giovedì 18 dicembre 2008

La dichiarazione conclusiva del primo forum cattolico-ortodosso europeo: Dalla tutela della famiglia la ricetta contro la crisi (Osservatore Romano)


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La dichiarazione conclusiva del primo forum cattolico-ortodosso europeo

Dalla tutela della famiglia la ricetta contro la crisi

Si è svolto a Trento dall'11 al 14 dicembre il primo forum cattolico-ortodosso europeo su "La famiglia: un bene per l'umanità". All'incontro, promosso dal Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee, hanno preso parte trenta rappresentanti della Chiesa cattolica e delle Chiese ortodosse d'Europa. Al termine è stata concordata una dichiarazione della quale proponiamo ampi stralci.

Il matrimonio e la famiglia appartengono all'ordine creato e non sono un prodotto della mera decisione umana. Iscritta nella natura stessa dell'essere umano e rivelataci nella Bibbia, la famiglia, fondata sul matrimonio, è stata stabilita da Dio come un'unione tra un uomo e una donna. La Bibbia ci presenta una visione della famiglia vista come un'unità d'amore che dona la vita, una relazione indissolubile, aperta alla vita.
Dopo aver delineato alcuni elementi del magistero delle nostre Chiese, abbiamo anche sottolineato quanto abbiamo in comune. Il comandamento di Dio nei confronti della prima famiglia umana rimane pertinente per tutte le famiglie successive: "Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra, soggiogatela" (Genesi, 1, 28). I cattolici e gli ortodossi sono d'accordo sul fatto che la famiglia costituisce l'ambiente morale unico in cui il dono della vita umana dovrebbe essere trasmesso attraverso l'atto coniugale.
L'essere umano è l'unico essere creato a immagine e somiglianza di Dio e questo fatto costituisce la sua dignità particolare. Noi non diamo la vita a noi stessi, e i genitori non costituiscono l'unica fonte della vita umana, dal momento che l'intervento divino è necessario. La sacralità della vita umana dal concepimento alla morte naturale dovrebbe essere pienamente rispettata.
Riconosciamo i documenti internazionali costruttivi che sostengono la famiglia. Per esempio, l'articolo 16 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani afferma che "l'uomo e la donna in età matura, senza alcuna limitazione dovuta a razza, nazionalità o religione, hanno il diritto di sposarsi e di fondare una famiglia" e che "la famiglia costituisce il nucleo naturale e fondamentale della società e deve essere protetta dalla società e dallo Stato". Nel passato, la famiglia e la nascita dei figli sono state viste come qualcosa di sacro. Negli ultimi anni, tuttavia, queste nozioni sono state messe in dubbio. È in corso un attacco per modificare il linguaggio e introdurre elementi di ambiguità nei documenti internazionali per mezzo dell'introduzione ideologica della teoria del genere.
La visione laica prevalente nella società moderna spesso mina alla base la nozione di maternità vista come vocazione personale. Questa viene talvolta svalutata. Noi, ortodossi e cattolici insieme, insistiamo sulla sacralità della maternità e sulla necessità, da parte della società, di rispettarla. Le madri che rimangono a casa per poter far crescere ed educare i figli dovrebbero ricevere un sostegno sia in senso morale che in senso economico. La loro missione non è in alcun modo meno importante di quella delle altre professioni rispettabili. La maternità è una missione e come tale merita sostegno e rispetto incondizionato. L'idea della paternità è anche fondamentale nella società ed anch'essa ha bisogno di essere riscoperta dalla società contemporanea. È impossibile parlare di una società fraterna senza paternità.
"Il diritto-dovere educativo dei genitori si qualifica come essenziale, connesso com'è con la trasmissione della vita umana; come originale e primario, rispetto al compito educativo di altri, per l'unicità del rapporto d'amore che sussiste tra genitori e figli; come insostituibile e inalienabile, e che pertanto non può essere totalmente delegato ad altri, né da altri usurpato" (Familiaris consortio, 36). L'educazione integrale all'interno della famiglia non è limitata semplicemente allo sviluppo dei doni naturali e delle capacità del figlio, ma si riferisce anche ai valori spirituali, in particolare alla trasmissione della fede. I genitori devono essere i primi testimoni del Vangelo. Nella vita della famiglia impariamo il significato della fede come la vera luce che guida la vita di una persona.
L'ambiente più adatto per lo sviluppo armonioso del bambino è la famiglia, composta da un padre, una madre e fratelli e sorelle. Gli altri organismi che aiutano la famiglia nell'educazione dei propri figli devono agire in collaborazione con i genitori, trasmettendo i principi e i valori la cui trasmissione rimane sempre responsabilità primaria dei genitori. Nel contesto dell'educazione, si sente parlare spesso dei diritti dei minori. È una cosa buona, ma tali diritti devono sempre essere considerati nel contesto dell'ambiente familiare.
Il tema dell'educazione sessuale merita una particolare attenzione. Anche in questo caso, i genitori sono i primi insegnanti. Lo scopo principale di tale insegnamento è orientato verso la formazione dei giovani al significato della vita matrimoniale: "L'educazione all'amore come dono di sé costituisce anche la premessa indispensabile per i genitori chiamati ad offrire ai figli una chiara e delicata educazione sessuale" (Ibidem, 37). Nella famiglia, dove viviamo la nostra prima esperienza di comunione personale, veniamo introdotti nell'amore in tutte le sue dimensioni: la famiglia è il primo luogo della socializzazione personale. Inoltre, i genitori devono offrire informazioni proporzionate ad ogni fase dello sviluppo individuale dei propri figli. Altre entità, come la scuola, per esempio, costituiscono, in questo senso, un aiuto per i genitori. (...)
