venerdì 5 dicembre 2008

Morte di Alessio II: le reazioni (Sir)


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ALESSIO II: CARD. KASPER, “IL SUO PERSONALE IMPEGNO” PER MIGLIORARE I RAPPORTI

“Profonda tristezza”. E’ quanto esprime il card. Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, in un messaggio scritto per la morte di Sua Santità Alessio II, Patriarca di Mosca e di tutte le Russie. “Il Patriarca Alessio – si legge nel messaggio - è stato chiamato a guidare la Chiesa ortodossa russa in un periodo di grande cambiamento, e la sua leadership ha permesso a questa Chiesa di affrontare le sfide della transizione dall’era sovietica ad oggi con rinnovata vitalità interiore. Egli è stato strumento nel promuovere l'enorme crescita delle diocesi, parrocchie, monasteri ed istituzioni educative che hanno dato nuova vita a una Chiesa dolorosamente provata così a lungo”. “Ricordo – prosegue il card. Kasper - i miei numerosi incontri con Sua Santità” durante i quali il cardinale ha potuto sempre “la sua buona volontà verso il Santo Padre e il suo desiderio di rafforzare la collaborazione con la Chiesa cattolica. Il suo impegno personale per il miglioramento delle relazioni con la Chiesa cattolica, nonostante le difficoltà e le tensioni che di volta in volta sono emerse, non è mai stato messo in dubbio”. La Santa Sede si unisce in preghiera “alla gerarchia e fedeli della Chiesa ortodossa russa” perché il Patriarca possa “essere ricompensato” per il suo lungo ministero.

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ALESSIO II: DICHIARAZIONE AL SIR DI MONS. PAGLIA (CEI)

Pubblichiamo di seguito la dichiarazione rilasciata al SIR da mons. Vincenzo Paglia, vescovo di Terni e presidente della Commissione episcopale per l’ecumenismo e il dialogo, in merito alla morte avvenuta questa mattina del Patriarca di Mosca e di tutte le Russie, Sua Santità Alessio II.

La notizia della inaspettata scomparsa del patriarca di Mosca e di tutte le Russie, Sua Santità Aleksij II mi ha turbato profondamente. Infatti ho avuto la fortuna di stabilire con lui in questi anni un intenso rapporto personale. Agli inizi del mese di ottobre ho avuto con il patriarca l'ultimo mio incontro ed è tuttora molto viva la memoria di un colloquio svoltosi in un clima di autentico amore fraterno. Con la sua morte scompare una personalità di primissimo piano del mondo cristiano. È stato un protagonista della vita travagliata della Chiesa russa nella seconda metà del Novecento, nei difficili anni sovietici dapprima, e poi in quelli della rinascita dopo la fine dell'oppressione comunista. Il suo patriarcato infatti ha guidato la Chiesa negli anni della riacquisita libertà, della ripresa della vita religiosa, del ristabilimento di una piena vita ecclesiale in Russia e negli altri paesi ex-sovietici. Ho potuto osservare in questi anni il commovente processo di rinascita della fede in Russia, del "secondo battesimo della Rus'", come amava dire Aleksij II, dal quale non poche volte ho ascoltato parole di ringraziamento al Signore per i frutti di tale itinerario.
Nei miei incontri con Aleksij II, che è stato negli ultimi cinquant'anni un protagonista del cammino ecumenico, ho sentito parole di sincero e profondo apprezzamento per il Santo Padre, Benedetto XVI e per il suo insegnamento, che reputava essere un contributo fondamentale alla difesa dei valori cristiani nel mondo contemporaneo. Egli auspicava uno sviluppo e un ulteriore avvicinamento tra Chiesa russa e Chiesa cattolica. Nel suo orizzonte spirituale e religioso un posto significativo era occupato dall'Italia e dalla sua Chiesa, di cui amava ricordare il radicamento profondo nella società e la viva fede del suo popolo. Citava sempre con grande simpatia gli incontri che aveva avuto con vescovi e delegazioni della Chiesa italiana, con la quale si erano stabilite relazioni che riteneva essere un esempio per i rapporti fraterni tra la Chiesa ortodossa e quella cattolica.
La memoria e la preghiera nutrono i sentimenti di dolore e di sincera vicinanza a tutta la Chiesa ortodossa russa in questo momento di lutto per lei.

