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CRISI POMIGLIANO: DON TORTORA (DIOCESI NOLA), DAL PAPA “TANTA SPERANZA AI LAVORATORI”
“Dobbiamo ringraziare il vescovo di Nola mons. Beniamino Depalma per l'interessamento e per la disponibilità a stare vicino ai lavoratori e a segnalare il problema al Papa, il quale ha risposto con le bellissime parole che tutti conosciamo”.
Don Aniello Tortora, direttore dell’Ufficio per i problemi sociali e il lavoro della diocesi di Nola, su cui insiste la Fiat di Pomigliano d’Arco, commenta così il saluto e l’incoraggiamento di ieri del Papa all’Angelus agli operai dello stabilimento Fiat di Pomigliano e ricorda l’impegno del vescovo a fianco dei lavoratori.
“L'appello del Papa al governo e all'azienda per ‘salvare’ il lavoro, dandogli priorità e soprattutto per salvare tante – prosegue il sacerdote - è stato bellissimo e soprattutto sta dando tanta speranza ai lavoratori”.
Non solo: “E' un incoraggiamento anche alla chiesa locale che tanto sta facendo perchè i lavoratori non si sentano soli”. Infatti, la Chiesa di Nola, in un’azione corale che parte dal vescovo mons. Depalma e vede impegnati i parroci, le comunità parrocchiali, i cristiani impegnati nella Commissione diocesana per i problemi sociali e il lavoro, ha lanciato un appello “all’Azienda, perché assegni allo stabilimento di Pomigliano una nuova missione produttiva, pensi a soluzioni alternative e realizzi un serio piano industriale che dia futuro e sicurezza ai lavoratori”.
L’appello si rivolge poi “al Governo e alle Istituzioni tutte (regionali, provinciali e locali), perché attuino politiche sociali di dignità verso i lavoratori. E’ il lavoro che dà dignità, non misure di contenimento quali la social card o il bonus familiare, frutto di cultura meramente assistenzialista e vera elemosina di stato” perché “il lavoro è dignità, non carità” e “bisogna evitare nel modo più assoluto che 60.000 persone perdano il lavoro”. Al sindacato la Chiesa di Nola chiede di continuare “nella giusta lotta nella difesa del diritto al lavoro e perché si studino strade nuove e inesplorate di solidarietà all’interno dello stesso mondo del lavoro; ai lavoratori di non perdere mai “la speranza che questo momento di crisi possa essere superato e possa diventare un’opportunità per ritornare tutti ai veri valori della vita: la famiglia, la solidarietà, la sobrietà, l’essenzialità, l’attenzione ai più deboli, la giustizia, la pace”. Infine, “alla comunità cristiana, perché non faccia mai mancare il proprio sostegno e affetto ai lavoratori e alle loro famiglie che stanno vivendo giorni certamente non felici, e ponga in atto gesto concreto di vicinanza”. “Se insieme rinunceremo e saremo solidali, ce la possiamo fare e ce la faremo!”, conclude don Tortora.
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