Oggi ci troviamo ad affrontare una certa ideologia culturale che è emersa con la rivoluzione sessuale nel secolo scorso. Quest'ultima ha dato vita a una profonda crisi nella visione di ciò che deve essere considerato vita umana e familiare. Si tratta di una grande sfida nei confronti dell'evangelizzazione delle Chiese cristiane, che sono attente ai bisogni del cuore dell'essere umano e della sua chiamata a una vita piena in Cristo.
Fra i profondi cambiamenti della società, è emersa recentemente una profonda crisi economica. La crisi nel settore bancario, finanziario ed economico di oggi costituisce uno degli indicatori di una grande svolta nella nostra società mondiale ed europea. Siamo tutti giustamente preoccupati. Tuttavia, un altro elemento vitale di questa svolta è costituito dalla crisi che colpisce la vita della famiglia. Le tendenze demografiche in Europa costituiscono dei chiari segnali di una crisi molto più grande di quella finanziaria. La famiglia, nata dal matrimonio tra un uomo una donna, che genera i figli ed un'estesa rete di relazioni, ha bisogno di essere riscoperta come capitale sociale prezioso. Rivolgiamo un appello ai leader politici e sociali affinché affrontino questa tematica sociale importante prima che sia troppo tardi. Se non si presta attenzione a questa tematica, la carenza di fondi finanziari perderà d'importanza rispetto alla carenza di risorse sociali umane che la famiglia porta con sé.
Tutti noi insieme, cattolici e ortodossi, offriamo le seguenti raccomandazioni e rivolgiamo un appello a tutte le persone di buona volontà nella società per agire insieme con loro su questi punti:
1. C'è una necessità molto urgente di riscoprire la cultura della famiglia e del matrimonio. Siamo convinti che una delle cause principali dell'attuale crisi demografica e di tutte le crisi correlate consiste nel rifiuto di questa cultura. Una grande quantità di energia deve essere investita nella promozione della vita della famiglia. La famiglia ha bisogno di essere riscoperta per ciò che può offrire alla società. (...)
II. Affermiamo che è soltanto nella relazione con Dio che tutti gli esseri umani fioriscono nella loro piena umanità. Seguendo questa linea, è nostra convinzione che, promuovendo l'istituzione della famiglia basata sul matrimonio tra un uomo una donna, l'Europa permetterà il progresso di questa cellula fondamentale della società, che porta in sé un ruolo vitale di liberazione, realizzazione e illuminazione nella società. Riconoscere ciò è l'inizio di un rinnovamento della nostra cultura europea, che sta cercando di aprirsi un varco in questo tempo di profonda ricerca spirituale. Il nostro appello ai leader politici e sociali è il seguente: la famiglia non è una nozione obsoleta! Se riscoperta nel modo giusto, ne rappresenta il futuro. Senza l'amore reciproco nella famiglia, la nostra società muore.
III. Affermiamo che, dal momento che hanno donato la vita ai propri figli, i genitori godono del diritto originario, primario e inalienabile di educarli. Essi devono essere riconosciuti come i primi e principali educatori - e generalmente i più adatti - dei propri figli. Rivolgiamo un appello alle istituzioni politiche affinché garantiscano il diritto dei genitori a educare i propri figli in conformità con le loro convinzioni morali e religiose, tenendo conto delle tradizioni culturali proprie della famiglia. Questo include il diritto a scegliere liberamente le scuole o i mezzi necessari per educare i propri figli in linea con le proprie convinzioni. In particolare, l'educazione sessuale costituisce un diritto fondamentale dei genitori e deve essere sempre realizzata in conformità con le loro scelte e sotto la loro stretta supervisione.
IV. Vediamo un grande pericolo nell'apparente subordinazione dei bisogni dei figli e del benessere della famiglia agli interessi economici.
V. Rivolgiamo un appello alle istituzioni pubbliche affinché assicurino che le politiche in materia di remunerazione lavorativa risultino coerenti con la costruzione e il mantenimento di una famiglia nella dignità. Questo può essere ottenuto attraverso normative fiscali che riconoscano il contributo indispensabile della famiglia alla società. Bisognerebbe fare in modo che non fosse necessario che entrambi i genitori fossero necessariamente obbligati a lavorare a tempo pieno fuori casa, a scapito della vita di famiglia e specialmente a scapito dell'educazione dei figli. Rivolgiamo un appello alle istituzioni pubbliche affinché riconoscano e rispettino il lavoro della madre all'interno dell'abitazione familiare, poiché costituisce un valore per la famiglia e per la società. La questione della "custodia dei minori" ha bisogno di una maggiore considerazione, nell'interesse precipuo del minore assunto come principio guida.
VI. Infine, richiamiamo l'attenzione sulla scelta morale dalla quale dipende il futuro dell'intera umanità. La sua essenza è espressa come un punto centrale dell'Alleanza che Dio ha stipulato con l'umanità, realizzata in Cristo: "Vedi, io pongo oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male; poiché io oggi ti comando di amare il Signore tuo Dio, di camminare per le sue vie, di osservare i suoi comandi (...) perché tu viva e ti moltiplichi e il Signore tuo Dio ti benedica (...) io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli dunque la vita, perché viva tu e la tua discendenza" (Deuteronomio, 30, 15-19).

(©L'Osservatore Romano - 18 dicembre 2008)

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