martedì 10 febbraio 2009

Eluana, non morta, ma uccisa. Adesso però vogliamo sapere tutto (Tarquinio)


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Non morta, ma uccisa
Adesso però vogliamo sapere tutto


Marco Tarquinio

Eluana è stata uccisa. Davanti alla morte le parole tornano nude. Non consentono menzogne, non tollerano mistificazioni. E se noi – oggi – non le scrivessimo, queste parole nude e vere, se noi – oggi – non chiamassimo le cose con il loro nome, se noi – oggi – non gridassimo questa tristissima verità, non avremmo più titolo morale per parlare ai nostri lettori, ai nostri concittadini, ai nostri figli. Non saremmo cronisti, e non saremmo nemmeno uomini.
Eluana è stata uccisa. Una settimana esatta dopo essere stata strappata all’affetto e alla «competenza di vita» delle sorelle che per 15 anni, a Lecco, si erano pienamente e teneramente occupate di lei. In un momento imprecisato e oscuro del «protocollo», orribile burocratico eufemismo con il quale si è cercato di sterilizzare invano l’idea di una «competenza di morte» messa in campo, a Udine, per porre fine artificialmente ai suoi giorni.

Eluana è stata uccisa. E noi osiamo chiedere perdono a Dio per chi ha voluto e favorito questa tragedia. Per ogni singola persona che ha contribuito a fermare il respiro e il cuore di una giovane donna che per mesi era stata ostinatamente raccontata, anzi sentenziata, come «già morta» e che morta non era. Chiediamo perdono per ognuno di loro, ma anche per noi stessi. Per non aver saputo parlare e scrivere più forte. Per essere riusciti a scalfire solo quando era troppo tardi il muro omertoso della falsa pietà. Per aver trovato solo quando nessuno ha voluto più ascoltarle le voci per Eluana (le altre voci di Eluana) che erano state nascoste. Sì, chiediamo perdono per ogni singola persona che ha voluto e favorito questa tragedia. E per noi che non abbiamo saputo gridare ancora di più sui tetti della nostra Italia la scandalosa verità sul misfatto che si stava compiendo: senza umanità, senza legge e senza giustizia.

Eluana è stata uccisa. E noi vogliamo chiedere perdono ai nostri figli e alle nostre figlie. Ci perdonino, se possono, per questo Paese che oggi ci sembra pieno di frasi vuote e di un unico gesto terribile, che li scuote e nessuno saprà mai dire quanto. Con che occhi ci guarderanno? Misurando come le loro parole, le esclamazioni? Rinunceranno, forse per paura e per sospetto, a ragionare della vita e della morte con chi gli è padre e madre e maestro e amico e gli potrebbe diventare testimone d’accusa e pubblico ministero e giudice e boia? Chi insegnerà, chi dimostrerà, loro che certe parole, che le benedette, apodittiche certezze dei vent’anni non sono necessariamente e sempre pietre che gli saranno fardello, che forse un giorno potrebbero silenziosamente lapidarli. Ci perdonino, se possono. Perché Eluana è stata uccisa.

Sì, Eluana è stata uccisa. E noi, oggi, abbiamo solo una povera tenace speranza, già assediata – se appena guardiamo nel recinto delle aule parlamentari – dalle solite cautelose sottigliezze, dalle solite sferraglianti polemiche. Eppure questa povera tenace speranza noi la rivendichiamo: che non ci sia più un altro caso così. Che Eluana non sia morta invano, e che non muoia mai più. Ci sia una legge, che la politica ci dia subito una legge. E che nessuno, almeno nel nostro Paese, sia più ucciso così: di fame e di sete.
Ma che si faccia, ora, davvero giustizia. Che s’indaghi fino in fondo, adesso che il «protocollo» è compiuto e il mistero di questa fine mortalmente c’inquieta. Non ci si risparmi nessuna domanda, signori giudici. Ci sia trasparenza finalmente, dopo l’opacità che ci è stata imposta fino a colmare la misura della sopportazione. E si risponda presto, si risponda subito, si risponda totalmente. Come è stata uccisa Eluana?

© Copyright Avvenire, 10 febbraio 2009 consultabile online anche qui.

Vedi anche:

Se questa era una donna che doveva morire (Avvenire)

Uno strano caso giudiziario (Lambruschi)

22 commenti:

Syriacus ha detto...

Se non procederanno all'autopsia, allora sarà un'implicita conferma che...

