venerdì 19 giugno 2009
Padre Gumpel fa un altro bel "regalo" al Papa in occasione dell'Anno Sacerdotale: "Ebrei ricattano Ratzinger"
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Direi di prendere le seguenti dichiarazioni con le molle, le pinze e le forcine perche' Gumpel non e' nuovo a queste "sparate" che rappresentano, a mio avviso, un tentativo (maldestro peraltro) di forzare la mano del Santo Padre.
Padre Gumpel, in tal senso, si comporta esattamente come chi critica.
Vorrei, pero', farvi notare un dato choccante, sconvolgente e poco edificante: in due giorni Benedetto XVI ha ricevuto "tre straordinari regali" da due cardinali e da un sacerdote gesuita.
Bravi...ottimo esordio per l'Anno Sacerdotale.
Richiamo l'omelia del Papa, soprattutto nel passaggio sui Pastori e le pecore...
R.
Pio XII/ Postulatore beatificazione: Ebrei ricattano Ratzinger
Gumpel: Mi auguro che firmi presto decreto
Papa Benedetto XVI "ha una grande ammirazione" per Pio XII, secondo il relatore della causa di beatificazione di Papa Pacelli, "anche per quello che egli fece e favore degli ebrei", e "non ha nulla contro la causa".
Papa Ratzinger, tuttavia, non firma ancora il decreto sulle eroiche virtù di Pio XII - nonostante la Congregazione per la causa dei santi abbia approvato in via definitiva la 'positio' ormai più di due anni fa (8 maggio 2007), perché "è impressionato dai diversi incontri che ha avuto con i membri di alcune organizzazioni ebraiche", come l'Anti defamation league, "che gli dicono chiaro e tondo che se fa una minima cosa a favore della causa di Pio XII i rapporti tra la Chiesa e gli ebrei sono definitivamente e permanentemente compromessi".
Padre Peter Gumpel, intervenuto ad una tavola rotonda su Pio XII presso la libreria della Congregazione della Propaganda della fede vicino a piazza di Spagna, a Roma, sostiene che, se contro Pio XII si scaglia una "pubblicistica sensazonalistica" caratterizzata da "ideologie anticattoliche", sta ormai emergendo una condivisa interpretazione sui meriti di Pacelli di fronte alla Shoah. "Mi auguro che Sua Santità si renda conto che le cose stanno cambiando e firmi il decreto", ha detto il gesuita. "Da storico, però, voglio vedere fatti, fatti, fatti".
Gumpel, che ha sottolineato come "non tutti gli ebrei" sono contrari alla causa di Pio XII, ha però criticato senza mezzi termini gli ambienti ebraici contrari a Pacelli santo. "Queste persone si convertiranno? Riusciremo a far capire loro che sbagliano?", si è domandato il relatore. Al proposito, la didascalia su Pio XII al memoriale della shoah di Gerusalemme, lo Yad Vashem, secondo Gumpel è "vergognosa". "Promuovere migliori rapporti tra la Chiesa e gli ebrei è ottimo, ma la riconciliazione deve avvenire dalle due parti". Il gesuita ha poi risposto ad una domanda sulla commissione che il Papa avrebbe costituito per compiere un supplemento di istruttoria sulla causa di beatificazione di Pio XII dopo i tre livelli di approvazione da parte della Congregazione per la causa dei santi (gli storici, i teologi e i vescovi e cardinali). Lavoro di approfondimento affidato al domenicano Ambrosius Eszer dello stesso dicastero vaticano. "La cosiddetta commissione è circondata da mistero", secondo Gumpel. "Eszer è cento per cento a favore della causa. Non esistono dubbi sulla 'positio'".
I tredici cardinali e vescovi che hanno dato il via libera alla causa di Pacelli due anni fa "all'unanimità", del resto, rappresentano "una decisione a livello molto più alto di Eszer, e il suo compito non è mettere in dubbio quello che hanno fatto i vescovi e cardinali, ma rispondere ai recenti attacchi". Quanto al miracolo necessario alla beatificazione - da esaminare dopo la firma di Ratzinger - "abbiamo prove di presunti miracoli", ha detto Gumpel, "non sono medico, ma mi dicono che valgono". Gumpel ha parlato dei ricordi personali di quando, a sei anni, conobbe Papa Pio XII grazie ai contatti di suo nonno, un diplomatico tedesco che aveva rapporti con l'allora nunzio Pacelli in Baviera. "Ho conosciuto anche i Papi seguenti, a parte Giovanni Paolo I che ha regnato per soli 33 giorni. Tutte grandi personalità, magari santi. Ma nessuno mi ha colpito tanto come Pio XII per l'amabilità, la semplicità, l'evidente spiritualità che emanava da tutta la sua persona". "Sono certo - ha detto il relatore - che presto o tardi si arriverà a Pacelli beato e santo".
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4 commenti:
Cara Raffaella, Padre Gumpel ha i suoi metodi, però non credere che dica molte "eresie". Credo piuttosto che la questione Pio XII sia fondamentale anche per ridare valore ad un modello ecclesiale che è ancora un tabù. E' vero che le sue frasi possono prestarsi ad equivoci, ma sono certo che la sua espressione intendeva denunciare qualcosa che altri non possono fare. Se nessuno parla le cose non si muovono. Il fatto che il Papa sia "impressionato" non significa che non sia libero di fare le sue scelte, bensì che deve considerare anche le pressioni esterne. E con quanta tristezza lo possiamo solo immaginare. Il Papa è un uomo buono, mite e saggio e siamo tutti nelle sue mani. Padre Gumpel è forse esasperato dalle menzogne quotidiane, va anche compreso, sebbene a volte una parola in meno...
Ho scritto un articolo in merito, mi piacerebbe se lo leggessi.
Un abbraccio,
Francesco
Ciao Francesco, grazie per il post :-)
Non giudico il merito delle parole di Gumpel perche' non conosco il suo lavoro da vicino.
Cio' che contesto e' il momento inopportuno: sembra che faccia apposta a scegliere i giorni meno adatti per esternare.
C'e' tempo e momento per tutto...
Vado a leggere il tuo articolo...
:-))
R.
Per la questione su PIO XII si dovrebbe urgentemente riscoprire, valorizzare e divulgare la vicenda del rabbino capo di Roma di quel tempo, Israel Zolli. Egli al termine del conflitto si convertì al Cattolicesimo e assunse nel Battesimo il nome di Eugenio in segno di amicizia e gratitudine per ciò che il Papa fece per gli Ebrei di Roma in particolare. ISRAEL EUGENIO ZOLLI!!! Ricordiamolo e studiamolo il più possibile!
Purtroppo padre Gumpel era stato invitato a parlare della situazione della causa di beatificazione in occasione degli incontri organizzati dalla Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli. Puoi leggere qui l'avviso di Fides:
http://www.fides.org/aree/news/newsdet.php?idnews=31236&lan=ita
Quindi se lo si invita a esprimere la sua lui deve dire qual è la situazione della causa di beatificazione e spiegare i motivi per cui giace ancora senza esito.
Il problema è che anche oggi che inizia l'Anno Sacerdotale, la figura di Pio XII è fondamentale. Pensiamo alla Mediator Dei. Pio XII è stato certamente fonte d'ispirazione per il Papa per l'indizione di questo anno sacerdotale.
Purtroppo i giornali sono attenti a segnalare soltanto ciò che sfiora il mondo ebraico. Non a caso solo "il Giornale" non ha ravvisato toni polemici nella questione. E questo perchè Andrea Tornielli segue con attenzione i fatti e sa perfettamente che l'ostilità ebraica è enorme.
Capisco comunque la tua preoccupazione.
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