domenica 8 febbraio 2009

I Lefebvriani: la campagna mediatica non allontani il dialogo teologico (Izzo)


Vedi anche:

Anticipazioni: Williamson non è più rettore del seminario. I vescovi tedeschi in fibrillazione

Williamson: «Ritratterò solo di fronte a nuove prove» (Cremonesi). Viaggio del Papa in Israele? Mah...

Il Papa: «La vita va difesa anche nel mistero della sofferenza» (Bobbio)

Più segnali positivi dai Lefebvriani

I vescovi tedeschi chiedono al Papa di "riscomunicare" Williamson. Wao...ecco la soluzione di tutto!

Appello di sostegno al Santo Padre da sito semiufficiale austro-tedesco

"Quanta sporcizia c’è nella Chiesa, e proprio anche tra coloro che, nel sacerdozio, dovrebbero appartenere completamente a Lui!" (Via Crucis 2005)

Povera Chiesa...povera la mia Chiesa! Ma questa è ancora la mia Chiesa? Riflessione

Il portavoce dei Lefebvriani, Abbé Alain Lorans: "La posta in gioco è dottrinale"

La questione Williamson potrà avere anche effetti positivi?

Williamson: “Se scopro che avevo torto, chiederò scusa”. La TV svedese avvertita in anticipo (traduzione)

ESPLOSIVO ARTICOLO DE "IL FOGLIO": ECCO I NOMI ED I COGNOMI DELLA FRONDA ANTI RATZINGER

Gli avvocati di Williamson avevano chiesto alla tv svedese di non mandare in onda l'intervista sulle camere a gas ma l'emittente è andata avanti...

Padre Gemmingen (Radio Vaticana tedesca) getta la maschera: "In atto ondata di abbandoni Chiesa". La Santa Sede reagisca!

Germania a nudo! Non è affatto vero che la maggioranza dei Tedeschi è schierata contro il Papa. Leggere per credere...

Il Papa: "La vita umana è bella e va vissuta in pienezza anche quando è debole ed avvolta dal mistero della sofferenza" (Messaggio per la Giornata del malato)

Attenzione al trappolone mediatico: l'eventuale ordinazione di sacerdoti da parte di Mons. Fellay non inciderà sulla revoca della scomunica

Vescovi che si sentono signorotti feudali: il cardinale di Manila vieta di fatto l'applicazione del motu proprio "Summorum Pontificum"

Il cardinale Castrillón Hoyos nell'occhio del ciclone: duro intervento di Rorate Caeli sull'intervista di Lombardi a "La Croix" (traduzione italiana)

I lefebvriani espellono il prete che nega l’Olocausto (Tornielli)

A che gioco sta giocando il gesuita E. von Gemmingen, responsabile della sezione tedesca della Radio Vaticana?

Una preghiera per Eluana...quella tosse squassa le prime coscienze

Traduzione in italiano dell'intervista di La Croix a Padre Lombardi

A proposito di Eluana e di Igor (di Don Francesco)

Appello dei Cattolici tedeschi a sostenere il Papa

La drammatica invocazione del Papa che chiede a noi fedeli ed ai PASTORI l'impegno a sostenere la sua delicata e gravosa missione

Forse è il caso di ricordare ai cardinali il significato della loro veste color porpora...

Vescovo negazionista, un complotto contro il Papa: ricostruzione incontestabile di Tornielli. Un dossier circola nei Sacri Palazzi

I problemi nascono perchè a Benedetto XVI manca un collaboratore: il "Ratzinger di Ratzinger"

BENEDETTO XVI REVOCA LA SCOMUNICA AI VESCOVI LEFEBVRIANI: LO SPECIALE DEL BLOG

Riceviamo e molto volentieri pubblichiamo questo servizio di Salvatore Izzo sui nuovi sviluppi del "caso" Lefebvriani.
R.

