martedì 3 febbraio 2009

Benedetto XVI, i lefebvriani e gli ebrei. C'è chi ha tirato i fili per dividere i credenti (Il Tempo)


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Benedetto XVI, i lefebvriani e gli ebrei

C'è chi ha tirato i fili per dividere i credenti

Rocco Buttiglione

Non accenna a placarsi la tempesta del caso Williamson, causata dal vescovo della Fraternità S.Pio X (i lefebvriani) per il quale le camere a gas non ci sono mai state. Quelle affermazioni, che a suo tempo sono passate quasi inosservate, sono state rilanciate dopo che il Papa ha tolto la scomunica a tutti i lefebvriani dopo lo scisma provocato dal loro fondatore.

Le reazioni da parte di molti esponenti della comunità ebraica sono state violentissime.
È il caso di dissipare alcuni equivoci che si sono creati, forse non sempre del tutto in buona fede.

1) Il Papa ha annullato una sanzione canonica che gravava non solo su Williamson ma su tutta la comunità lebfevriana e che non aveva nulla a che fare con l'olocausto bensì con la rottura della disciplina ecclesiastica e della comunione ecclesiale realizzata da Lefebvre quando aveva ordinato dei vescovi senza il consenso del vescovo di Roma. Agli occhi della Chiesa di Roma, Williamson ha colpe in comune con tutti gli altri lefebvriani ed è soggetto a sanzioni canoniche insieme con tutti gli altri lefebvriani. Rimane, per esempio, sospeso a divinis. Aver tolto la scomunica non implica la fine del contenzioso fra i lefebvriani e Roma.

2) Esistono, poi, le personali opinioni di Williamson in materia di olocausto. Queste non solo stanno in flagrante contraddizione con quanto hanno detto Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, ma non sono nemmeno dottrina comune della Fraternità S.Pio X. Sono opinioni personali di Williamson.

3) Nessuno può sensatamente sostenere che le opinioni di Williamson siano in alcun modo legittimate per il fatto che è tolta la scomunica alla Fraternità.
L'incomprensione è stata favorita da chi non vuole la riconciliazione della fraternità S.Pio X con la Chiesa di Roma.

C'è una specie di alleanza di fatto fra la parte più integralista della fraternità e settori "progressisti" al fine di impedire la riconciliazione.

Rappresentanti della comunità ebraica sono stati in qualche modo strumentalizzati al fine di ottenere questo risultato o, almeno, al fine di far pagare al Papa un prezzo elevato per il suo gesto di misericordia. Ma perché tutta questa ostilità alla riconciliazione o anche solo al dialogo?

A sentire alcuni la Chiesa Cattolica può e deve dialogare con tutti, ma non con i lefebvriani. Perché?

Per capire bisogna fare un passo indietro e tornare all'origine dello scisma lefebvriano. La riforma liturgica voleva valorizzare le lingue moderne ma non bandire la lingua latina; voleva valorizzare la Sacra Scrittura ma, certo, non far perdere alla Messa la sua dimensione fondamentale di sacrificio sacramentale. Voleva segnare un progresso evolutivo nella storia millenaria della liturgia e non una rottura epocale.
Per molti l'adesione alle posizioni di Lefevre fu un modo per riaffermare la continuità della esperienza di fede della Chiesa, per rifiutare una lettura del Concilio che opponeva il Vaticano II a tutta la precedente storia della Chiesa.
Per altri, invece, ci fu la identificazione della sostanza della fede con le forme culturali di una epoca storica superata ed il tentativo di scomunicare qualunque innovazione come proveniente dal maligno.
Benedetto XVI sta cercando di ricondurre la Fraternità nella comunione della Chiesa Cattolica attraverso la verità sul Concilio che si colloca (come ogni Concilio) nella continuità della storia della Chiesa, come quello scriba del Vangelo che trae dal suo scrigno "cose vecchie e cose nuove".
Il tentativo naturalmente genera discussioni nella Chiesa Cattolica. Alcuni vogliono tenere fuori i lefebvriani perché, in cuor loro, vorrebbero fare del Concilio Ecumenico Vaticano II esattamente quello che i lefebvriani temono che sia e che invece non è: la fine del cattolicesimo e l'inizio di un nuovo cristianesimo. Vi sono discussioni anche nella Fraternità S.Pio X. Vi sono quelli che vogliono semplicemente la libertà di dire messa in latino e di confermare la fedeltà alla tradizione della Chiesa, e vi sono quelli che considerano inaccettabile che si dica messa nelle lingue moderne e che vorrebbero imbalsamare e mummificare la tradizione impedendole di confrontarsi creativamente con le sfide di un mondo che cambia.
Speriamo che il tumulto di questi giorni aiuti a fare chiarezza: fra la Chiesa Cattolica e i nostri "fratelli maggiori" ebrei, all'interno della Fraternità S.Pio X e fra questa ed il Papa, che ha pagato un prezzo molto alto per il suo gesto di perdono cristiano.

