domenica 7 dicembre 2008

Il Papa all'Angelus: la Chiesa alza la sua voce per i poveri e per quanti subiscono violazioni dei diritti (Radio Vaticana)


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Il Papa all'Angelus: la Chiesa alza la sua voce per i poveri e per quanti subiscono violazioni dei diritti. Ma la speranza cristiana va oltre la liberazione politica

La Chiesa leva la sua voce per tutti i poveri del mondo e per quanti vedono calpestati i loro diritti: è quanto ha affermato oggi il Papa all'Angelus in Piazza San Pietro ricordando che l'Avvento è un tempo di speranza. Nello stesso tempo - ha aggiunto - la speranza cristiana va oltre la legittima attesa di una liberazione sociale e politica. Quindi ha rivolto il suo pensiero al Patriarca Alessio II scomparso nei giorni scorsi. Il servizio di Sergio Centofanti.

Cristo è la “novità assoluta” della storia ed è “venuto ad abitare in mezzo a questa umanità decaduta per rinnovarla dall’interno”. Il Papa sottolinea che nell’Avvento “risuona un messaggio pieno di speranza, che invita ad alzare lo sguardo all’orizzonte ultimo, ma al tempo stesso a riconoscere nel presente i segni del Dio-con-noi”. Così "anche oggi - ha detto - si leva la voce della Chiesa" per annunciare una parola di consolazione, di salvezza e liberazione del popolo di Dio: "la sua tribolazione è compiuta":

"Per le popolazioni sfinite dalla miseria e dalla fame, per le schiere dei profughi, per quanti patiscono gravi e sistematiche violazioni dei loro diritti, la Chiesa si pone come sentinella sul monte alto della fede e annuncia: ‘Ecco il vostro Dio! Ecco il Signore Dio viene con potenza’(Is 40,11)".

“Questo annuncio profetico – ha detto il Papa - si è realizzato in Gesù Cristo” che “ha inaugurato un esodo non più solo terreno, storico, e come tale provvisorio, ma radicale e definitivo: il passaggio dal regno del male al regno di Dio, dal dominio del peccato e della morte a quello dell’amore e della vita”:

“Pertanto, la speranza cristiana va oltre la legittima attesa di una liberazione sociale e politica, perché ciò che Gesù ha iniziato è un’umanità nuova, che viene ‘da Dio’, ma al tempo stesso germoglia in questa nostra terra, nella misura in cui essa si lascia fecondare dallo Spirito del Signore. Si tratta perciò di entrare pienamente nella logica della fede: credere in Dio, nel suo disegno di salvezza, ed al tempo stesso impegnarsi per la costruzione del suo Regno. La giustizia e la pace, infatti, sono dono di Dio, ma richiedono uomini e donne che siano ‘terra buona’, pronta ad accogliere il buon seme della sua Parola”.

In questa prospettiva, la Vergine Maria “è la ‘via’ che Dio stesso si è preparata per venire nel mondo”:

“Con tutta la sua umiltà, Maria cammina alla testa del nuovo Israele nell’esodo da ogni esilio, da ogni oppressione, da ogni schiavitù morale e materiale, verso ’i nuovi cieli e la terra nuova, nei quali abita la giustizia’ (2 Pt 3,13). Alla sua materna intercessione affidiamo l’attesa di pace e di salvezza degli uomini del nostro tempo”.

Dopo la preghiera dell’Angelus Benedetto XVI ha ricordato la scomparsa nei giorni scorsi del Patriarca di Mosca e di tutte le Russie Alessio II:

Ci uniamo nella preghiera ai nostri fratelli ortodossi per raccomandare la sua anima alla bontà del Signore, affinché lo accolga nel suo Regno di luce e di pace”.

Il Papa ha poi ricordato che nel pomeriggio di giovedì prossimo, 11 dicembre, incontrerà nella Basilica di San Pietro gli universitari degli Atenei romani, al termine della Santa Messa che sarà presieduta dal cardinale vicario Agostino Vallini. Nell’occasione dell’Anno Paolino consegnerà ai giovani studenti la Lettera ai Romani dell’apostolo Paolo.

Ha quindi rivolto il suo saluto ai Chierici Mariani dell’Immacolata Concezione, che domani inizieranno il centenario della rinascita e della riforma della Congregazione invitandoli a rimanere sempre fedeli al loro carisma, e, in portoghese, ha espresso la sua vicinanza a quanti sono stati colpiti dalla catastrofe ambientale che ha provocato nei giorni scorsi numerose vittime nello Stato brasiliano di Santa Caterina. Infine, il suo saluto a tutti i pellegrini con un augurio per la Solennità di domani:

"A tutti auguro una buona domenica e una felice festa dell'Immacolata. Grazie!"

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