Stamattina "Le Figaro" ha dato conto della sparata antipapa dell'arcivescovo di Salisburgo.
Ebbene, i lettori francesi hanno reso pan per focaccia a questo vescovo dimostrando di sapere perfettamente che cosa significa "revoca della scomunica" e ricordando che il Santo Padre vuole riunire la Chiesa!
Vi risparmio le considerazioni sullo stato deprimente in cui si trova la Chiesa Cattolica in Austria.
Mi complimento con i fedeli che sanno essere molto, ma molto, piu' lungimiranti dei loro pastori.
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7 commenti:
devo dire che i lettori dei giornali francesi non sono nuovi a queste reazioni, anche su le Monde. I lettori non bevono il verbo politicamente corretto.
Anche il dibattito sulla Croix è stato interessante.
Cara mariateresa forse dico forse, l'ideologia sterile in Francia fonde meno cervelli che qui in Italia.
a proposito di Austria...ma nella chiesa austriaca non ricopre un ruolo molto importante quel porporato col nome un pò complicato da scrivere, ex allievo del Papa, che tutte le volte che va in udienza a Roma si genuflette con inchino triplo e baciamano stile aspirapolvere?
Si Fuffo! E' quello stesso arcivescovo che ahimè rischia di finire alla CDF ( mi auguro proprio di no )!
Si Fuffo! E' quello stesso arcivescovo che ahimè rischia di finire alla CDF ( mi auguro proprio di no )!
I francesi, sia laici che clerici, hanno reagito abbastanza bene ai polveroni sollevati su Williamson, scomunica, e nomine varie. Invece per il caso Eluana, ci chiamano dei sadici succubi del Vaticano, con i soliti italiani emigrati che si vergognano di essere italiani. D'altronde in un mondo occidentale ricco, dove l'aborto è un diritto, è normale che l'eutanasia sia un dovere.Saluti, Eufemia
Gia', c'e' poi la solita "première dame" che va dicendo che il Vaticano e' uno Stato nello Stato e che l'Italia non e' laica.
La signora dovrebbe evitare di contestare in ogni occasione il suo Paese di origine.
Spesso anche io mi vergogno di essere italiana, ma poi penso ai casi Petrella e Battisti e allora, in fondo, mi sento orgogliosa di non vivere ne' in Francia ne' in Brasile.
R.
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