardo, un sorriso, possono fare più che tanti discorsi" (Discorso ai malati)

Chiesa ed aids: Giovanni Paolo II l'aveva già detto, e tante tante volte... (Cantuale Antonianum)

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«Africa in pericolo, è invasa dalle multinazionali»

Il Papa all’Islam: «La vera religione è contro la violenza». Berlusconi: «Sull’Aids è coerente con il suo ruolo»

dal nostro inviato
FRANCA GIANSOLDATI

YAOUNDE’ (Camerun) - L’Africa «è in pericolo». Da una parte le mani delle multinazionali, dall’altra una classe politica debole che si fa facilmente corrompere. E’ come se fosse sbranata da belve, spolpata delle sue risorse naturali a beneficio di pochi, anzi, di pochissimi. Lo stadio di Yaoundè trabocca di gente, gli spalti sono pieni, in 50 mila quelli che hanno trovato posto alla messa papale ma potrebbero essere molti di più ad osservare la moltitudine restata fuori, impacchettata dietro le transenne nel grande spiazzo di terra rossa.
C’è chi ha camminato tutta la notte per vedere il Mbvamba, il saggio, dal maxischermo ultimo modello che fa a pugni con la miseria circostante. Benedetto XVI no-global non riesce a tacere davanti ai problemi sociali. In questa sua battaglia trova pure l’appoggio dei musulmani camerunensi che gli assicurano: contro la povertà e l’emarginazione «non si senta solo», le grandi religioni, quelle che rifiutano la violenza, coopereranno tra loro. «La vera religione - ha replicato il Papa - rifiuta tutte le forme di violenza e totalitarismo, non solo per principi di fede ma anche in base alla retta ragione».
Il colpo d’occhio cattura.
Macchie di colori sgargianti, canti ritmati e cenni di danza ma la liturgia è rigorosamente sotto controllo; con questo Papa non si vedono più gli eccessi folcloristici di tante messe africane celebrate a suo tempo da Wojtyla.
Ai cattolici Papa Ratzinger si rivolge, puntando l’indice.
«Non lasciatevi affascinare da false glorie e da falsi ideali. In questo tempo in cui tante persone senza scrupoli cercano di imporre il regno del denaro disprezzando i più indigenti, voi dovete essere molto attenti».
All’episcopato dell’intero continente, invece, affida un compito importante, riflettere sui contenuti di un documento che farà discutere, preparato in vista del prossimo sinodo sull’Africa. Si tratta di una analisi al vetriolo sui problemi sociali e morali più urgenti, incluso le sfide alle quali la Chiesa è chiamata a far fronte. Il tempo stringe e bisogna adeguarsi. Il tessuto tradizionale si sta disgregando, le sette avanzano così come, in certe zone, l’Islam radicale, ci sono forze internazionali che sfruttano la miseria per fomentare guerre, per vendere più armi, sostenendo poteri politici antidemocratici e assicurarsi come «contropartita dei vantaggi economici», a cominciare dallo sfruttamento delle risorse, all’aquisizione di mercati importanti, finendo con «destabilizzare» intere nazioni. Ai cattolici chiede coerenza e coraggio. E’ chiaro che la globalizzazione selvaggia non piace a Ratzinger.
«Le società rischiano di essere deturpate dalla logica dell’economia mondiale a scapito di ciò che costruisce la persona umana, cioè il meglio delle tradizioni locali e della nostra fede». Nell’elenco non mancano i danni della crisi finanziaria mondiale. La situazione del continente è destinata solo a peggiorare, aumenteranno i disoccupati, l’emigrazione clandestina, farà diminuire il capitale straniero. Anche nella terza giornata di viaggio il tema dell’Aids fa capolino, anche se le polemiche internazionali non lo sfiorano minimamente. Tira dritto. In questo momento il Papa è concentrato sui problemi dell'Africa, fa sapere padre Lombardi, biasimando la «dicotomia emersa tra quello che succede qui e quello di cui si parla all'estero». Il riferimento è alla bufera sull’uso dei profilattici che ha finito per far discutere persino il governo italiano. Chiamato a un commento, Berlusconi lo ha difeso con un: «Ciascuno svolge la sua missione ed è coerente con il suo ruolo». «Contro il Papa c’è la “manina” di qualche massoneria internazionale - rimarca Casini, leader dell’Udc -. Sono convinto che le reazioni ad altissimi livelli europei siano manipolate». Mentre Bossi, più caustico: «L'Aids e' diffuso in Africa e l'uso del preservativo aiuta ad evitarlo. Forse il Papa non tiene conto della realtà locale». La linea della Chiesa - di massimo impegno verso i malati, ma di condanna al condom ritenuto non utile a contenere il contagio perchè non fa altro che alimentare il liberalismo sessuale - emerge chiaramente durante il commovente incontro con un gruppo di malati in un centro di recupero per handicappati fondato dal cardinale canadese Leger. «Voi sapete di non essere soli nella vostra sofferenza, perché Cristo stesso è solidale con coloro che soffrono. Egli rivela ai malati e agli infermi il posto che essi hanno nel cuore di Dio e nella società». Sieropositivi compresi.

© Copyright Il Messaggero, 20 marzo 2009 consultabile online anche qui.

Mah...
R.

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