martedì 9 dicembre 2008

Il Papa: «Siate più solidali con i poveri e i disoccupati» (Giansoldati)


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Il Papa: «Siate più solidali con i poveri e i disoccupati»

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di FRANCA GIANSOLDATI

ROMA Il contrasto saltava all’occhio. Eccome. Mentre nelle vie dello shopping si consumava il frenetico rito natalizio all’insegna del consumismo, Papa Ratzinger in una Roma brulicante di turisti e scintillante di luci, faceva il suo ingresso in piazza di Spagna. Ma il suo primo pensiero per la festa dell’Immacolata quest’anno è andato immediatamente agli «ai nuclei familiari che stentano a far quadrare il bilancio e alle persone che non trovano occupazione o hanno perso un lavoro indispensabile per andare avanti», così come agli anziani soli, agli ammalati, agli immigrati che fanno fatica ad ambientarsi. La gente ascoltava dagli altoparlanti compressa come sardine dietro due lunghi serpentoni di transenne. Se nei giorni scorsi, all’udienza, parlando ad un gruppo di banchieri Benedetto XVI aveva esortato ad avere un surplus d’attenzione nei confronti del mondo produttivo e delle fasce deboli della popolazione, le più provate dalla recessione, ieri pomeriggio ha spronato i cristiani ad aprire la mano, ad andare incontro al prossimo. «Insegnaci, Maria, ad essere solidali con chi è in difficoltà, a colmare le sempre più vaste disparità sociali». Chino su un inginocchiatoio di velluto rosso ha pregato in silenzio. Come di consueto subito dopo ha letto la preghiera da lui composta. Sulla colonna della Madonna, fatta erigere da Pio IX davanti all’Ambasciata di Spagna, per ricordare il dogma dell’Immacolata, i pompieri avevano collocato una corona di fiori. In piazza c’era il mondo della politica capitolina, il sindaco Alemanno con la moglie Isabella Rauti, il presidente della Regione, Marrazzo, il sottosegretario Mantovano, il direttore dell’Osservatore, Vian e il cardinale vicario Vallini al quale, per tradizione, spetta il compito di dare il benvenuto al pontefice. Per la prima volta, da 16 anni in qua, non c’era Ruini, ormai in pensione. «Aiutaci a coltivare un più vivo senso del bene comune, del rispetto di ciò che è pubblico, spronaci a sentire la città – e più che mai questa nostra Città di Roma – come patrimonio di tutti, ed a fare ciascuno, con coscienza ed impegno, la nostra parte per costruire una società più giusta e solidale».
Al mattino, all’Angelus in piazza san Pietro, invece, ha proposto una riflessione sul tema del male. Il «peccato originale», una «evidenza schiacciante» nel mondo e tra gli uomini. L'esistenza di tanto male ha una spiegazione, deriva dal «dramma della libertà» che Dio, secondo la Genesi, ha lasciato ai suoi figli. Maria è stata la prescelta tra tutte le donne per indicare il cammino «verso la santità e la vittoria sul peccato».
Nel giorno dell’Immacolata, a sorpresa, sono arrivate le prime indiscrezioni del viaggio papale in Israele e Palestina. Un progetto tenacemente voluto dal Papa al quale il Vaticano sta lavorando nella speranza di ottenere le condizioni necessarie per farlo. Alla vigilia della riunione (in Vaticano) della delegazione mista per i negoziati relativi all’accordo economico con Israele, monsignor Fouad Twal fa sapere che il viaggio, se si farà, dovrebbe avvenire nel mese di maggio e «potrebbe allargarsi ad altre tappe», forse la Giordania. Il Patriarca di Gerusalemme dei Latini si lascia scappare che una delegazione del Patriarcato si recherà tra poco a Roma per la definizione di un programma di massima. «Suppongo che, come gli altri predecessori, il Papa cominci dalla Giordania che è anch'essa Terra Santa e dove c'è una grande comunità di cristiani che aspetta un gesto del Papa che dia alla popolazione il coraggio di andare avanti». Il Patriarca ne avrebbe già discusso col pontefice nei giorni scorsi, in occasione della consulta mondiale dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro.

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Una tradizione inaugurata quasi 150 anni fa

CITTA’ DEL VATICANO

La visita del Papa a piazza di Spagna è una tradizione che risale alla metà dell’Ottocento. L’8 dicembre 1857 l’inaugurazione della statua dell’Immacolata fu davvero solenne. Per l’occasione fu costruita davanti alla sede dell’Ambasciata di Spagna una tribuna da cui Pio IX attorniato dai cardinali, dalla corte, dal corpo diplomatico e dalla nobiltà romana si affacciò benedicente, mentre veniva scoperta la statua alla presenza di una grande folla e con l’ausilio di 220 pompieri. Da quel giorno è tradizione che, ogni 8 dicembre, in occasione della festa dell’Immacolata, i Vigili del Fuoco con una lunghissima scala raggiungano la sommità della colonna per ornare la statua della Vergine con una corona di fiori ed il Papa deponga dei fiori alla base accolto dal sindaco e dal cardinale vicario. La festa della Vergine Maria era celebrata sin dall’XI secolo, anche se fu Pio IX a promulgare il dogma l’8 dicembre 1854.

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