© Copyright Il Tempo, 3 febbraio 2009 consultabile online anche qui.

Bellissimo editoriale. Purtroppo non so chi l'ha scritto.
R.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Raffa, cara l 'estensore di questo articolo è Rocco Buttiglione.
Alessia

Raffaella ha detto...

Grazie Alessia :-)

Caterina63 ha detto...

Rappresentanti della comunità ebraica sono stati in qualche modo strumentalizzati al fine di ottenere questo risultato o, almeno, al fine di far pagare al Papa un prezzo elevato per il suo gesto di misericordia. Ma perché tutta questa ostilità alla riconciliazione o anche solo al dialogo?

A sentire alcuni la Chiesa Cattolica può e deve dialogare con tutti, ma non con i lefebvriani. Perché?

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Concordo su tutto l'editoriale, ma non su questo passo perchè a rigor di logica è proprio accaduto il contrario, ossia non sono stati strumentalizzati i rappresentanti delle comunità ebraiche....non mi sembra affatto che un Di Segni si lasci strumentalizzare, al contrario...^___^

Basti sfogliare gli editoriali come ha ben organizzato qui sul Blog Raffaella stessa (che ringrazio) per comprendere come ogni tanto qualche Rabbino si alzi pretendendo dal Pontefice l'impossibile...

Alcuni di loro vogliono che il Papa LI LIBERI DALL'OPPRESSORE...
Duemila anni fa chiesero lo stesso ad un certo Gesù di Nazaret...
Ma quando compresero che questo Cristo non li avrebbe liberati dall'oppressore, ne diventarono nemici...

La storia si ripete perchè la Chiesa è il Corpo di Cristo, e il Pontefice che è SUO VICARIO risubisce quello schema...
se dunque il Papa non agisce per difendere le richieste (seppur legittime come lo furono Duemila anni fa) POLITICHE, ecco che il Papa è "cattivo", tace, NON E' COLUI CHE DICE DI ESSERE...^__^

Un esempio è questo editoriale ripescato da Raffaella:

"L'ho trovato! Ecco il primo "incidente" fra Benedetto XVI e Israele. Parole grosse anche contro Giovanni Paolo II!"

Il ministero degli esteri israeliano aveva protestato per la mancata citazione - in un appello papale del 24 luglio - di un attentato contro Israele, mentre venivano ricordati attentati di quei giorni avvenuti in Egitto, Turchia e Iraq.
Sia nella protesta israeliana sia nella risposta vaticana si erano raggiunti toni molto forti: un funzionario di Gerusalemme aveva affermato che il nuovo papa avrebbe dovuto cessare il «silenzio» sugli attentati palestinesi sempre osservato da Giovanni Paolo II; una «nota» vaticana - che elencava gli interventi del papa polacco - affermava che la Santa Sede non poteva «accettare insegnamenti» da Israele.

