giovedì 5 febbraio 2009

Il Vaticano: "Williamson ritratti sulla Shoah" (Lorenzoni)


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Il Vaticano: "il vescovo ripudi le sue affermazioni"

"Williamson ritratti sulla Shoah"

Rodolfo Lorenzoni

Il vescovo Williamson per essere ammesso a funzioni episcopali dovrà ripudiare ufficialmente le sue affermazioni negazioniste sulla Shoah.
Non solo: vi sono delle precise e irrinunciabili condizioni di carattere dottrinario cui i tradizionalisti lefebvriani devono sottostare se intendono rientrare nella Chiesa. È direttamente la Segreteria di Stato vaticana a intervenire sulla vicenda dei rapporti con gli aderenti alla Fraternità di San Pio X, con un comunicato dai toni duri e dai contenuti tutt'altro che accomodanti. «Il Papa non era al corrente delle dichiarazioni negazioniste del vescovo Richard Williamson, nel momento della remissione della scomunica», e ora il religioso dovrà prendere le distanze in modo assolutamente inequivocabile e pubblico dalle idee che ha esternato riguardo l'esistenza delle camere a gas e i tragici eventi della persecuzione nazista degli ebrei.
Nel documento emesso dal massimo organo politico e diplomatico vaticano si ribadisce che il decreto con cui il 21 gennaio il Papa ha revocato la scomunica «è stato un atto con cui il Santo Padre veniva benignamente incontro a reiterate richieste da parte del Superiore Generale della Fraternità San Pio X, con l'intenzione di togliere un impedimento che pregiudicava l'apertura di una porta al dialogo. Egli ora si attende che uguale disponibilità venga espressa dai quattro vescovi, in totale adesione alla dottrina e alla disciplina della Chiesa».
Il Papa non può insomma in nessun modo accettare che, in concomitanza con il suo gesto di misericordia di revoca della scomunica, alcuni esponenti tradizionalisti non ritrattino le loro idee sconcertanti e riprovevoli. Inoltre, e soprattutto, l'atto della remissione per la Santa Sede rappresenta soltanto un inizio del cammino di possibile riavvicinamento con gli ultra-tradizionalisti, ma certo non costituisce una soluzione definitiva della frattura: «Lo scioglimento dalla scomunica ha liberato i quattro vescovi da una pena canonica gravissima, ma non ha cambiato la situazione giuridica della Fraternità San Pio X, che al momento attuale non gode di alcun riconoscimento canonico nella Chiesa cattolica».
I lefebvriani sono attualmente fuori dalla Chiesa, ricorda il Vaticano, e affinché venga loro concesso di rientrarvi è indispensabile il pieno riconoscimento del Concilio Vaticano II, nonché del magistero dei Papi Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo I, Giovanni Paolo II e dello stesso Benedetto XVI. La polemica viene quindi ricondotta alle cause originarie che portarono allo scisma, ragioni tuttora sussistenti che attengono al diritto canonico, alla teologia e alla dottrina. Sarà su questo delicatissimo terreno, oltre che sulle posizioni rispetto alla Shoah, che si deciderà il futuro dei rapporti tra la Santa Sede e gli aderenti alla Fraternità.

© Copyright Il Tempo, 5 febbraio 2009 consultabile online anche qui.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Cara Raffaella, da quanto ho letto, la tesi del complotto contro il Papa sta prendendo sempre più piede. Io credo che l'eventuale macchinazione dell'intervista di Williamson possa essere nata fuori dalla Chiesa e poi essere alimentata da prelati anti Papa.
Gli errori nella gestione della crisi possono essere il frutto di leggerezze e della convinzione di non arrecare danni.
Chi potrebbe avercela con il Papa fuori la Chiesa? Io credo che il mondo ebraico sappia di più di quanto voglia far credere e il vice presidente del consiglio ebraico tedesco ne da una prova, facendo credere di sapere molto più di quanto dice. A questo aggiungo anche il malcontento in curia per delle nomine non fatte e per prelati che alle soglie della pensione si fanno i fatti loro.
Potrebbe essere questo mixer esplosivo insieme alla visita in Israele e la beatifiazione di Pio XII ad aver fatto esplodere questa bomba.
Fila il discorso?
Tu che ne pensi?
Comunque continuerò a documentarmi.
A presto Sandra

Raffaella ha detto...

Si' fila, anche se si tratta solo di ipotesi almeno per il momento.
R.

Anonimo ha detto...

Pare in arrivo un certo effetto boomerang.
Di grande interesse da http://blog.messainlatino.it:
Un rabbino americano afferma: sproporzionate le reazioni contro il Papa
Alessia

Anonimo ha detto...

Non entro nel merito, se non con la gioia di poter ricordare il Santo Padre ogni volta che celebro l'Eucarestia, approfitto solo di questo post per ringraziare del bel lavoro di informazione e di dialogo che qui viene fatto. Le benedizioni virtuali non esistono... ma al Signore si possono chiedere comunque! Buon lavoro.

Raffaella ha detto...

Grazie don Luca, ci da' una grande gioia :-)
Un abbraccio fraterno
Raffaella

Anonimo ha detto...

cari amici del blog, stamattina mi sono attardata a casa, sicchè ho potuto ascoltare due chicche: la prima al tg1, un articolo, non so di chi, sulla visita di Bertone in Spagna: Bertone è stato chiamato il cardinale gentiluomo perchè non avrebbe alimentato le polemiche, e anzi avrebbe smorzato i toni della conferenza episcopale spagnola contro le recenti e le future leggi zapateriane contro la vita e sull'insegnamento della educazione civica nelle scuole spagnole. fortuna che il giornalista ha avuto almeno l'onestà intellettuale di dichiarare che seppure con toni pacati Bertone non ha mancato di ribadire con fermezza la posizione della Chiesa su quei temi; ma poi concludeva il servizio auspicando che anche i vescovi spagnoli abbassassero i toni sulle questioni (come se Bertone li avesse abbassati).
Seconda, questa positiva: a 1Mattina lungo servizio sui Papi E su come la televisione li presenta al grande pubblico, da Giovanni XXIII a BXVI. Prima un grande osanna a Giovanni XXIII per il Concilio Vaticano II con testimonianza di una intervistata (di cui non ricordo il nome, ma che riconosce di non essere vaticanista), la quale dichiara che fu bellissimo, all'indomani del Concilio sentire suonare le chitarre alla Messa, cosa che "oggi per i giovani sarebbe impensabile"( forse la signora da quella volta non è andata più a messa e soprattutto non ci è andata di recente!?!).Finalmente si arriva a BXVI e Cocuzza intervista mons. Fisichella esordendo con la solita domanda se l'attuale Papa è in continuità o se ci sono elementi di discontinuità rispetto a GPII: Fisichella, grande, sottolinea non solo la grande amicizia fra i due, ma soprattutto il ruolo di primo collaboratore e consigliere di Ratzinger fortemente voluto da GPII, conclusione: una grande assoluta continuità fra i due magisteri e lo stesso identico modo di guardare e considerare la Chiesa. Sottolinea che le diversità sono solo nei diversi caratteri personali, derivanti dalle passate esperienze di vita. GPII veniva dal teatro e perciò era naturalemnte spigliato davanti alle telecamere, BXVI è il grande teologo e studioso che comunica soprattutto con la parola. Ma Fisichella ha sottolineato ciò che noi diciamo sempre e cioè che i media non rendono giustizia della vera personalità del Papa facendolo passare per freddo e timido, quando non è affatto così.
Spero che in quel momento davanti alla TV ci fossero milioni di persone (e non certo per l'audience). Scusate se non c'entra nulla con il post, ma una volta che a rai 1 si parla bene del Papa ...
Maria Pia

Raffaella ha detto...

Grazie :-)