giovedì 5 febbraio 2009
Robert Spaemann: Papa Ratzinger, dai media una caricatura (Galli)
Vedi anche:
Quizzone: secondo voi è più aperto e progressista chi revoca una scomunica o chi chiede la revoca della revoca?
Lefebvriani: vaticanista e giallista divisi sul dossier vaticano (Izzo)
Zollitsch (vescovi tedeschi) si dice soddisfatto della nota vaticana. Ha parlato con il suo collega Sterzinsky?
I Lefebvriani Fellay e Schmidberger condannano le parole di Williamson
Il Rabbino americano Irwin Kula: sproporzionate le reazioni contro il Papa!
José Luis Restán: basta spazzatura contro il Papa
Il Vaticano: "Williamson ritratti sulla Shoah" (Lorenzoni)
Mons. Georg Ratzinger: la Merkel ha ceduto alle pressioni nel criticare il Papa. Il passo falso del canceliere contestato dalla Csu (Agi)
Stamattina c'è qualcuno che gongola e parla di "retromarcia" del Vaticano. Domanda: cari giornalisti, siete sicuri di avere fatto il vostro dovere?
Il Vaticano: sulla Shoah Williamson ritratti o non sarà più vescovo (Tornielli)
Caso Lefebvre. Una nota della segreteria di Stato vaticana mette i paletti alla curia dissidente (Rodari)
Secondo l'ebreo Gary L. Krupp il caso Williamson non deve danneggiare il dialogo ebraico-cattolico. La denuncia delle omissioni dei media (Zenit)
Stasera le comiche: Zollitsch apprezza il chiarimento della Segreteria di Stato
Dietrofront della Merkel (troppo comodo e troppo tardi!): non mi sono immischiata in interessi Chiesa
José Luis Restán: la revoca della scomunica, un gesto di misericordia frutto del Concilio
La drammatica invocazione del Papa che chiede a noi fedeli ed ai PASTORI l'impegno a sostenere la sua delicata e gravosa missione
Gli ebrei hanno bisogno della Chiesa di Benedetto XVI che chiede agli scismatici di Ecône di riconoscere Israele (Baget Bozzo)
Remissione della scomunica ai quattro vescovi lefebvriani: nota della Segreteria di Stato
Mentre la stampa tedesca si inchina alla Merkel, il fratello del Santo Padre ed il vescovo Hanke...
Il corrispondente da Berlino di Rainews24 Rino Pellino attacca il Papa senza contraddittorio
Il Papa: "Attingere a San Paolo, tanto al suo esempio apostolico quanto alla sua dottrina, sarà quindi uno stimolo, se non una garanzia, per il consolidamento dell’identità cristiana di ciascuno di noi e per il ringiovanimento dell’intera Chiesa"
Yasha Reibman: Forse è arrivato il momento per la visita del Papa in Israele (Tempi)
Tradizionalisti, una pace che non significa resa (Zizola)
Magister sul disastro vaticano: la solitudine di Papa Benedetto, l'inettitudine della curia e i colpi a vuoto della segreteria di stato
La Merkel chiede chiarezza ma sui negazionisti il Papa ha già detto tutto. Da leggere ed incorniciare anche per saperne di più sui vescovi tedeschi
Sembra continuare la "distensione" sul fronte francese. Card. Vingt-Trois: "La Chiesa non apre la porta solo a chi è perfetto" (Le Monde)
Attacco al Papa dal fronte tedesco: Angela Merkel e il cardinale Karl Lehmann esigono le scuse sul caso Williamson (Rodari)
Così il cardinal Siri tentò di evitare lo scisma lefebvriano (Bordero)
Anticipazioni su un'intervista a Mons. Fellay (Traduzione in italiano)
Vescovo negazionista, un complotto contro il Papa: ricostruzione incontestabile di Tornielli. Un dossier circola nei Sacri Palazzi
BENEDETTO XVI REVOCA LA SCOMUNICA AI VESCOVI LEFEBVRIANI: LO SPECIALE DEL BLOG
INTERVISTA
Spaemann: Ratzinger, dai media una caricatura
Andrea Galli
Sulla stampa tedesca prevale un’«isteria collettiva» dopo il gesto del Papa verso i lefebvriani: parla il filosofo .
Robert Spaemann, uno dei più importanti pensatori tedeschi viventi, professore emerito di Filosofia alla presso la Ludwig-Maximilians-Universität di Monaco, dice di sentirsi «fisicamente male» nel prendere in mano la stampa tedesca di questi giorni e nel leggere gli «incredibili giudizi sulla figura di Benedetto XVI e sul suo Magistero».
Professore, persino Angela Merkel si è sentita in diritto di chiedere 'chiarimenti' al Vaticano sulla sua posizione riguardo all’Olocausto. Cosa sta succedendo?
«In questo momento in Germania c’è una specie di isteria collettiva, difficilmente spiegabile con i nudi fatti, perché dubitare della posizione del Papa nei confronti del mondo ebraico o della sua radicale condanna dell’antigiudaismo è semplicemente assurdo.
Il motivo di questo accanimento va ricercato piuttosto in questo: nei media tedeschi Benedetto XVI è stato presentato in questi anni, ostinatamente, come un oscuro dogmatico, come un PanzerPapst.
