domenica 8 febbraio 2009

Il Papa: «La vita va difesa anche nel mistero della sofferenza» (Bobbio)


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«La vita va difesa anche nel mistero della sofferenza»

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nostro servizio

Alberto Bobbio

roma

Il Papa non cita Eluana Englaro nel messaggio per la Giornata del malato in programma martedì prossimo. Ma propone un ragionamento che vale per ogni caso e riafferma «l'assoluta e suprema dignità di ogni vita umana», anche quando «è debole ed è avvolta dal mistero della sofferenza». Il messaggio è dedicato in particolare alle sofferenze dei bambini, ma Benedetto XVI esprime la sua «vicinanza spirituale» a tutti coloro che soffrono. In Vaticano e tra i vescovi italiani la preoccupazione per la sorte della donna a cui da ieri sera non viene più dato più né cibo, né acqua, è molto grande.
È su questa vita che si spegne a poco a poco che s'intrecciano le riflessioni, mentre sono fuori dall'orizzonte delle preoccupazioni della Chiesa italiana e della Santa Sede sia lo scontro istituzionale, sia le polemiche politiche. Ne accenna solo il cardinale Javier Lozano Barragan, che in Vaticano si occupa della pastorale sanitaria, in un'intervista a una televisione: «Chiediamo al Signore che il presidente delle Repubblica possa riconsiderare, in dialogo con i giuristi, la maniera di conciliare con la Costituzione italiana questo decreto legge». Nessuno tra i vescovi italiani si fa illusioni sull'approvazione veloce di una legge che possa fermare il protocollo ormai in atto.
Così il cardinale Angelo Bagnasco, ieri nell'editoriale di «Avvenire», con parole di estrema tristezza non per Eluana, ma per il Paese, ha descritto un'Italia che sarà «più buia», perché una «cultura egemone» si è impossessata della vita e l'ha stravolta, e in serata al Tg1 ha rilevato che «qualunque gesto, qualunque decisione che sia nella direzione di salvare la vita umana di chiunque, certamente, è un atto auspicabile». Secondo il presidente della Cei, per molti Eluana «non risponde al criterio dell'efficienza che purtroppo alle volte nella nostra cultura è dominante».
Anche il cardinale Angelo Scola, Patriarca di Venezia, dopo aver chiesto una preghiera straordinaria per la vita di Eluana, ha osservato che «in una società tesa alla vita buona - tanto più in una società plurale che anche su tematiche brucianti come l'inizio e la fine della vita conosce un'accesa dialettica e un confronto serrato - è doveroso sostenere sempre il "favor vitae"». Poi ha spiegato che la vicenda di Eluana «non riguarda più solo lei, la sua mamma e il suo papà - del cui dolore noi abbiamo pieno rispetto e nella cui coscienza ovviamente ci guardiamo bene dall'entrare -, perché ha assunto una dimensione pubblica circa uno dei beni fondamentali della vita comune».
Il Patriarca ha aggiunto che, «finché esiste anche solo una minima frazione di dubbio che una persona sia viva, bisogna essere a favore della vita. L'alimentazione e l'idratazione non sono una terapia. Nessuno oggi può, in maniera scientifica e radicale, negare questo dato. Quindi per noi è doveroso che non si interrompano l'alimentazione e l'idratazione di Eluana». E ciò deve essere fatto per «affermare la dignità della persona», cosa che «non lede il diritto di nessuno».
Anche monsignor Mariano Crociata, segretario della Conferenza episcopale italiana, in un'intervista alla Radio Vaticana ha ribadito lo stesso concetto, rilevando che la Chiesa non può essere accusata di alcuna «ingerenza» negli affari interni di uno Stato: «Il nostro compito è dare le motivazioni, condividere i valori, poiché poi ciascuno, dove è chiamato a operare, traduca tutto questo in maniera adeguata». Ma ciò va fatto sempre tenendo presente che la vita è più importante dei «formalismi giuridici», aggiunge il predecessore di Crociata, monsignor Giuseppe Betori, oggi arcivescovo di Firenze.
Nella Messa per i quarant'anni della Comunità di Sant'Egidio, ieri sera ha denunciato che «una donna rischia di essere privata dell'esistenza in nome di un approccio ideologico alla vita». Betori ha negato che la visione della Chiesa sia arida e irrealistica: «Noi siamo i veri realisti, perché non accettiamo di chiamare morta una persona che ancora vive». E ha criticato coloro che lasciano morire una persona «per orientare in una certa direzione una legislazione».
L'invito che molti vescovi hanno fatto ieri è di non fermarsi a riflettere solo sui confini formali del diritto, sul tecnicismo di norme, protocolli, dispositivi e conflitti tra istituzioni. Ma di considerare dentro ogni ragionamento anche la vita di Eluana. Lo ha detto con grande chiarezza il cardinale vicario di Roma, Gaetano Vallini, che è un esperto giurista, invocando «norme conformi» anche «all'ordine morale oggettivo», cioè norme che «possano salvare la vita di una persona che non è in grado di difendersi da sola». Per Vallini sarebbe grave se l'Italia, «patria dei diritto», rinunciasse a «escogitare strumenti giuridici legittimi» per arrivare a questo risultato. Si tratta di un impegno «necessitato da una grande causa».

© Copyright Eco di Bergamo, 8 febbraio 2009

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Cara Raffaella,
ho scritto poco fa, per ringraziarti. Vedendo questo aggiornamento così utile, mi è venuto un timore: non è che se la povera Eluana morirà perché non le hanno dato da mangiare e da bere, sarà un altro caso Welby per gli eventuali funerali in Chiesa? Non si aprirà allora un nuovo attacco alla Chiesa?

Raffaella ha detto...

Non penso proprio!
Eluana non ha scelto di morire.
R.

Anonimo ha detto...

Il papà di Eluana afferma che la figlia aveva espresso questo desiderio. Ed è su questa presunta volontà espressa dalla figlia che l'Englaro padre sta conducendo la sua battaglia.

Raffaella ha detto...

Volonta' ricostruita...il punto e' proprio questo.
R.

euge ha detto...

Non c'è nessuno scritto della ragazza che provi questa sua volontà e proprio su questo aspetto che si cerca con gli ispettori e la magistratura di udine di fare chiarezza. Troppo facile basarsi su una volontà presunta!

Anonimo ha detto...

Certo, la presunta "volontà " di Eluana si basa su indizi dalle basi fragilissime. A proposito, fino a ieri non sapevo di un'avvenuta "mutazione" costituzionale: siamo in una repubblica presidenziale e parecchi di noi come me (convinti che per cambiare la Costituzione si dovesse seguire la procedura prevista dalla Carta stessa) non se ne erano accorti. Preghaimo per Eluana Buona domenica Carla

Anonimo ha detto...

i funerali penso saranno in forma privatissima.

Anonimo ha detto...

Penseremo ai funerali...
Ora continuiamo a pregare e sperare per la vita.