martedì 17 febbraio 2009

Giovani ultraortodossi ebrei sputano contro i Cristiani: nessuna condanna (Brunelli). Da leggere e meditare!


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La denuncia Gerusalemme, l'intolleranza taciuta

Giovani ultraortodossi ebrei sputano contro i cristiani: nessuna condanna

Lucio Brunelli

Sul quotidiano Haaretz di Gerusalemme, uno dei più autorevoli giornali israeliani, ieri è uscito un articolo che merita di essere letto anche da noi.
Ha questo titolo, piuttosto sorprendente: «I cristiani di Gerusalemme vogliono che gli ebrei smettano di sputargli addosso». La cosa più sorprendente è che il titolo non è la metafora di chissà quale nuova lite politico-teologica fra ebrei e cristiani, come non bastasse già la bufera provocata dalle deliranti dichiarazioni di un ormai noto vescovo lefebvriano. No, il titolo in questione dà conto, in modo per nulla metaforico, di un crudo fatto di cronaca che si ripete a Gerusalemme da parecchio tempo.
Succede cioè che giovani studenti ebrei ultraortodossi, quelli con i riccioli lunghi, camicia bianca e vestito scuro, per intendersi,
pratichino per le viuzze più antiche di Gerusalemme un esercizio sicuramente tra i meno sportivi e francamente repellenti: il lancio di saliva contro passanti di altra religione, nella fattispecie religiosi di fede cristiana.
Non si tratta di casi sporadici e nemmeno di una escalation associabile in qualche modo alle recenti tensioni fra Vaticano e Israele.

È una lunga catena di episodi diventati quasi abituali e quasi mai denunciati; il quotidiano Haaretz ne menziona solo i più nuovi ed eclatanti. Domenica, ad esempio, uno studente ebreo ha sputato alla croce che veniva portata in processione vicino al Santo Sepolcro dall'arcivescovo armeno.

Nel parapiglia che ne è seguito, la preziosa croce pettorale dell'arcivescovo (era del XVII secolo) si è spezzata, il religioso non è riuscito a porgere l'altra guancia e ha mollato uno schiaffone allo studente. Entrambi sono stati interrogati dalla polizia e lo studente finirà davanti a un tribunale. La Corte distrettuale di Gerusalemme, intanto, gli ha intimato di tenersi alla larga dalla Città Vecchia per 75 giorni.
Israele è una democrazia, e la giustizia funziona secondo principi di equità e laicità.
Ma i cristiani di Gerusalemme sono preoccupati per il ripetersi di simili «incidenti», lamentano il silenzio dei rabbini sull'argomento, e si interrogano sull'educazione che questi ragazzi ricevono nelle loro scuole. Lo scorso novembre era toccato a un gruppetto di francescani. Di ritorno dal Monte degli Ulivi, dove s'era svolta una cerimonia per il rinnovo dei voti religiosi, si sono imbattuti in un gruppo di studenti con i riccioli, subendo l'ennesimo lancio di materia salivale. Il fatto è stato raccontato sulla rivista della Custodia di Terrasanta.

Nessuno fra i numerosi riti cristiani rappresentati nella Città Santa è risparmiato a tali atti di ingiuria e intolleranza.

Poche settimane fa un prelato greco-ortodosso stava mettendo in moto la sua auto dopo una riunione in un ufficio governativo nel quartiere di Givat Shaul. Ha sentito bussare al finestrino. Lui ha gentilmente abbassato il vetro, e si è preso uno sputo sulla faccia. Al vigile che era lì vicino, il religioso cristiano ha spiegato che non intendeva denunciare il fatto: «Ormai mi sono abituato a ricevere sputi da ebrei fanatici», ha detto, rimettendosi al volante.
Haaretz ha raccolto molte voci preoccupate. Shmuel Evyatar, già consigliere del sindaco per gli affari cristiani, definisce il fenomeno «un'enorme disgrazia» e punta il dito sui cattivi maestri. I ragazzi, spiega, frequentano scuole religiose ebraiche e guardano ai cristiani con sdegno. «Sono certo che questi comportamenti cesserebbe non appena i rabbini o i loro professori li denunciassero», sostiene Evyatar. «In pratica invece gli educatori ignorano questi fatti oppure li incoraggiano». L'ex consigliere del sindaco racconta al giornale israeliano di essere stato lui stesso preso di mira dagli «sputatori» mentre passeggiava con un vescovo serbo nel quartiere ebraico della Città Vecchia, vicino a casa sua. «Mentre il gruppo di studenti ortodossi era in azione, i maestri stavano semplicemente a guardare». L'arcivescovo armeno Nourhan Manougian si aspetta che il ministero dell'educazione si pronunci. «Quando c'è un attacco o un'offesa contro gli ebrei in ogni parte del mondo il governo di Israele insorge, allora perché quando ad essere ferite sono la nostra religione e la nostra dignità non c'è la stessa reazione?».

In effetti proviamo ad immaginare solo per un istante cosa potrebbe succedere se un gruppo di studenti di una scuola cattolica, o peggio ancora dei seminaristi, uscendo da lezione si prendesse la briga di bersagliare con la saliva il volto di un passante ebreo.

Normalmente nelle istituzioni educative cattoliche si insegna a rispettare ogni persona, quale che sia la religione che professa, e se sciaguratamente un ragazzo si lasciasse andare a simili offese sarebbe prontamente redarguito. Israele, lo ripetiamo, è uno stato democratico, dove i cristiani godono di piena libertà di culto. Non si sta parlando di pogrom o persecuzioni sanguinose. Nessun cristiano è morto, nessuno è stato ferito.

Ma sommessamente si può dire - come ha scritto con coraggio Haaretz - che qualcosa non va nell'educazione degli studenti ebrei ultraortodossi a Gerusalemme? Si può dire che forse ascoltare qualche voce in più di condanna, anche di questi fenomeni di intolleranza, aiuterebbe la buona causa del dialogo e dell'amicizia fra cristiani ed ebrei?

© Copyright Eco di Bergamo, 17 febbraio 2009

Grande articolo! Ringraziamo Brunelli senza il quale non avremmo mai saputo di questi vergognosi (si puo' ancora scrivere questo aggettivo?) episodi.
Chissa' che cosa accadrebbe se un seminarista cattolico si permettesse di sputare addosso ad un ebreo: apriti Cielo! Accuse di antisemitismo, intolleranza, razzismo, interrogazioni parlamentari, richieste di scuse al Papa...
Devo continuare?

R.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

No, non ci voleva Brunelli... Bastava Accattoli del novembre scorso!

http://www.luigiaccattoli.it/blog/?p=934


Gli 'ultraortodossi' (leggi:fondamentalisti integralisti estremisti facinorosi neosquadristi pseudoreligiosi) gli stavano persino simpatici:

"Ma conviene prenderla alla leggera e ammirare questi abitatori della Città Santa dotati di gran fede e buona salivazione."

Leggere per credere..

Raffaella ha detto...

Grazie per la segnalazione.
R.

Anonimo ha detto...

"Chissa' che cosa accadrebbe se un seminarista cattolico si permettesse di sputare addosso ad un ebreo: apriti Cielo!"

ci vogliamo mettere la mano sul fuoco che tutti i seminaristi si comportino bene?

Raffaella ha detto...

Per niente...
Nessuna mano sul fuoco su altri argomenti, ma di una cosa sono piu' che sicura: non vanno in giro a sputare in faccia agli ebrei perche', se cosi' fosse, lo avremmo saputo.
R.

Anonimo ha detto...

nessuno ha ancora detto che i cristiani se lo sono meritato? arriverà anche quello

Anonimo ha detto...

fra poco si chiederà al papa di scusarsi per quei cristiani che non sono rimasti buoni buoni a portata di sputo.

A.R. ha detto...

Dite che possiamo pregare per la conversione almeno di quei giudei che sputano?

Raffaella ha detto...

Impossibile...andremmo a ledere una liberta' (tutta loro ovviamente).
R.

Anonimo ha detto...

Purtroppo a Gerusalemme e' prassi comunissima,ultimamente è uscito anche un articolo sulla rivista Terra Santa .i francescani sopportano da anni tanto più che il loro convento e scuola biblica la Flagellazione sono praticamente attaccati ad una scuola coranica ed è proprio il punto da cui ogni venerdì parte la via ctrucis che poi attraversa tutto il suk arabo e a volte è veramente una situazione insostenibile. Inoltre i cristiani non si possono avvicinare al muro se hanno in vista una croce al collo. La situazione è questa,ma lo è praticamrnte da sempre purtroppo

Anonimo ha detto...

Che dire?
I loro sono sputi religisamente corretti.

Antonio