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Il giochino si ripete...^__^
se il Papa tace deve parlare; se il Papa parla ma non dice che bisogna soffocare un altro popolo per soddisfare le esigenze di Israele (politica non religiosa attenzione) allora sbaglia...

Così venne trattato Gesù all'epoca di fronte alla minaccia che era rappresentata dall'esercito romano per il quale governo, attenzione, sia la classe sacerdotale, quanto il re, stipulavano accordi di reciproca convivenza, lasciando al popolino di scannarsi per liberarli dai romani...
In tutto questo scenario Gesù (oggi il Papa suo Vicario), fa da capro espiatorio ^__^
Tutti poi addosso alla Chiesa, eppure nessuno che può fare a meno della Chiesa...

Perchè tutta questa ostilità?
Perchè la Chiesa che deve dialogare con tutti non lo dovrebbe con i Lefebvriani?
si chiede l'editoriale....

semplice:

1) le ostilità fanno parte di quella VERITA' che il Papa stesso impersonifica; se così non fosse non ci sarebbe più ostilità, ma la Chiesa avrebbe fallito il suo compito tradendo il suo Capo....
Lo rammenta san Paolo nella Lettera ai Romani dicendo chiaramente che "essi in quanto al Vangelo SONO NOSTRI NEMICI A NOSTRO VANTAGGIO" e questo fino a che lo deciderà il Signore...fino a quando i tempi saranno davvero vicini alla Sua manifestazione...

2) la seconda domanda è invece un problema prima interno alla Chiesa, perchè non pochi cattolici hanno aderito al PACIFISMO anzichè alla Pace vera, quella della quale Gesù dice "Vi do la mia Pace, NON come quella che il mondo vi da" ^__^
I fratelli della FSSPX hanno commesso molti errori, ma su di una cosa avevano ed hanno ragione: la difesa e il recupero della TRADIZIONE, IL DEPOSITO DELLA NOSTRA FEDE (come dice san Paolo) ed è su questo il recupero di Benedetto XVI, un Papa MITE ED UMILE, PURO DI CUORE, che sa bene cosa c'è in ballo...
Dall'altro canto il mondo PROGRESSISTA sa bene che la stessa fraternità SAN PIO X PORTA UN NOME SCOMODO, il nome di un Papa che da profeta aveva condannato il modernismo facendo fare niente meno che UN GIURAMENTO...sa bene che questa Fraternità è la spina al loro fianco...
^__^
va da se che questo da origine alle persecuzioni...

Il caso Williamson è stato inserito dentro VOLUTAMENTE per dimostrare al Pontefice che non è il caso di riportare in auge la TRADIZIONE, ACCUSATA DI ESSERE ANTISEMITA...

Tutti questi vaticanisti renderebbero davvero un grande servizio alla Chiesa ed alla Verità, se la smettessero di portare avanti le proprie opinione, se lasciando da parte gli "intrighi di palazzo" si attivassero per chiarire anche la storicità che la Tradizione non è mai stata antisemita, non come almeno la intese Voltaire del quale ancora si tace....

Fraternamente CaterinaLD

euge ha detto...

Cara Caterina chi cerca di dialogare con tutti è solo Benedetto XVI per gli altri il dialogo per essere serio deve essere a settori oppure con quelli che sposano senza porsi tante domande le loro tesi e le loro convinzioni. L'atto di misericordia compiuto da Benedetto XVI è stato volutamente strumentalizzato e falsato internamente alla chiesa, ed evidentemente appoggiato, da nemici esterni.
La riunificazione dei Cristiani in un unica chiesa evidentemente spaventa più di qualcuno. Gli stessi che hanno ridotto la chiesa un luogo di mercanti di potere e non solo; ricordi il fumo di satana di cui parlava Paolo VI? Oggi, ne stiamo pagando le conseguenze. Se non ci fosse Benedetto al timone, credo che saremmo ridotti molto ma molto peggio di così.