lunedì 9 febbraio 2009

Eluana, Bertone telefona a Napolitano: non vogliamo interferire (Conte). Cossiga critica l'Osservatore Romano: "tiepido"


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Colloquio per stemperare le tensioni: ribadita la stima per il Presidente. Ma pure l'apprezzamento per la linea del governo

Bertone telefona a Napolitano: non vogliamo interferire

Domitilla Conte

Roma

Il Vaticano non abbassa la guardia nella sua battaglia in difesa della vita di Eluana Englaro, e manifesta «apprezzamento» per l'accelerazione dell'iter del ddl che la riguarda, ma non vuole entrare nello scontro istituzionale che si è aperto tra Quirinale e Palazzo Chigi.
Per questo, a pochi giorni dalle celebrazioni per gli 80 anni dei Patti lateranensi, previste per il 18 febbraio, il segretario di Stato della Santa Sede, Tarcisio Bertone ha parlato al telefono con il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per riaffermare una volontà di dialogo «rispettoso e positivo».
La notizia della telefonata intercorsa tra le due sponde del Tevere è giunta dalla sala stampa vaticana ieri in tarda mattinata, in forma assai stringata, in calce al foglio in cui si annunciava un altro importante colloquio telefonico, quello tra il Papa e la Cancelliera tedesca Angela Merkel, a ulteriore chiarimento delle incomprensioni in materia di Shoah. «Ieri – si affermava nella nota – ha avuto luogo un cortese colloquio telefonico tra il Presidente della Repubblica On. Giorgio Napolitano e il Segretario di Stato Cardinale Tarcisio Bertone.
Nella conversazione – precisava la nota – si è parlato della vicenda di Eluana Englaro, come pure di altri argomenti di reciproco interesse». E poco sotto, nello stesso foglio: «In merito alla vicenda di Eluana Englaro, si manifesta vivo apprezzamento per l'accelerazione data dal Parlamento all'approvazione del disegno di legge» volto a impedire la sospensione dell'alimentazione e dell'idratazione per la donna in stato vegetativo persistente da 17 anni.
Poco più tardi, dal Quirinale trapelava una precisazione: sarebbe stato il cardinal Bertone a telefonare al Capo dello Stato per ribadire sia la stima personale per il Capo dello Stato sia la volontà di non interferire in vicende italiane, pur ribadendo le note posizioni della Santa Sede sui problemi in questione. Interpretazione sostanzialmente confermata dalle fonti vaticane, secondo le quali Bertone ha voluto rimarcare i suoi «rapporti positivi» con il Quirinale, e di non alimentare le tensioni sorte tra le istituzioni.
Papa Benedetto XVI ha parlato per il secondo giorno consecutivo della necessità di difendere la vita anche nella sofferenza, pur senza mai menzionare, ieri come sabato scorso, il nome di Eluana Englaro.
In vista della Giornata mondiale del malato, che ricorre dopodomani, ha proposto una preghiera «per tutti i malati, specialmente quelli più gravi, che non possono in alcun modo provvedere a se stessi, ma sono totalmente dipendenti dalle cure altrui». E ha ricordato le guarigioni miracolose di cui racconta il Vangelo, un esempio «che ci invita ancora una volta a riflettere sul senso e sul valore della malattia». Malattia che fa «parte dell'esperienza umana», anche se, a volte, «diventa pesante e grave».

© Copyright Gazzetta del sud, 9 febbraio 2009 consultabile online anche qui.

ELUANA: COSSIGA CRITICA 'L'OSSERVATORE ROMANO', TROPPO TIEPIDO

(ASCA) - Roma, 7 feb

Il senatore a vita Francesco Cossiga critica 'L'Osservatore Romano' giudicandolo troppo tiepido sulla vicenda di Eluana Englaro, sostenendo altresi' l'esistenza di una diversita' con la linea espressa da diversi porporati. ''Avevo capito male -dichiara Cossiga in una nota diffusa in serata alle agenzie- credevo che la Sede Apostolica chiamasse, come hanno fatto i cardinali Martino, Bagnasco, Ruini e Vallini, i cattolici italiani e in particolare i cattolici che siedono nel Parlamento Italiano a una franca, coraggiosa ed operosa azione a favore dei valori della vita e per ostacolare l'introduzione dell'eutanasia nel nostro ordinamento giuridico; ma sembra che non sia cosi'!
L'autorevolissimo organo della Santa Sede, diretto da quello che puo' ben definirsi ormai un moderno, autentico, nuovo Padre della Chiesa, il prof. Vian, pubblica oggi un articolo della nota teologa laica Littlelight Scaraffia che invita alla 'pacatezza e all'equilibrio' nel trattare il tema della vita e dell'eutanasia: insomma, un invito -sostiene Cossiga- a difendere la vita, ma non troppo, diciamo, battersi pr 'una quasi vita o per una quasi morte', a combattere si', l'eutanasia, ma lasciando ad essa piu' di uno spiraglio, insomma: combattere l'eutanasia, ma non troppo...''. ''Ho capito! Avevo deciso -conclude Cossiga- di essere presente in Senato per cercare di evitare l''assassinio per sentenza e decreto' con una legge - dopo che lo 'scaraffiano' ante litteram Giorgio Napoletano aveva bloccato un decreto-legge rivolto a evitare questa che la nefanda macchia di sangue con la quale la Corte di Cassazione e la Corte Costituzionale hanno insozzato la tradizione giuridica italiana -, che cerchi di salvare una vita; ma dopo gli insegnamenti dell'allieva del nuovo Padre della Chiesa, saro' lo stesso presente, ma con 'pacatezza ed equilibrio', e cioe' astenendomi nel voto...''.