Anonimo ha detto...

povera ragazza.
preghiamo per la sua anima che è già in cielo e invochiamo il perdono sulla terra.

Anonimo ha detto...

Secondo me Peppino Englaro é un eroe che va rispettato.
Ciao

Raffaella ha detto...

Massimo rispetto per la famiglia Englaro e per chi ha voluto bene ad Eluna (penso soprattutto alle care Suore Misericordine), ma, consentitemelo, l'eroismo e' un'altra cosa.
Eroismo e' il comportamento di quei genitori che stanno accanto ai figli disabili e li assistono a casa fra mille difficolta'.
Eroismo e' il comportamento di chi si spende tutti i giorni per stare accanto ai piu' deboli.
Eroe e' chi tiene la mano ad un morente che se ne sta andando.
Una cosa mi fa stare male in tutta questa storia: il fatto che Eluana sia morta sola.
Non possiamo fare altro che pregare con la certezza che Eluana e' gia' in Paradiso.
R.

Anonimo ha detto...

sapete che dare dell'assasino a qualcuno senza giustificazione è calunnia? che è un reato penale.

Anonimo ha detto...

Pur con tutto il rispetto per il padre di Eluana, direi proprio che i Radicali non meritino altrettanto rispetto.. O il nostro amico 'Anonimo' vuol mettere sullo stesso piano Beppino Englaro ed ..Emma Bonino, Cappato, et alii??

Raffaella ha detto...

Tranquillo, Simone, lo sappiamo...
R.

Anonimo ha detto...

diciamo allora che beppino englaro è stato un eroe per 17 anni. la maggoir parte delle persone non ci riesce neanche per 5 minuti.

Raffaella ha detto...

La maggiorparte delle persone trova in se' una forza ed un coraggio incredibili.
R.

Anonimo ha detto...

hai una gran considerazione del genere umano. buona cosa.
io comunque non so quanti di voi si siano trovati nella situazione del padre di eluana (spero nessuno). io non mi ci sono mai trovato e questa mia ignoranza mi impedisce di dare giudizi troppo forti su chiunque.
credo comunque che questi siano tutti problemi di chi è rimansto su sta terra. eluana sti problemi non li ha più. e un po' la invidio.

Raffaella ha detto...

Sei fortunato...
R.

Gianpaolo1951 ha detto...

Caro Simone, eroi sono quelli che sacrificano la propria vita per salvare quella di altri!
Con tutto rispetto, non mi sembra questo il caso del signor Englaro!!!

gemma ha detto...

lasciamola riposare in pace, adesso

brustef1 ha detto...

Sono terribilmente addolorato, anche perché da due mesi ho mia madre 83enne colpita da ictus e totalmente disabile: prego che Dio me la conservi il più possibile e che alcuni tra i medici -guarda caso di Udine- che l'hanno avuta in cura cessino di considerare anziani e disabili pazienti di serie B, e non aggiungo altro per carità cristiana. Anzi, aggiungo che, se non fossi stato sempre presente, mia madre ora sarebbe morta. Però ho sentito soltanto nel flash in tempo reale del TG5 la probabile verità: il protocollo è stato cambiato e l'idratazione, invece che gradualmente, è stata sospesa di colpo. Dunque, che la giustizia faccia il suo dovere. Totalmente fuori luogo le condoglianze "alla famiglia": non hanno ottenuto quel che volevano?

Anonimo ha detto...

Le mie sentite condoglianze alle suore misericordine di Lecco. Non voglio aggiungere altro per il rispetto che si deve a questo momento tragico.
Saluti
Gianni

Anonimo ha detto...

Sul corriere on line:"Al San Giovanni Battista, ospedale dell'Ordine dei Cavalieri di Malta, c'è un'unità di risveglio diretta da Francesco Maria Pisarro: «È normale che Eluana se ne sia andata in 4 giorni.. Sarebbe stato altrettanto normale se fosse sopravvissuta a lungo senza nutrienti e idratazione artificiali. Per persone come lei non ci sono certezze. La scienza deve ancora capire tutto, o quasi».

Tranquilli pero': se la scienza non sa niente o quasi ci pensano magistrati ed i radicalmente sinistrati a darci le certezze. Pensare che tra essi ci sono gli alfieri del dubbio sistematico.:-( Mah...

Stefano G.

brustef1 ha detto...

