mercoledì 18 febbraio 2009

Tre teologi dissidenti invitati a scusarsi col Papa. O perderanno il posto


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Tre teologi dissidenti invitati a scusarsi col Papa. O perderanno il posto.

E' così complicato limitare gli effetti nefasti dell'anarchia? Oh no, basta volerlo.
Ed in questo, il vescovo di Ratisbona Mueller è da lodare. Certo, è lo stesso che ha già detto che, il giorno in cui i lefebvriani fossero regolarizzati, il loro seminario a Zaitzkofen (nella sua diocesi) dovrà essere smantellato... il che peraltro, più che spaventare la Fraternità, le fornirà argomenti per ottenere una struttura canonica più corazzata e "a prova di vescovo".
Ma nel caso di cui riferiamo, il vescovo si è comportanto a suo onore in modo fermo.
Tre "teologi" della sua diocesi (ma il titolo di teologo, ce l'hanno proprio tutti? son più numerosi degli agenti immobiliari...) hanno sottoscritto una petizione a difesa del Concilio Vaticano II dal contenuto piuttosto offensivo per il Papa. In conseguenza, il vescovo di Ratisbona ha scritto ai dissidenti una lettera dello scorso 9 febbraio, intimando loro un ultimatum di due settimane per comparire avanti a lui e in quella sede firmare un documento di scuse al Papa, fare professione di fede cattolica e prestare un giuramento di adesione al Magistero della Chiesa.
In difetto, sarà loro revocata la licenza di insegnare in istituti cattolici.
Vedremo la risposta degli interessati. Quale che sia, il vescovo ha già segnato un punto.

Fonte: Cathcon

Messainlatino.it

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Il direttore del seminario dei lefevbriani in Germania, Matthias Gaudron, ha detto in una popolare trasmissione televisva tedesca, che Williamson ha tempo fino a febbraio per ritrattare.Saluti, Eufemia
http://www.kath.net/detail.php?id=22145

Anonimo ha detto...

Da tradurre assolutamente: folle anticattolicesimo (e ancor più antiTradizione) dello Spiegel:

http://www.kreuz.net/article.8693.html


Siamo in piena caccia alle streghe..

Anonimo ha detto...

E' vero, Raffa, il Papa non pregò nella Moschea Blu; però , i media : perseverare diabolicum! Più della metà dei giornalisti che hanno commentato il programma della visita del Papa in Terra Santa, hanno già annunciato che "il papa pregherà nella moschea" in Giordania..

Raffaella ha detto...

Forse chi di dovere dovrebbe spiegare (prima e non dopo) che il Papa non prega in una moschea.

Grazie Eufemia, sei una fonte preziossima!
R.

Anonimo ha detto...

Avevo letto l'articolo di Kreuz net, ma mi sembra un po' troppo complottardo. E' vero che lo Spiegel ha un vaticanista che il nostro Politi in confronto è Disneyland, e che vuole fare il faro per tutti i progressisti, ma se non trovasse tanti vescovi e professori di teologia papofobi non s'allargherebbe più di tanto. Da quelle parti comanda il comitato centrale (nomen omen) della conferenza episcopale, forte dei finanziamenti pubblici. Ovviamente fa comodo, dopo la caduta del muro, indicare il papa come nemico pubblico n.1, e sentirsi buoni con poco sforzo. Saluti, Eufemia

Anonimo ha detto...

Scusate...
io non trovo scandaloso se il Papa prega in una moschea. Non è che lì il Signore non lo sente! La preghiera dei santi è continua e ovunque. Un Cristiano infatti deve pregare sempre e ovunque il Padre, per Gesù Cristo nostro Signore, nello Spirito Santo.
Tanto più c'è bisogno di pregare dove abbonda l'errore.

"Gesù le dice: «Credimi, donna, è giunto il momento in cui né su questo monte, né in Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate quel che non conoscete, noi adoriamo quello che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma è giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perché il Padre cerca tali adoratori. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità».
Gv 4, 21-24