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ALESSIO II: ARCIVESCOVO DI CANTERBURY, “UOMO DI GRANDE STATURA”

L’arcivescovo di Canterbury, Rowan Williams, ha espresso profonda tristezza per la morte del Patriarca di Mosca e di tutte le Russie, Alessio II. “Abbiamo accolto – si legge in un comunicato diffuso questa mattina dalla sede della Comunione anglicana a Londra – con vera tristezza la morte del Patriarca Alessio II. E’ stato un leader di grande statura, con abbondante esperienza, determinazione e coraggio, che ha guidato la sua Chiesa con mano ferma lungo un periodo della storia Russia di profonde sfide e cambiamenti. Lo ricorderemo anche come un amico di molti fuori della sua Chiesa e non ultimo come amico mio e di altri della Chiesa di Inghilterra. Lui e l’intera Chiesa ortodossa russa saranno ora nelle nostre preghiere”.

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ALESSIO II: MONS. MENNINI (NUNZIO), DOMENICA MESSA DI SUFFRAGIO NELLA CATTEDRALE CATTOLICA

“Sentimenti di tristezza di fronte alla morte non solo di un capo di una grande Chiesa ma di una persona che ha sempre mostrato attenzione, amabilità e comprensione verso la mia missione”. Ad esprimerli è il nunzio apostolico mons. Antonio Mennini che questa mattina ha ricevuto prima attraverso l’agenzia Interfax e poi dai vescovi e parroci ortodossi la notizia della morte del Patriarca Alessio II. Mons. Mennini ha ricordato le recenti visite a Mosca dei cardinali Dionigi Tettamanzi (Milano, Crescenzio Sepe (Napoli) e André Vingt-Trois e lo scambio di messaggi tra il patriarca e papa Benedetto XVI. “Sono state – ha detto il nunzio – importanti tappe per l’avvicinamento tra le due Chiese”. Secondo le informazioni del nunzio, devono passare 3 giorni prima che si possano celebrare i funerali. “Con l’arcivescovo Pezzi – aggiunge Mennini – abbiamo deciso di celebrare in cattedrale domenica prossima alle 10 una messa in suffragio del Patriarca alla quale sono chiamati a partecipare tutti i fedeli e i sacerdoti cattolici come segno della nostra solidarietà” al mondo ortodosso. “L’esempio di Alessio II – aggiunge il nunzio – va visto sullo sfondo del travagliato periodo in cui il Patriarca ha guidato la Chiesa russa, e cioè dopo la caduta del comunismo”.
“Il Patriarca – prosegue il nunzio – ha saputo tenere unita la Chiesa salvaguardandola dalla fughe centrifughe e dalla pressioni esterne. Ha lavorato per la ricomposizione della Chiesa ortodossa russa all’estero. Si può dire che come un pastore, ha curato l’unità del gregge di Cristo”. Il nunzio ha infine ricordato che il Patriarca è stato per alcuni anni presidente della Kek, la Conferenza delle Chiese europee.

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ALESSIO II: MONS. PEZZI (MOSCA), “PARTECIPAZIONE E DOLORE DELLA COMUNITÀ CATTOLICA”

“A nome di tutta la comunità cattolica, e sono certo di interpretare il sentimento comune di tutti i cattolici russi, e a nome mio personale esprimo la partecipazione e il dolore a tutto l’episcopato, ai sacerdoti, ai monaci, alle monache e a tutti i fedeli del popolo di Dio della Chiesa ortodossa russa in questa occasione di dolore e certamente di sconforto per la morte del Patriarca sua Santità Alessio II, di venerata memoria”. Ad esprimere al Sir parole di cordoglio è mons. Paolo Pezzi, arcivescovo di Mosca. Domenica prossima nella cattedrale cattolica di Mosca, la comunità cattolica celebrerà una messa di suffragio per il Patriarca Alessio II. “I cattolici della Russia – dice mons. Pezzi - in fraterna concordanza con i nostri fratelli e sorelle ortodosse elevano preghiere per l’eterno riposo di Sua Santità nella dimora dei giusti nella certa speranza che nostro Signore lo accoglierà quale servo fedele nel suo Regno”. Come interlocutore ecumenico, anche mons. Pezzi ricorda le recentissime occasioni di incontro che ci sono state in Russia con cardinali e vescovi cattolici e il suo viaggio in Francia. “Pur ribadendo sempre la necessità di arrivare a dover chiarire alcuni punti di difficoltà, non ha mai chiuso o bloccato questo dialogo ecumenico. Con lui, certi passi sono stati compiuti”.

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1 commento:

euge ha detto...

Ho sperato sempre di vedere il giorno in cui Alessio II e Benedetto XVI si sarebbero incontrati.
Purtroppo, non è andata così e di questo ne sono diaspiaciuta sapendo quanto il nostro Pontefice ha fatto e farà perchè il dialogo e gli ostacoli mai superati in passato, possano cadere e favorire l'unità fra cattolici ed ortodossi.
E' un momento delicatissimo ........
Preghiamo perchè il lavoro egregio operato da Benedetto XVI, non sia vanificato.