E in molti giornalisti e commentatori si è accumulata un grande frustrazione nel vedere che il Papa non rientrava in questa caricatura. Ora pensano di aver trovato l’occasione che conferma i loro pregiudizi. Il secondo motivo è che c’è una grande opposizione a una riconciliazione della Chiesa con il mondo tradizionalista, così l’intervista del vescovo lefebvriano Williamson è stata vista come un assist formidabile per cercare di affossare questo processo».
Com’è stata comunicata la notizia della revoca della scomunica dei quattro vescovi lefebvriani?
«Non sono stati spiegati per nulla né il senso profondo di questa decisione né i giusti termini della questione. Il Papa, per esempio, ha tolto la scomunica latae sententiae anche ai vescovi cinesi ordinati illecitamente – i vescovi della 'Chiesa patriottica' – che in diversi casi hanno persino mantenuto il proprio incarico. Quando ciò è avvenuto nessuno ha protestato. Ora Benedetto XVI ha compiuto un gesto simile e io penso che non avrebbe potuto fare altrimenti, volendo essere davvero un padre e un pastore, dal momento che ripetutamente gli era stato chiesto da parte lefebvriana di togliere una scomunica che era causa di un 'grande dolore'.
Se non l’avesse fatto per considerazioni di mera opportunità 'politica' non si sarebbe comportato da padre.
Questi quattro vescovi possono ora di nuovo confessarsi, ottenere l’assoluzione dei propri peccati, fare la comunione e morire con i sacramenti. E non sono stati riconfermati nella loro posizione a differenza dei vescovi cinesi. Tutto ciò è stato completamente omesso negli articoli che sono usciti in questi giorni. Anche se, bisogna aggiungere, per come è stata gestita la comunicazione di questa vicenda da parte vaticana, va riconosciuto che anche lì qualcosa non sembra funzionare appieno».
Quali sono gli ostacoli che in Germania rendono difficile a molti, nei media, comprendere questo papato?
«Come le dicevo prima, più che di mancata comprensione, si tratta della difficoltà ad accettare un Pontefice che sfugge a categorie logore e false. Un Papa che semplicemente ripropone con linearità la dottrina della Chiesa e lo fa senza quella durezza che tanti si aspettavano, ma con grande dolcezza e pacatezza. Davvero pensando a Benedetto XVI vengono in mente le parole del salmista, 'impugnabant me gratis', mi hanno combattuto senza motivo».
Quanto pesa, in questi voluti fraintendimenti, l’ostilità all’ermeneutica che Benedetto XVI dà del Concilio Vaticano II, visto come riforma della Chiesa nella continuità con la tradizione?
«Pesa molto. Gia l’applicazione del motu proprio Summorum Pontificum ha incontrato grandi resistenze e critiche. Ora coloro che hanno ostacolato il tutto propongono questa associazione aberrante: Messa antica uguale a negazione dell’Olocausto. Nemmeno il Diavolo avrebbe potuto escogitare un modo più efficace per diffamare una decisione papale che, come diceva lei, va nel senso di un’ermeneutica della continuità per quanto riguarda il Vaticano II.
In questo i cosiddetti 'progressisti' sono il rovescio della medaglia dei tradizionalisti.
Entrambi, da posizioni opposte, sostengono che il Vaticano II è stata un nuovo e radicale inizio, con il quale la Chiesa preconciliare è stata in qualche modo liquidata. Nel sostenere questo, si sostengono a vicenda.
Il Papa ha sempre ribadito l’assoluta importanza del Vaticano II, ma da leggere in continuità con i precedenti, non come l’inizio di una epoca totalmente nuova della Chiesa. E un Concilio non dogmatico, sui cui singoli punti è lecita una discussione. Quello che mi augurò avverrà ora con la Fraternità di san Pio V: che non ci sia più da parte sua un rifiuto in blocco del Vaticano II, ma piuttosto un confronto aperto e franco sui punti che restano per loro problematici».
© Copyright Avvenire, 5 febbraio 2009 consultabile online anche qui.
Bellissima intervista!
Io citerei, oltre alla responsabilita' dei media e del Vaticano, anche le colpe gravissime dei vescovi tedeschi che in questi giorni hanno offerto uno spettacolo che mai avremmo voluto (e dovuto) vedere.
Il Papa ha agito da padre e da pastore. La storia gli rendera' giustizia, non certo il fumo dei media.
Leggo ancora:
E un Concilio non dogmatico, sui cui singoli punti è lecita una discussione. Quello che mi augurò avverrà ora con la Fraternità di san Pio V: che non ci sia più da parte sua un rifiuto in blocco del Vaticano II, ma piuttosto un confronto aperto e franco sui punti che restano per loro problematici.
Questo era l'auspicio di tutti! Sara' ancora possibile?
La vedo molto difficile.
R.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
5 commenti:
Forse il testo più razionale di questi giorni.
Si ricordi che Spaemann è un amico della Fraternità di san Pietro :)
:-)
Anche Avvenire finalemente esce allo scoperto. Non si è tanto impegnato nel difendere il papa... Mille pagine su Eluana (e fa bene), ma qualche pagine di approfondimento sul fatto della revoca non sarebbe stata male... Marco
Concordo, caro Marco!
Posta un commento