Ma loro non hanno dubbi, caro Stefano, loro, oltre ad essere moralmente superiori, hanno anche un'intelligenza superiore. Girando ieri per i blog -a parte le feroci dichiarazioni di odio contro il Papa e la Chiesa che mi hanno fatto rabbrividire- ho trovato un commento esemplare: una signora, certamente molto colta e altolocata, scherniva con arroganza ed eleganza coloro che hanno "addirittura" osato consigliare agli Englaro di andare a Lourdes con la figlia; anche loro, diceva, sono in stato vegetativo (dunque, aggiungo io, secondo la sua logica andrebbero soppressi). Rispondo idealmente qui alla signora: vede, la differenza tra un credente e lei è che il credente non le darà mai della decerebrata perché non crede, al massimo pregherà per la sua conversione

Anonimo ha detto...

L'Englaro non è stato un eroe per 17 anni, nè per un minuto. Eroiche semmai sono state le suore.
Ma che mondo è questo?! Caro Simone, forse dovresti guardare un po' meno TV, azionare il tuo pensiero e non prendere in prestito quello di massa e fare un po' di volontariato. Allora scopriresti che cos'è l'eroismo.
Basta frequentare le famiglie - quelle sì eroiche - di tanti disabili e portatori di handicap (com'era Eluana), soprattutto di quei celebrolesi molto più difficili da accudire di Eluana, perchè pieni di forze ed energie fisiche.
Sapete che in Africa ci sono donne che assistono tutta la vita figlie e figli paralizzati nudi su una branda in una capanna di fango e fieno che è dimora per 4 o 5 persone, senza mezzi, senza acqua, senza pannoloni, senza medicinali, senza nulla? Io le ho viste con i miei occhi!
Ma noi che eravamo i padri della cività, con il materialismo siamo sprofondati nella più cupa inciviltà e per questo siamo destinati a decadere e morire.
Vieni Signore Gesù a fare giustizia in questo mondo, Maranatha!

Anonimo ha detto...

Brustef1 le manifesto tutta la mia solidarietà e vicinanza per la situazione familiare che vive. Non mancherò di ricordarla nella preghiera. Ci rendiamo conto che da oggi potenzialmente una persona nella sua condizione potrebbe portare un parente presso una "casa di cura" (tutte le virgolette del caso) e chiedere "l'applicazione del protocollo"? Questo è spaventoso come l'ipocrisia retrostante a questa locuzione sentita troppe volte in questi giorni:"applicazione del protocollo".

Stefano G.

Anonimo ha detto...

Dal blog di Andrea Tornielli:
Requiem per Eluana con le parole del Concilio
«Tutto ciò che è contro la vita stessa, come ogni specie di omicidio, il genocidio, l’aborto, l’eutanasia e lo stesso suicidio volontario; tutto ciò che viola l’integrità della persona umana, come le mutilazioni, le torture inflitte al corpo e alla mente, gli sforzi per violentare l’intimo dello spirito; tutto ciò che offende la dignità umana, come le condizioni infraumane di vita, le incarcerazioni arbitrarie, le deportazioni, la schiavitù, la prostituzione, il mercato delle donne e dei giovani, o ancora le ignominiose condizioni di lavoro con le quali i lavoratori sono trattati come semplici strumenti di guadagno, e non come persone libere e responsabili; tutte queste cose, e altre simili, sono certamente vergognose e, mentre guastano la civiltà umana, inquinano coloro che così si comportano ancor più che non quelli che le subiscono; e ledono grandemente l’onore del Creatore».
Concilio Ecumenico Vaticano II
Costituzione pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo ”Gaudium et spes”, n. 27

Alessia

Anonimo ha detto...

Sono costernata e senza parole. oggi ho lo stesso senso di vuoto e di tristezza che provai alla morte di Giovanni Paolo II; sebbene non abbia conosciuto e seguito Eluana per 27 anni, mi accorgo ora di quanto la sentissi vicina, perchè spesso, in questi ultimi giorni, ho pensato che la sua condizione potrebbe toccare anche a me. non abbiamo nessuna certezza nella vita e men che meno sulla morte. ho pensato fino alla fine che si potesse ancora fare qualcosa per Eluana, invece la morte ha fatto prima. Prego per lei e per la sua famiglia. Maria Pia

brustef1 ha detto...

Anche i nazisti applicavano "il protocollo" nei lager, anche qui i nostri garanti, giuristi, scienziati ecc. si appellano a una sentenza, che va eseguita: per loro, purtroppo, non ci sarà mai una Norimberga