© Copyright Asca

Anche io trovo che l'Osservatore sia troppo tiepido non tanto sul caso di Eluana quanto sulla difesa del Papa dai vili attacchi.
Molto avrebbe potuto fare nei giorni scorsi per chiarire meglio la posizione del Santo Padre sulla revoca della scomunica ai quattro vescovi lefebriani ma, a parte un paio di articoli, non si e' letto altro.
Peccato...occasione persa e delusione di tanti
.
R.

6 commenti:

euge ha detto...

la mia delusione è anche la mia. Soprattutto, tenendo conto che per via mail per ben due volte avevo fatto presente al Direttore Vian, del disagio che avvertivo come fedele nella situazione che tutti abbiamo vissuto.
E' vero io sono soltanto una fedele ne un capo di stato ne tanto meno un politico ma, forse sono queste le voci a cui certi direttori, dovrebbero prestare attenzione.
Fatto salvo l'editoriale di Di Cicco che ha cercato all'inizio di difendere il Papa, la line dell'Osservatore è stata deludente e rassegnata. Cominciamo con l'ammutinamento anche lì?

Anonimo ha detto...

Il Papa, o chi per lui, lascia chi si occupa di media senza direttive precise, pensando forse che dovrebbero capire da sé.Ma così non è. Sto ascoltando la rassegna sulla radio vaticana e la conduttrice,Antonella Palermo, citando un articolo sulla Stampa, riporta che il Papa ha chiamato la Merkel(senza controinformare). Ovviamente anche il buon Kung ha l'onore della prima pagina in quel giornale dove l'Annunziata ha la rubrica fissa e la conduttrice riporta fedelmente. Invece Massimo Giannini su Prima pagina di Radio 3
usa la rassegna con ben altra maestria, selezionando accuratamente le frasi e usando un tono compassionevole per la povera Eluana che fa molta presa sugli ascoltatori. Saluti, Eufemia

Anonimo ha detto...

Mi sono sbagliata: la conduttrice era Emanuela Campanile, simpatica e con una bella voce, ma i giornalisti bisogna incalzarli. Scusate, Eufemia

Anonimo ha detto...

Certe volte mi sembra che Vian abbia ridotto l'O.R. a una rassegna stampa radicale ;-(

euge ha detto...

Cari amici del blog, questi giorni ci hanno messo a dura prova insieme al nostro Papa benedetto XVI. Devo dire che sono ancora frastornata per la marea indicibile di cattiverie, falsità e chi più ne ha più ne metta, che ho sentito e purtoppo letto. Ho constatato in maniera dura ed amara, di come il Successore di Pietro sia stato lasciato miseramente solo anche e soprattutto da coloro che, doveva non tanto difenderlo a difenderci ci pensa lui ed anche molto bene ma, a chiarire il perchè di un gesto perfettamente allineato alla visione che il Concilio ( porola abusata in questi giorni), da della Chiesa; cioè una chiesa che perdona e non una chiesa che condanna. Inserisco qui il mio post, perchè purtroppo, con immensa delusione ho potuto notare che neanche sull'Osservatore Romano, sono state pubblicate a parte l'editoriale di Di Cicco, parole efficacemente chiarificatrici e soprattutto in grado di stoppare sul nascere tutto questo polverone scaturito da uno sgambetto o se preferite da intervento a gamba tesa, di qualcuno che dal 2005 rema contro Benedetto XVI. Altresì, devo dire, ho dovuto prendere atto del silenzio assordante oltre che della Diocesi di Roma e del Vicario del Papa Vallini, di tutti quei movimenti religiosi che, si vengono a sbracciare nelle udienze oppure a spellarsi le mani agli Angelus per applaudire il Papa. Tutto questo mi ha profondamente deluso perchè si può avere una visione diversa in tante cose ma, non si può arrivare in nessun caso al linciaggio pubblico del Vicario di Cristo; chiunque esso sia. Il quadro che mi si è presentato in questi giorni e desolante e nonstante io preghi sempre ed incessantemente per il nostro Papa, mi pare che il fumo di statana tanto familiare a Paolo VI ( persona lungimirante ), si sia di fatto impadronito, anche di coloro che sembravano fedeli al Santo Padre e che invece in questo momento e nei giorni trascorsi, hanno manifestato tutta la loro debolezza, freddezza e distacco e mi fermo qui.
Scusatemi per questo svogo ma, credetemi in tutta sincerità questo clima è pesante più di un macigno ed ancora mi chiedo come tutti coloro che si sono prestati a questi giochetti solo per un attimo di notorietà sul qualche giornale oppure sperando in una rapida ascesa nel potere ecclesiastico, possano avere una coscenza tranquilla ( ammesso che abbiano una coscenza) e possano ancora guardare negli occhi trasparenti e sinceri del nostro Benedetto XVI.

Anonimo ha detto...

Però pure Cossiga che si astiene, lo capisco fino a un certo punto, oltre tutto perchè per questa emenanda legge si seguirà la procedura con lo scrutinio segreto, dove potrebbero esserci nella maggioranza numerosi franchi tiratori, in Forza Italia, ma amnche in AN qualche "amico di Fini" ....Anche per me il testamanto biologico non è il massimo, anche nelle pagine di questo blog mi ero espressa per il no alla legge, ma poi ci ho riflettuto meglio e ci ho ripensato, meglio la legge piuttosto che il far west di giudici spericolati, megio l'ok alla legge. Si tratta del classico "male minore", con cui Ruini defini a suo tempo la legge 40 sulla procreazione assistita, e i fatti (ovvero l'esito del refendum) gli diedero ragione....