LEFEBVRIANI:CAMPAGNA MEDIATICA NON ALLONTANI DIALOGO TEOLOGICO

(AGI) - CdV, 7 feb.

Salvatore Izzo

Una nota del portavoce della Fraternita' Sacerdotale San Pio X, abbe' Alain Lorans, denuncia una vera e propria "campagna di stampa" in atto contro i tradizionalisti, che ha utilizzato le dichiarazioni di mons. Richard Williamson alla televisione svedese (che, scrive, "dovranno essere analizzate piu' ampiamente, piu' serenamente") ma in realta' intendeva colpire il decreto di revoca della scomunica. L'invito e' a riportare ora l'attenzione sulle questioni dottrinali che devono essere oggetto delle "discussioni necessarie" tra la Fraternita' San Pio X e la Santa Sede.
In merito, la nota cita un'analisi di padre Claude Geffre', un teologo domenicano molto impegnato nel dialogo interreligioso, che su "La Vie" ha definito i testi del Concilio Vaticano II "spesso ambigui", in quanto "per arrivare alla piu' grande unanimita' dei padri conciliari al momento dei voti, e' accaduto che si siano giustapposti il punto di vista di una minoranza irriducibile ( i
tradizionalisti) e quello della schiacciante maggioranza".
"Sappiamo che talvolta da un male possono derivare qualche, o molte, conseguenze positive", scrive da parte sua il sito "messainlatino.it" che fa capo ai tradizionalisti rimasti o rientrati nella Chiesa Cattolica. La nota invita a "incoraggiare" gesti di scusa e di ritrattazione da parte dei lefebvriani riguardo al negazionismo di mons. Williamson, anche se ovviamente essi non possono esserne ritenuti responsabili (ma "chi si umilia sara' esaltato; pensiamo alle scuse di fra' Cristoforo del Manzoni").
Per il sito dei tradizionalisti, "quelle dichiarazioni sono riuscite a compiere il massimo danno alla Chiesa per il perfetto tempismo della loro messa in onda, a ridosso della revoca delle scomuniche e del Giorno della Memoria dell'Olocausto". Ma screditando l'intera Fraternita' ("nonche' tutto il movimento tradizionalista, il S. Padre e la Curia") hanno anche spinto i lefebvriani "a scelte del tutto inedite" come "smarcarsi da Williamson e condannarlo apertamente, addirittura ingiungendogli di tacere, dichiarandolo non gradito nel seminario tedesco, progettando sanzioni a suo carico". "Non solo, si sono visti i vertici della Fraternita' (e lo stesso Williamson, per giunta) chiedere scusa al Papa: a qualcuno che mons. Fellay, nemmeno un anno fa, diffamava chiamandolo 'un perfetto liberale' (che e' grave insulto nella bocca di un lefebvriano, come si puo' immaginare). E ancora: nell'intervista a Famille Chretienne, mons. Fellay, pur ribadendo il rifiuto di un ecumenismo inteso come equivalenza delle religioni (ma su questa posizione pienamente ortodossa siamo certi trovera' la consonanza del Papa), riconosce che vi sono 'ricchezze' nei 'fratelli separati'". Una nuova attitudine, "quella dell'umilta' e della sottomissione al Papa", che "e' tanto piu' salutare quanto piu' si rifletta che, dopo vent'anni di 'scisma' le cattive abitudini rischiavano di radicarsi e le differenze approfondirsi".
Per "messainlatino.it", dunque "il senso di colpa che nasce dalla constatazione che quel crucifige mediatico di un pontefice bendisposto e innocente, nasce proprio da un gesto di speciale benevolenza verso la Fraternita', avra' almeno avuto l'effetto di ammrbidire gli animi lefebvriani pur induriti da lustri di lotta, persecuzione e resistenza".
"La nuova Fraternita' che ne nasce - affermano i tradizionalisti - ci piace molto di piu': se sapra' mantenersi su questo registro di moderazione, di 'sensus Ecclesiae', di rispetto filiale al Papa (in pratica, i requisiti che erano stati richiesti con il famoso ultimatum del giugno scorso), nonche' di buon senso e vero amore della Chiesa (il che non significa rinunziare ai punti dottrinali che sostengono la sua ragion d'essere e che oggi, alla luce
dell'ermeneutica della continuita' propugnata dal Papa, trovano terreno fertile e dissodato) siamo certi non solo che la piena comunione sara' facilmente raggiunta, ma che essa riuscira' a raggiungere campi di apostolato che finora le erano preclusi e guadagnera' attraverso l'umilta' una persuasivita' davvero piu' incisiva".
Per "messainlatino.it", a questo esito "non sara' d'ostacolo l'apparentemente 'dura' nota della Segreteria di Stato del 4 febbraio". In essa, spiega, "non troviamo nulla che la Fraternita' non sia gia' notoriamente disposta a concedere senza troppi problemi: la ritrattazione dell'antisemitismo (per quanto lasci perplessi la novita' di questo "giuramento antinegazionista") riguarda solo Williamson, quindi ha scarsa rilevanza per un accordo.
Riconoscere gli ultimi Papi e' un'ovvieta': i lefebvriani si sono sempre smarcati in proposito dai sedevacantisti e hanno sempre pregato nei dittici per il Pontefice regnante. Circa il Concilio, la Fraternita' non ha mai negato che sia stato un Concilio ecumenico della Chiesa. Dire nella nota che occorre il "pieno riconoscimento del Concilio" e poi subito aggiungere che comunque si affronteranno in proposito le questioni ancora aperte, e' consentire alla Fraternita' di mantenere e sviluppare (ma all'interno di documenti teologici per addetti ai lavori, non spiattellati sulle pagine dei giornali a lettori ignoranti) tutte le riserve su alcuni documenti conciliari che, ricordiamo, non sono dogmaticamente vincolanti".
"Con l'approccio congiunto tra Roma e la Fraternita' incentrato su una 'ermeneutica della continuita'', non vediamo proprio - conclude il sito - come quei colloqui possano fallire, se non ci si mette la mala fede di qualcuno, oppure un'ostinazione cieca della Fraternita' che in questo momento, dopo le micidiali 'botte' all'immagine subite per la vicenda Williamson (a molti fedeli lefebvriani deve seccare parecchio essere additati per strada come neonazisti...), ci sembrerebbe suicida".

