sabato 13 dicembre 2008

Il Papa visita l'ambasciata d'Italia (Corriere)


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Il Papa visita l'ambasciata d'Italia

Ad accoglierlo Frattini e Letta che dice: «La Sua presenza conferma la validità del Concordato»

ROMA - Il Papa ha visitato l'ambasciata italiana presso la Santa Sede. Ad accoglierlo il ministro degli esteri Franco Frattini e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta.

LETTA - La «presenza di alcuni membri del governo» a salutare il Papa nella «circostanza del tutto eccezionale» della sua visita alla ambasciata di Italia presso la Santa Sede «sta a significare non ufficialità, ma genuino e personale interesse per le relazioni con la Santa Sede, nonchè altissimo rispetto e grande considerazione per» la «persona» del Pontefice ha detto Letta, nel suo saluto a Benedetto XVI, nella cappella della sede diplomatica italiana.

«La sua presenza qui, Santità - ha osservato ancora Letta - ci conferma che la strada percorsa assieme in questi ottanta anni di vita del Trattato Lateranense e di venticinque del nuovo Concordato è contrassegnata da una più che soddisfacente evoluzione del rapporto bilaterale, che conferma la attualità e la validità dello strumento concordatario». Il sottosegretario Letta ha rivolto l'indirizzo di omaggio a papa Ratzinger, «in assenza del Presidente del Consiglio, - ha spiegato Letta - impegnato proprio in queste ore in un evento di carattere familiare fissato ormai da molti mesi (il matrimonio della figlia Marina ndr)».

IL PONTEFICE - «Sono contento di incontrare voi che costituite la comunità di vita e di lavoro di questa ambasciata. Vi saluto tutti con affetto insieme ai vostri familiari. Un saluto speciale dirigo al signor sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, che mi ha recato il saluto del presidente del Consiglio e mi ha rivolto un caloroso benvenuto, facendosi interprete dei vostri sentimenti». Così Benedetto XVI ha risposto alle parole di benvenuto di Gianni Letta. «In questa mia breve visita all'Ambasciata d'Italia, il primo appuntamento - ha aggiunto il Pontefice - si tiene in questa bella Cappella appena restaurata e rinnovata, dedicata ad un santo, il cui nome è indissolubilmente legato a questo palazzo: san Carlo Borromeo, vescovo che dedicò ogni sua cura all'Arcidiocesi di Milano».

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