venerdì 5 dicembre 2008

Si è spento all'età di 79 anni il Patriarca Alessio II. Grande cordoglio in Vaticano. Il messaggio del cardinale Kasper (Radio Vaticana)


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Si è spento all'età di 79 anni il Patriarca Alessio II. Grande cordoglio in Vaticano. Il messaggio del cardinale Kasper

Si è spento questa mattina nel villaggio di Peredelkino, la sua residenza fuori Mosca, il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie, Alessio II. All’età di 79 anni - gli ultimi dei quali segnate da difficili condizioni di salute - scompare una delle personalità di maggiore spicco del mondo ecclesiale ortodosso. Una scomparsa ricordata questa mattina in Vaticano con parole di cordoglio dal cardinale Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, che in più occasioni in passato aveva incontrato a Mosca il Patriarca ortodosso a nome di Benedetto XVI. Il servizio di Alesandro De Carolis:

Risuonano da ore, in tutta la Russia, le campane delle grandi cattedrali e delle piccole chiese. I loro rintocchi funebri accompagnano la scomparsa di un’autorità religiosa carismatica, che per diciotto anni ha retto le sorti della Chiesa ortodossa russa assumendone la responsabilità in uno dei periodi più difficili per il suo Paese: alla vigilia della delicata transizione che dopo il crollo del Muro di Berlino alla fine del 1989 portò l’Unione Sovietica a chiudere ufficialmente la sua storia il 26 dicembre del 1991, per poi sciogliersi nella Comunità degli Stati Indipendenti. Un anno e mezzo prima, il 7 giugno 1990, Alessio II viene acclamato Patriarca di Mosca e di tutte le Russie al posto del suo predecessore, Pimen I. Ha 61 anni e da tempo si è già segnalato come una delle personalità emergenti della sua Chiesa. A soli 39 anni, nel 1968, è già arcivescovo metropolita, dopo essere stato nominato a 32 vescovo di Tallin ed Estonia, il Paese che gli aveva dato i natali nel 1929. Vicino alla sua Chiesa - ma anche alle sorti della non indolore transizione che in quel momento sta affrontando il suo Paese - il Patriarca di Mosca è in prima linea quando si consumano i giorni drammatici della crisi. Una leadership importante ha scritto e dichiarato questa mattina il cardinale Walter Kasper, responsabile del dicastero pontificio per i rapporti le altre confessioni cristiane. Il porporato è stato avvicinato dalla collega della nostra redazione inglese, Philippa Hitchen, poco dopo aver appreso la notizia della morte di Alessio II:

"Abbiamo appreso la notizia con grande rammarico e tristezza. Il Patriarca Alessio è stato indubbiamente uno dei più grandi leader religiosi nella difficile epoca di cambiamento dal sistema comunista alla situazione attuale; egli ha il grandissimo merito di avere in un certo senso ricostruito dal nulla la Chiesa, a partire da zero: ha creato molte nuove diocesi, parrocchie, conventi e istituti di formazione ed così ha dato nuova vita alla Chiesa russo-ortodossa. Personalmente, ho avuto molti incontri con il Patriarca Alessio, fin dai tempi in cui ero vescovo di Rottenburg-Stuttgart, e poi anche in seguito. Sono sempre stato ricevuto in modo molto cordiale e aperto".

La Chiesa cattolica si è immediatamente unita al dolore della Chiesa ortodossa russa, con la quale i rapporti attraversano una costante distensione. La prova più evidente del clima di cordialità si evince dalle lettere e dagli attestati di stima intercorsi e scambiati in questi anni tra Benedetto XVI e il Patriarca Alessio II. Gli ultimi, in ordine di tempo, risalgono a poco più di un mese fa quando, il cardinale arcivescovo di Napoli, Crescenzio Sepe - in visita a Mosca - ha consegnato al capo della Chiesa ortodossa russa una lettera autografa del Papa, nella quale Benedetto XVI esprimeva il suo “profondo affetto” per la Chiesa ortodossa russa, sottolineando la necessità di “affrettare il cammino verso la piena unità di tutti i discepoli di Cristo”. Pochi giorni dopo, nella sua lettera di risposta del 23 ottobre, Alessio II rispondeva: “Sono lieto per le crescenti prospettive di sviluppare buone relazioni e una positiva cooperazione fra le nostre due Chiese (...) Sono convinto del fatto che la più grande rivelazione del Vangelo: ‘Dio è amore’ dovrebbe divenire un orientamento vitale per tutti coloro che si considerano seguaci di Cristo, perché soltanto attraverso la nostra testimonianza di questo mistero possiamo superare la discordia e l'alienazione di questo secolo, proclamando i valori eterni del cristianesimo al mondo moderno”. Anche il cardinale Kasper pone in risalto il "grande impegno" profuso dal Patriarca russo per il riavvicinamento della sua Chiesa con quella cattolica:

"Non ho alcun dubbio che egli avesse interesse ad un avvicinamento tra la Chiesa russo-ortodossa e la Chiesa cattolica, nonostante tutte le difficoltà, nonostante tutte le occasionali tensioni che possano essersi verificate. Soprattutto negli ultimi anni, le relazioni con Mosca sono sensibilmente migliorate e abbiamo buone speranze di poterlo ulteriormente migliorare. Raccomandiamo ora il Patriarca alla misericordia di Dio e chiediamo a Dio, e Lo preghiamo di ricompensarlo per tutto il bene che egli ha compiuto nel suo lungo e difficile servizio alla Chiesa di Gesù Cristo.

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