© Copyright (AGI)

LEFEBVRIANI: MONS. WILLIAMSON, NON SONO NE' MORTO NE' MORENTE

(AGI) - CdV, 7 feb.

Appare sempre piu' chiara l'esistenza di una spaccatura tra mons. Richard Williamson, il presule negazionista, e gli altri tre vescovi della Fraternita' "San Pio X", perdonati "in blocco" dal Papa lo scorso gennaio. Questa sera Williamson, infatti, non pago delle affermazioni ironiche rialnciate stamani dai media internazionali - nelle quali sosteneva di voler obbedire alla richiesta del Papa di ritrattare ma di aver bisogno di tempo per potersi prima documentare sulle reali proporzioni dell'Olocausto - mons. Williamson ha scritto questa frase sul suo sito internet: "Sua Eccellenza non e' ne' morto, ne' morente, ne' malato". E' una risposta alle parole usate dal superiore generale della Fraternita', mons. Bernard Fellay, che aveva tentato di minimizzare eventuali prese di posizione del vescovo inglese descrivendolo al negoziatore vaticano, card. Dario Castrillon Hoyos, gia' prima del perdono papale e dello scandalo seguito alla pubblicazione di frasi "fuori onda" registrate mesi prima da una tv svedese, come gravemente ammalato e per questo incontrollabile. Oggi mons. Williamson ha postato questa nota dopo un commento su un concerto che testimonia la sua cultura musicale.

© Copyright (AGI)

Nessun commento: