venerdì 5 dicembre 2008
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Ferrara: Onu e Ue nemici del Vaticano
Giuliano Ferrara
Per la chiesa cattolica, l’Onu e il Parlamento europeo sono terre infide, e vedremo tra breve perché. L’ultimo agguato onusiano è scattato sulla questione della cura dei disabili e della promozione di un loro status di eguali in terra, tema carissimo alle chiese e missioni di tutto il mondo, infaticabili nella difesa dei diritti dei deboli.
Con diabolica astuzia, mentre concordavano con gli uomini del Papa un documento di promozione della dignità dei disabili, i burocrati ideologizzati delle Nazioni Unite inserivano nel testo un paio di articoli sui “diritti riproduttivi” e sui “servizi per la salute sessuale” che suonano pro abortisti. Paradosso bestiale: l’Onu promuove la dignità dei disabili e insieme la pratica di pianificazione familiare che incentiva l’aborto seriale eugenetico di bambini con imperfezioni e disabilità varie.
Il Vaticano non ha firmato, i giornali hanno scritto che il Vaticano è contro i disabili.
Era accaduto lo stesso per gli omosessuali, due giorni prima. La burocrazia degli sherpa europei, nata e allevata nel Parlamento e nella commissione di Bruxelles, aveva steso un manifesto contro la criminalizzazione dei gay per conto della presidenza pro tempore francese. Lo aveva scritto in modo tale da obbligare il Vaticano a dissociarsi, scatenando una gigantesca campagna mediatica mondiale contro l’omofobia oscurantista di Ratzinger. La chiesa non ha alcuna indulgenza verso la vergogna disumana della persecuzione degli omosessuali nel mondo, ma non accetta che attraverso il linguaggio radicale dei diritti eguali si introducano le idee guida che possono portare al matrimonio omosessuale o all’adozione di bambini da parte di coppie omosessuali.
È noto che non è affatto necessario essere cattolici per nutrire loschi pregiudizi contro l’amore che un tempo non osava dire il suo nome. La società vittoriana, basti pensare al caso del processo e della detenzione in carcere di Oscar Wilde, era francamente omofoba. Si sa che nella maggioranza dei paesi non cattolici, compreso in prima fila il mondo islamico, la persecuzione penale dei gay arriva a vertici di furore assassino. La chiesa è certo anche figlia di una tradizione culturale antisodomitica, come prova la lettera di san Paolo ai Romani nel primo secolo dell’era cristiana, ma la sua antica predicazione in difesa dell’ordine delle generazioni e della preminenza dello spirito sulla carne si è combinata, con il passare dei tempi e il mutare di segno dei tempi, con una “cura” dell’amore omosessuale (disordinato, secondo la dottrina cattolica) discreta e rispettosa delle persone.
Ma perché l’Onu e il Parlamento di Strasburgo sono terre infide per il giusnaturalismo del Vaticano e per la sua cultura dell’amore e della vita? Perché lì gli agguati riescono con tanta facilità? La risposta è molto semplice.
In quei fori internazionali lavorano élite, spesso colte e cosmopolite, autonome da ogni forma di vera legittimazione popolare, indipendenti dal peso delle tradizioni nazionali. Onu e Ue sono organi sovranazionali, in cui contano ideologie di progresso e di estensione dei diritti che hanno le loro radici nella cultura del positivismo giuridico.
Non è la natura, non è la legge di ragione, il Logos greco-cristiano, non è l’etica dei comandamenti dati nella Torah ciò che fa legge. Fa legge il cuore moderno dell’umanità in cammino verso il proprio destino con il solo ausilio della propria coscienza. Il compito di scristianizzare radicalmente il mondo in nome del progresso scientifico e del dogmatismo razionalistico si attaglia perfettamente ai commis, ai funzionari che accudiscono l’ideologia dei superstati.
© Copyright Panorama, 5 dicembre 2008 consultabile online anche qui.
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